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Bonus 150 euro, reddito netto o lordo? Chi può perderlo

Quale reddito viene considerato per rientrare nei requisiti del bonus 150 euro? Scopri la risposta in questo articolo.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
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9' di lettura

Non è trascorsa neppure una settimana dall’approvazione del bonus 150 euro in Consiglio dei Ministri, che già emergono i primi dubbi. Il più importante è: per avere il bonus 150 euro si considera il reddito netto o lordo? (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Mentre qualcuno sta ancora aspettando il bonus 200 euro del primo e secondo Decreto Aiuti, con il Decreto Aiuti ter è stato introdotto il bonus 150 euro, destinata a famiglie e imprese per contrastare questo periodo di crisi economica ed energetica.

Dai un’occhiata a quando è previsto il pagamento del bonus 150 euro e al calendario di tutti i pagamenti INPS di settembre che arriveranno nei prossimi giorni.

INDICE:

Bonus 150 euro: cos’è e come funziona

Prima di spiegare quale reddito viene considerato per ottenere il bonus 150 euro, ricordiamo brevemente in cosa consiste questo contributo appena introdotto e come funziona.

Il bonus 150 euro è stato introdotto lo scorso 16 settembre 2022 in occasione dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del Decreto Aiuti ter, o terzo Decreto Aiuti.

Analogamente ai primi due decreti legge, anche il Decreto Aiuti ter, disponibile al momento nella versione in bozza, contiene una serie di misure e provvedimenti a supporto delle imprese in difficoltà (incluse le piccole attività come bar e ristoranti) e delle famiglie con redditi bassi.

Tra gli aiuti previsti, la novità più interessante è l’erogazione di un nuovo bonus una tantum, di 150 euro anziché 200 euro, destinato a una platea di circa 22 milioni di persone.

Scopri la pagina dedicata a tutti bonus attualmente attivi e disponibili.

Secondo indiscrezioni, il bonus 150 euro dovrebbe seguire lo stesse orme del precedente, con qualche piccola differenza dal punto di vista dei requisiti.

In base alle dichiarazioni del ministro dell’Economia, Daniele Franco, la misura ha un valore di 3 miliardi di euro e spetta una volta sola a lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati, invalidi, percettori di Reddito di Cittadinanza e alle altre categorie destinatarie del bonus 200 euro. Tuttavia il reddito relativo al 2021 non deve essere superiore a 20.000 euro.

Come per il bonus 200 euro, anche il bonus 150 euro ha queste caratteristiche:

  • spetta una volta sola per beneficiario (una tantum);
  • non costituisce reddito ai fini fiscali;
  • non è cedibile, né sequestrabile, o pignorabile;
  • non costituisce reddito né ai fini fiscali, né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali.

Continua a leggere l’approfondimento per scoprire ulteriori dettagli sui redditi considerati e i requisiti per accedere al nuovo sussidio.

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Bonus 150 euro: quale reddito si considera?

Come dicevamo in apertura di articolo, molti potenziali beneficiari si sono posti alcune domande in merito al nuovo bonus del Governo. E d’altronde non gli si può dare torto, essendo una notizia ancora fresca.

In particolare, tra le domande più gettonate dei cittadini emerge questa: quale reddito si considera per accedere al bonus, lordo o netto? Domanda più che lecita, e alla quale forniremo una risposta.

Dunque, finora sappiamo che il requisito principale per avere diritto al bonus è possedere un reddito annuo non superiore a 20mila euro. Ma questo reddito deve essere inteso come lordo o al netto delle tasse? Dipende dalle categorie interessate.

Per esempio, nel caso dei lavoratori dipendenti, bisogna dimostrare che nel mese di novembre 2022 sia stata percepita una retribuzione imponibile non superiore a 1.538 euro.

Poiché il decreto legge parla di retribuzione “imponibile“, vuol dire che fa riferimento al reddito lordo. Quindi hanno diritto al nuovo bonus i dipendenti con un reddito complessivo lordo non superiore a 19.994 euro.

Un discorso diverso vale, invece, per i pensionati. In questo caso, nella bozza del Decreto Aiuti ter si legge “reddito personale assoggettabile ad IRPEF al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l’anno 2021 a 20.000 euro”. Di conseguenza, la pensione è calcolata come indennità netta.

La situazione dei lavoratori autonomi è ancora diversa, sebbene sia similare. Nello specifico, per avere diritto al contributo economico, anche i lavoratori autonomi devono rispettare il limite di reddito di 20mila euro riferiti al 2021.

Quindi, possiamo affermare che il bonus 150 euro spetta a tutti i lavoratori autonomi (professionisti, artigiani, commercianti, agricoli, e altri titolari di partite Iva) che non superano questa soglia reddituale, la quale si calcola al lordo dei contributi previdenziali.

