Il reddito energetico è un interessante incentivo per le famiglie a basso reddito: consente di installare pannelli fotovoltaici a costo zero. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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Il reddito energetico, come detto, è interessante, ci sono anche gli stanziamenti (poco meno di 200 milioni), ma il Fondo Nazionale è bloccato. Ovvero: non sono state attivate le misure necessarie per il suo funzionamento e quindi l’erogazione dei contributi. Eppure mai come in questo momento, tra caro bollette e crisi energetica, la possibilità di installare impianti fotovoltaici a costo zero sarebbe importante. Ancora di più per le famiglie a basso reddito.
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Reddito energetico: finanziato e approvato
La questione è stata rilanciata nei giorni scorsi dal deputato del Movimento 5Stelle, Riccardo Fraccaro, che ha depositato una interrogazione parlamentare. Ha chiesto ai ministri che hanno competenza sul settore, in particolare quello della Transizione Ecologica e quello dello Sviluppo Economico, per quale motivo il reddito energetico non sia ancora operativo.
Anche perché ha sostenuto l’esponente politico «il reddito energetico potrebbe essere uno degli strumenti importanti per contrastare gli attuali rincari».
Il reddito energetico, ha scritto Fraccaro nell’interrogazione, «è finalizzato a sostenere l’autoconsumo energetico da parte dei cittadini e a favorire la diffusione delle energie rinnovabili, in particolare riducendo gli impianti solari fotovoltaici, riducendo le emissioni generate dalla produzione elettrica destinata alle utenze domestiche».
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Reddito energetico: cosa prevede
Vediamo cosa prevede il bonus reddito energetico.
Il contributo può raggiungere un massimo di 6mila euro per l’installazione degli impianti solari e microeolici, ma può salire a 8.500 euro nel casi si vogliano installare anche dei sistemi di accumulo.
I beneficiari di questo contributo avranno l’obbligo di sottoscrivere una convenzione con il Gestore Servizi Energetici, impegnandosi a cedere alla Regione l’eventuale eccedenza di energia elettrica prodotta. Sarebbe questa una sorta di compensazione.
La concessione di questo contributo è dunque subordinata alla fascia di redito. In base alla dichiarazione Isee, che può variare da regione a regione, si determinano le soglie di reddito necessarie per chiedere il contributo.
Reddito energetico: proprietari e usufruttuari
Il Reddito energetico è rivolto sia a proprietari, sia agli usufruttuari a vario titolo di civili abitazioni, sia indipendenti, sia condominiali. Possono utilizzarlo anche i condomini per le utenze che sono relative ai consumi energetici degli impianti di uso comune.
Il Reddito energetico ha trovato spazio anche nel decreto legge numero 17 del 2022, quello passato alle cronache come decreto energia.
«Lo scopo della misura – ha continuato Fraccaro – è quello di generare un circolo virtuoso tra politiche sociali, economiche e ambientali, consentendo alle piccole e medie imprese e alle microimprese, oltre alle famiglie, di beneficiare dell’incentivo a fondo perduto per la realizzazione di questi impianti».
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Reddito energetico: sarebbe un risparmio per lo Stato
Il Reddito energetico, magari anche ampliato (con una platea Isee più allargata e con un contributo che decresce con l’aumentare del reddito), potrebbe alla fine portare anche a un risparmio per le casse statali. Considerando la spesa per gli interventi a sostegno delle famiglia per far fronte all’emergenza bollette sono già costati diversi miliardi e che sarà inevitabile continuare a riproporli anche nei prossimi mesi e forse anni.
Senza dimenticare il ritorno dell’energia in eccesso che verrebbe reintrodotta nella rete nazionale.

Reddito energetico: la parola al Governo
Come dice Fraccaro, un circolo virtuoso, non consentirebbe certo all’Italia di raggiungere l’indipendenza energetica (non bastano le rinnovabili, purtroppo), ma di abbattere in modo importante l’importazione di gas da Paesi stranieri, riservandolo in larga parte solo per alimentare le aziende ad alto consumo energetico (che oltretutto in questi mesi sono prossime alla chiusura e in molti casi hanno già dovuto interrompere o ridurre drasticamente la produzione).
Sapremo nei prossimi giorni cosa avrà intenzione di fare il governo con il Reddito energetico, una misura, lo ricordiamo che oltre a essere già stata approvata è anche finanziata (almeno per una cifra che potrebbe consentirne la partenza).
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