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Ricarica auto elettrica, come usare la presa del garage

Auto elettriche, vediamo in questo post quali sono le procedure, come bisogna comportarsi e a cosa fare attenzione quando si intende ricaricare la vettura all’interno del proprio box. Ma anche quali sono i sistemi più comuni e le possibili alternative.

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8' di lettura

Ricarica auto elettrica, come usare la presa del garage che si trova in condominio? Quali sono le regole da seguire, come comportarsi e quali sono gli accorgimenti indispensabili per non incorrere in eventuali problemi e contenziosi. Te lo spieghiamo in questo post. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Cosa è vietato e cosa no

Hai mai pensato di utilizzare la presa del garage che si trova in condominio per la tua auto elettrica? Se sì, devi conoscere alcune regole fondamentali. L’uso dell’energia elettrica nel tuo box condominiale ha delle norme specifiche da rispettare:

  • è vietato utilizzare la corrente se deriva da un impianto comune. Se lo fai commetti un reato;
  • se ricarichi la tua auto, scooter o bici elettrica nel box, assicurati che la corrente provenga direttamente dal contatore dell’abitazione;
  • per evitare complicazioni, potrebbe essere necessario introdurre nuovi contatori o linee elettriche.

Come funziona nei nuovi edifici

Nei nuovi edifici, la situazione cambia. Infatti:

  • dal 2020, gli stabili residenziali di nuova costruzione con più di dieci unità abitative devono avere almeno una colonnina di ricarica (ti ricordo che è ancora attivo il bonus colonnine elettriche);
  • questo intervento ha portato benefici fiscali fino al 2023 e mira a semplificare la ricarica auto elettrica in condominio.

Puoi anche verificare come funziona il bonus colonnine elettriche 2024.

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Ricarica auto elettrica: diritti e procedura

Se nel tuo condominio manca una colonnina elettrica, non temere. Ci sono infatti altre strade da percorrere:

  1. Ogni condomino ha il diritto di installare un impianto nel proprio garage. Se l’elettricità del garage proviene direttamente dall’abitazione, non serve alcuna autorizzazione.
  2. Spesso, però, i garage sono alimentati da un contatore condominiale. In questo caso, considera l’opzione di collegare il box direttamente al contatore dell’abitazione.
  3. Affrontare queste modifiche richiede un progetto tecnico di fattibilità e una verifica a livello di Cpi (Certificato prevenzione incendi).
  4. Infine, una volta che tutto è pronto, l’amministratore valuterà e convocherà un’assemblea per l’approvazione.

Possibili soluzioni per condomini

Se si tratta di un box in condominio, possono sorgere alcune complicazioni. Ecco alcune alternative che potresti considerare:

  1. Installare un secondo contatore dedicato al garage.
  2. Ottenere l’approvazione dall’assemblea condominiale per la ricarica delle auto elettriche.
  3. Assicurarsi che un tecnico valuti la potenza del contatore condominiale.
  4. Installare contatori separati per dividere le spese tra i box in base all’effettivo consumo.
  5. Considerare un impianto “dinamico”, per garantire la distribuzione ottimale dell’energia.

Prima di installare la colonnina devi ovviamente acquistare un’auto elettrica, vediamo quali sono gli incentivi per il 2023.

Come ricaricare

Generalmente, un veicolo elettrico può essere ricaricato in due modi principali:

  • Utilizzando una presa Schuko (nota come “alla tedesca”), fornita con l’auto.
  • Utilizzando un wallbox, dispositivo a parete creato specificamente per le ricariche domestiche.

I wallbox offrono una ricarica più rapida e sono disponibili in vari range di potenza, dai 3,5 ai 22 Kw. Il loro costo varia da 600 a 1.700 euro.

Attenzione alla presa domestica

La ricarica auto elettrica a casa presenta dei rischi se fatta attraverso una semplice presa di casa. Ecco perché:

  1. Sovraccarico dell’impianto elettrico: la ricarica potrebbe imporre uno stress non previsto.
  2. Rischio di danni alla presa: ciò potrebbe portare a cortocircuiti o incendi.
  3. Possibili danni alle batterie dell’auto.
  4. Mancata copertura assicurativa in caso di danni.

Le due soluzioni: quale scegliere?

Il MODO 3 è considerato il sistema di ricarica più sicuro per uso domestico, conforme alle norme IEC 61851-1. Questo metodo utilizza connettori specifici e un sistema PWM (Pulse Width Modulation) che assicura la sicurezza durante la ricarica.

La ricarica auto elettrica domestica più comune avviene tramite wallbox, che può offrire potenze fino a 22 kW.

Potenza del contatore

Uno dei fattori chiave da considerare quando si pensa alla ricarica auto elettrica a casa è la potenza del contatore. Questa potenza stabilisce quanto velocemente puoi caricare la tua auto.

Ma attenzione: anche se il tuo caricabatterie può gestire una certa potenza, la tua auto potrebbe non fare altrettanto. Ad esempio, anche se hai una wallbox che può caricare fino a 7,4 kWh, non potrai mai superare i 3kWh di ricarica se il tuo contatore è da 3kW.

