Bonus 200 euro su Rdc agosto: chi dovrà restituirlo

Bonus 200 euro su Rdc: alcuni percettori rischiano di restituirlo a fine anno. Scopri di chi si tratta in questo approfondimento.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

7' di lettura

I pagamenti del bonus 200 su Rdc di agosto sono stati finalmente sbloccati. Ma è bene fare attenzione prima di festeggiare (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Tra il 29 e il 30 agosto 2022 è stato erogato il bonus 200 euro su Rdc a chi non lo aveva ancora ricevuto e vedeva queste date sul fascicolo previdenziale del cittadino.

Ricordiamo che, a differenza dell’assegno unico su Rdc, il bonus 200 euro non può essere prelevato. Inoltre, va speso tutto entro la fine del mese successivo alla data di accredito. Quindi, se è stato pagato il 29 agosto 2022, dovrà essere speso entro il 30 settembre 2022.

Ma attenzione: è possibile che alcuni percettori dovranno restituire l’indennità. In questo articolo analizzeremo proprio queste categorie a rischio

INDICE:

Bonus 200 euro su Rdc da restituire: per chi?

Dopo un’attesa durata quasi un mese, i percettori di Reddito di cittadinanza a cui spettava il bonus 200 euro su Rdc, hanno finalmente ricevuto il pagamento tanto atteso.

In particolare, la giornata del 29 agosto 2022 si è rivelata molto proficua dal punto di vista delle elaborazioni da parte dell’INPS. Non solo è stato pagato il bonus una tantum, ma sono arrivati anche gli importi dell’assegno unico con domanda, dell’assegno unico su Rdc diluglio e degli arretrati dell’assegno unico per chi ha compilato il modulo Rdc Com Au.

Tuttavia, considerato che con i pagamenti INPS bisogna sempre muoversi con i piedi di piombo, è necessario fare qualche precisazione.

Già alcuni mesi fa, poco dopo l’introduzione del bonus 200 euro con il Decreto Aiuti (dl 50/2022), l’Istituto aveva annunciato che alla fine dell’anno sarebbero stati effettuati i dovuti controlli su chi ha ricevuto il 200 euro, per verificare irregolarità.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

C’è il rischio, quindi, che dopo la dichiarazione dei redditi di fine anno, qualcuno dovrà restituire i 200 euro percepiti. Inizialmente, le categorie dei nuclei percettori di Rdc era stata esclusa da questo rischio, visto che i dati reddituali sono sempre aggiornati.

Eppure, se si considera tutta la confusione che si è aggirata in questi mesi su chi ha diritto al bonus 200 euro su Rdc e in quali casi, non è da escludere che anche qualche titolare di Reddito di cittadinanza dovrà restituirlo.

Ma chi rischia maggiormente?

Come forse immaginerai, a rischiare di più la restituzione del bonus sono quelle famiglie in cui sono presenti altre categorie che potrebbero aver usufruito dell’indennità una tantum. Nello specifico:

  • nuclei familiari con uno o più persone titolari di trattamenti pensionistici, i quali hanno ricevuto o riceveranno l’indennità da 200 euro in automatico;
  • nuclei familiari in cui siano presenti uno o più lavoratori a cui spetta il sussidio una tantum e che lo hanno ricevuto o lo riceveranno dal datore di lavoro.

In generale, la restituzione bonus 200 euro su Rdc riguarda tutti coloro che non ne avevano diritto (e che non ne sono consapevoli).

Ricordiamo, infatti, che l’INPS ha ribadito più di una volta che il bonus 200 euro su Rdc spetta all’intero nucleo familiare e in nessun caso può arrivare due volte.

Quindi, se alla fine dell’anno, dopo gli ennesimi controlli effettuati sulle famiglie percettrici, risulterà che qualcuno abbia ricevuto il bonus 200 euro sulla carta Rdc, pur non avendone diritto, questo dovrà essere restituito all’Istituto di previdenza sociale.

Eppure, i percettori di reddito di cittadinanza non sono gli unici a rischiare di dover restituire il bonus. Anzi, considerati gli scambi di dati con l’INPS, forse rientrano tra le categorie meno soggette a errori. Nel prossimo paragrafo, invece, analizzeremo quali sono gli altri cittadini che rischiano di restituire il bonus e perché.

