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Regime forfettario 2021: cosa posso scaricare?

Regime forfettario 2021: quali spese può scaricare il titolare di partita Iva a tassazione agevolata? Scopriamolo in questo articolo.

di Carmine Roca

Ottobre 2021

Il regime forfettario 2021 è destinato ai titolari di partita Iva, i cui ricavi non superano i 65mila euro annui.

Questi liberi professionisti godono di una tassazione agevolata del 15% (il 5% per le nuove attività) e di altri vantaggi (esenzione IVA, contabilità semplificata). Dopo avervi parlato di cosa accade nel caso in cui il guadagno annuo dovesse superare la soglia limite dei 65mila euro, oggi vi spiegheremo quali spese sono deducibili nel regime forfettario.

Se siete interessati all’argomento e volete approfondirlo, continuate a leggere questo articolo.

Regime forfettario 2021: quali spese posso scaricare?

Cosa si può scaricare nel regime forfettario 2021? A differenza dei titolari della partita Iva a regime ordinario, per i quali è previsto l’inserimento voce per voce di incassi e spese all’atto della dichiarazione dei redditi, con il regime forfettario i costi vengono calcolati su base forfettaria, in base al Codice ATECO, che identifica la vostra attività economica.

Nel regime forfettario le uniche spese deducibili quando si procede alla dichiarazione dei redditi sono quelle relative ai contributi previdenziali.

Le spese mediche o i costi di gestione della partita Iva, come l’acquisto di strumenti di lavoro (computer, stampanti, ecc.) o l’assunzione di dipendenti e collaboratori, non si calcolano in maniera diretta (voce per voce come nel regime ordinario), ma su base forfettaria (calcolo fisso).

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Regime forfettario 2021: il Codice ATECO

A determinare la percentuale di spese che viene dedotta su base forfettaria dal fatturato lordo è il Codice ATECO. In pratica, per ogni attività lavorativa è stabilito un coefficiente di redditività, che è la parte di fatturato che fa reddito.

Per la maggior parte delle attività lavorative è stato stabilito un coefficiente pari al 78% (quota detratta è del 22%), mentre per gli artigiani, per esempio, la percentuale è più bassa: 67%.

È chiaro che, con un fatturato lordo più elevato e con un coefficiente di redditività al 78%, considerando la percentuale di spese deducibili, il reddito imponibile e le spese dedotte, il regime forfettario è sicuramente conveniente.

Regime forfettario 2021, spese deducibili: esempi

Per esempio, se il nostro fatturato lordo è di 25mila euro e il coefficiente è del 78%, le spese dedotte (22%) sul reddito imponibile (fatturato annuale al netto delle spese sostenute durante l’anno) saranno di 5.500 euro, a fronte di 4.800 euro di spese realmente sostenute. Quindi, il risparmio sarà di 700 euro.

Non sarà conveniente, invece, per chi svolge un’attività artigianale (acconciatori, truccatrici, fabbri, orafi, fotografi o chi lavora nel settore dell’alimentazione).

In questo caso, su un fatturato lordo di 15mila euro, considerando il coefficiente di redditività al 67% e la percentuale di spese deducibili al 33%, le spese dedotte sul reddito imponibile saranno inferiori (4.950 euro) rispetto a quelle realmente sostenute (8mila euro).

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