Vale la pena di notare che molte case hanno contatori da 3kW. Ma grazie ad ARERA, puoi ora aumentare il tuo contatore a 6kW durante la notte e i giorni festivi.

Tipologia di wallbox

Il wallbox è essenzialmente il tuo caricabatterie domestico. Ma non tutti i wallbox sono uguali. Ci sono modelli che offrono diverse potenze e funzionalità. E non lasciarti ingannare da wallbox economiche. Potrebbero non funzionare bene o non essere sicure. Ecco alcune cose da considerare.

Questo è il tariffario in vigore per il ricarico dell’auto elettrica.

Potenza massima del wallbox

Le wallbox variano in potenza. Alcune offrono fino a 22kW. Ma ricorda, la tua auto potrebbe non poter gestire quella potenza. La potenza del wallbox decide anche quanto tempo ci vorrà per caricare la tua auto. Ad esempio, con una batteria da 23,8 kWh e un wallbox da 6kW, ci vorranno circa 4 ore per una ricarica completa.

Ti ricordiamo che alcune aziende offrono la ricarica gratuita dell’auto elettrica per i dipendenti.

Funzionalità e app mobile

Le wallbox moderne hanno spesso funzionalità extra. Ad esempio, possono connettersi a internet, permettendoti di monitorare e controllare la ricarica dalla tua app mobile.

Wallbox web app

Con una wallbox connessa a internet, puoi fare molto di più. Puoi monitorare il tuo uso, controllare la ricarica da remoto e aggiornare il software del tuo wallbox. Queste funzionalità possono semplificare la tua vita e rendere la ricarica auto elettrica a casa molto più efficiente.

Gestione dinamica della potenza

Alcune wallbox possono adattarsi alla potenza disponibile. Questo significa che se stai usando molta elettricità in casa, la wallbox può ridurre la potenza di ricarica. Questo può aiutare ad evitare blackout.

Installazione del wallbox

Ricordati sempre di far installare la tua wallbox da un professionista. Ci sono molte norme di sicurezza da seguire e solo un esperto sa come farlo correttamente.

Ricarica auto elettrica, come usare la presa del garage
Nella foto un uomo ricarica nel garage la sua auto elettrica.

FAQ (domande e risposte)

Come ricaricare l’auto elettrica in garage?

La ricarica dell’auto elettrica in un garage condominiale può avvenire attraverso le apposite colonnine, se disponibili. Se non ci sono, puoi ricaricare il tuo veicolo nel tuo box, ma devi seguire alcune regole. Non è permesso utilizzare la linea elettrica che arriva nel box se proviene da un impianto comune, poiché si tratterebbe di furto. La corrente utilizzata per la ricarica dovrebbe provenire direttamente dal contatore dell’abitazione. Se il box è alimentato da un contatore comune del condominio, ci sono diverse soluzioni, come l’introduzione di nuovi contatori, l’utilizzo di un sistema dinamico che modula l’energia o l’installazione di un wallbox.

Cos’è una wallbox per ricaricare l’auto elettrica?

Le wallbox sono dispositivi a parete progettati specificamente per la ricarica di veicoli elettrici in ambito domestico. Forniscono una maggiore resistenza e velocità di ricarica rispetto a una normale presa elettrica. Sono disponibili in diversi range di potenza, generalmente da 3,5 a 22 kW, e possono variare nel prezzo da 600 a 1.700 euro.

Quanti Kw servono per una wallbox?

Le wallbox sono disponibili in diversi range di potenza, solitamente da 3,5 fino a 22 Kw. La potenza massima di ricarica è determinata dal valore più basso tra la potenza del contatore, la potenza del caricabatterie e la potenza massima che l’auto può assorbire. Ad esempio, se hai un contatore con una potenza di 3kW, anche se la wallbox può caricare fino a 7,4 kWh, non potrai mai superare la soglia di 3kWh. La scelta del caricabatterie dipende dal tipo di contatore e dalla potenza che esso può fornire.

Come comportarsi per installare un impianto di ricarica nel box auto?

Ogni condomino ha il diritto di dotare il proprio garage di un impianto idoneo, senza che l’assemblea condominiale possa opporsi. Se la corrente proviene direttamente dal contatore dell’abitazione, non è necessaria alcuna autorizzazione. Tuttavia, se il garage è alimentato da un contatore comune, potresti dover aumentare la potenza del tuo contatore o collegare direttamente l’energia del box al contatore dell’abitazione. Questo potrebbe richiedere l’intervento di un tecnico e l’installazione di nuovi fili e canaline. Prima di procedere, dovresti presentare un progetto tecnico di fattibilità e ottenere i permessi necessari.

Cos’è e come funziona la presa Shuko alla tedesca?

La presa Schuko è comunemente chiamata “alla tedesca” ed è una delle modalità con cui i veicoli elettrici possono essere ricaricati. Si collega all’auto tramite un cavo in dotazione. Utilizzare questa presa può però comportare alcuni rischi, come il sovraccarico dell’impianto elettrico, danni alla presa o alle batterie dell’auto, e potenziali problemi con la copertura assicurativa in caso di danni.

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