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Bonus 200 euro su Rdc e non solo: chi altro dovrà restituirlo?

Come dicevamo, nonostante sia un rischio piuttosto ridotto, non è da escludere che i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza debbano restituire il bonus 200 euro su Rdc perché per qualche ragione lo hanno ricevuto senza averne diritto.

Un’altra categoria con una bassa probabilità di restituzione del bonus 200 euro – perché lo riceve in maniera automatica dall’INPS – è quella dei disoccupati Naspi e Dis-coll.

Nel loro caso, considerato che i dati vengono controllati in fase di erogazione del pagamento, l’unico motivo che giustificherebbe la restituzione è aver dichiarato il falso.

Situazione diversa è già quella dei pensionati, visto che dichiarano autonomamente i redditi percepiti e hanno più probabilità di dover restituire il bonus 200 euro.

In particolare, l’INPS ha specificato che il controllo dei redditi percepiti, che non devono superare i 35mila euro per l’anno 2021, sarà effettuato entro un anno e determinerà la perdita dell’indennità una tantum nel caso in cui i redditi superino la soglia prevista.

Tuttavia, per quanto riguarda i pensionati, la soglia di reddito non è l’unico motivo di restituzione del bonus 200 euro.

Infatti, come ha spiegato l’Istituto nella circolare n. 73/2022, il sussidio dovrà essere restituito anche se, in seguito a un accertamento, la pensione risulti sospesa o revocata. In questo caso, il limite reddituale passa in secondo piano.

Infine, un’altra categoria a rischio restituzione del bonus 200 euro è senza dubbio quella dei lavoratori dipendenti, che ricevono l’indennità dal datore di lavoro, previa consegna di un’autocertificazione in cui dichiarano di averne diritto.

Anche in questo caso, se in sede di conguaglio risulta che il lavoratore abbia dichiarato il falso o in ogni caso abbia percepito il sussidio una tantum indebitamente, questo dovrà essere restituito direttamente al datore di lavoro.

Spesso, è possibile che queste categorie, soprattutto dei lavoratori dipendenti, abbiano dei dubbi sulla sussistenza dei requisiti reddituali, perché per esempio sono al limite dei 35mila euro.

In questa situazione, se si è un dipendente, basta non compilare alcuna autocertificazione e non ricevere così il contributo economico.

Per i pensionati, invece, ci sarebbe la possibilità di rifiutare il bonus 200 euro, anche se sul punto l’INPS non si è espresso in modo preciso.

Ecco perché, se hai qualche dubbio sulla sussistenza del requisito reddituale o di altri requisiti che danno accesso al bonus 200 euro, l’ideale sarebbe contattare l’Istituto e farsi assistere per avere le idee più chiare.

Bonus 200 euro su RdC agosto
Bonus 200 euro su RdC agosto.

Bonus 200 euro su Rdc: chi non lo riceverà

Ora che abbiamo visto le categorie più a rischio di restituzione del bonus 200 euro e soprattutto chi tra i percettori di Reddito di cittadinanza rientra tra queste, facciamo un breve riepilogo dei nuclei percettori a cui non spetta il contributo una tantum.

Dunque, se non hai ancora ricevuto il bonus 200 eur su Rdc, probabilmente non hai diritto a questa indennità perché appartieni a una delle seguenti condizioni:

  • coloro che lo hanno già ricevuto nel mese di luglio e agosto, in quanto non sono previsti due pagamenti del sussidio;
  • chi appartiene a un nucleo familiare in cui sono presenti già altre persone che avevano diritto al bonus, per esempio i lavoratori dipendenti e i pensionati. Sul punto l’INPS si è espresso più volte, specificando che i controlli infiniti effettuati su ogni famiglia sono legati proprio alla verifica che nessun altro, all’interno di una famiglia percettrice di Rdc, abbia diritto al bonus 200 euro, per esempio perché riceve trattamenti assistenziali o di accompagnamento;
  • chi a giugno ha terminato le mensilità del Reddito di cittadinanza, avendo il mese di sospensione del sussidio a luglio 2022.

Se ti ritrovi in una di queste situazioni appena elencate, allora non c’è bisogno di aspettare il bonus 200 euro su Rdc perché vuol dire che non ti arriverà.

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