Se non vengono rispettate le soglie di reddito appena menzionate, tenendo conto dei casi in cui il reddito è netto e di quelli in cui è lordo, si è automaticamente esclusi dal beneficio una tantum.

Per avere un quadro completo dei requisiti in base alla categoria di riferimento, ti consigliamo di leggere il prossimo paragrafo.

Bonus 150 euro: destinatari e requisiti

Ora che abbiamo chiarito come funziona il bonus 150 euro e qual è il requisito principale da tenere d’occhio, vediamo quali sono le condizioni richieste alle varie categorie di cittadini per accedere alla nuova indennità una tantum.

Come anticipato in precedenza, il bonus sarà erogato per lo più alle stesse categorie considerate per il bonus 200 euro.

In particolare, potranno accedere al bonus 150 euro:

  • lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, che hanno un reddito complessitvo relativo al 2021 non superiore a 20mila euro e con una retribuzione imponibile nella competenza di novembre non superiore a 1.538 euro. Il bonus 150 euro sarà erogato anche a quei lavoratori interessati da eventi con copertura di contribuzione figurativa dall’INPS;
  • pensionati, che hanno la residenza in Italia e che sono titolari di uno o più trattamenti a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, pensione o assegno per ciechi e sordi, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022. Anche in questo caso, il reddito personale assoggettabile a IRPEF (al netto dei contributi previdenziali e assistenziali) non deve superare i 20.000 euro;
  • disoccupati, titolari di indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll e disoccupazione agricola a novembre 2022;
  • collaboratori domestici, che hanno percepito il bonus 200 euro del Decreto Aiuti e hanno uno o più rapporti di lavoro attivi alla data dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti ter;
  • titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.), con contratti attivi alla data di entrata in vigore del primo Decreto Aiuti, ossia il 18 maggio 2022, e che siano iscritti alla Gestione separata. Resta il limite reddituale di 20.000 euro;
  • lavoratori intermittenti e stagionali, che hanno svolto prestazioni per almeno 50 giornate e con un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 20.000 euro;
  • lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che hanno versato almeno 50 contributi giornalieri. Inoltre devono avere un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 20.000 euro per il 2021;
  • lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile (contratto d’opera). Per il 2021 deve risultare l’accredito di almeno un contributo mensile. Inoltre devono essere già iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio 2022;
  • lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport, beneficiari di una delle indennità previste dall’articolo 10 commi da 1 a 9 del decreto-legge 22 marzo 2021 n. 41 (indennità Covid);
  • autonomi e i professionisti con partita IVA, che nel 2021 hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro;
  • incaricati alle vendite a domicilio, che nell’anno 2021 hanno un reddito derivante dalle attività di vendita a domicilio superiore a 5.000 euro, sono titolari di partita IVA attiva ed iscritti alla Gestione separata alla data del 18 maggio 2022;
  • assegnisti e dottorandi di ricerca, con contratti attivi al 18 maggio 2022, che sono iscritti alla gestione separata INPS, non sono titolati di ad altre forme di previdenza obbligatorie o di pensione;
  • percettori di Reddito di Cittadinanza, che non hanno ottenuto il bonus 150 euro in qualità di altre categorie di soggetti.

Ricordiamo che, nel calcolo del reddito personale Irpef per accedere al bonus, non concorreranno:

  • contributi previdenziali e assistenziali;
  • trattamenti di fine rapporto (Tfr);
  • reddito della casa di abitazione;
  • competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.

Se le categorie appena elencate non rientrano in tutti i requisiti previsti dal Decreto Aiuti ter, allora queste non avranno diritto al bonus 150 euro.

Bonus 150 euro, reddito netto o lordo?

Bonus 150 euro: modalità di erogazione

Concludiamo questo approfondimento parlando brevemente delle modalità di erogazione del bonus 150 euro.

In attesa di una circolare o una comunicazione ufficiale da parte dell’INPS, vediamo quello che si sa finora sul pagamento del bonus ai cittadini.

Come nel caso del bonus 200 euro, anche questa nuova indennità sarà erogata in automatico ai pensionati, ai disoccupati e ai percettori di Reddito di cittadinanza.

Inoltre, lo riceveranno in automatico, ma solo dopo aver consegnato un’apposita autodichiarazione, anche i lavoratori dipendenti.

Se valgono le stesse regole del precedente bonus, anche le altre categorie (come collaboratori sportivi e domestici) che lo ricevevano in automatico dovrebbero seguire la stessa modalità.

Invece, tutti gli altri destinatari del contributo economico dovranno presentare una domanda specifica, di cui ancora non si conoscono i dettagli precisi.

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