In quali casi è previsto il requisito sanitario e quello reddituale per ottenere una prestazione assistenziale? Invalidità e accompagnamento sono la stessa cosa? Cosa valuta la Commissione Medica per dare accesso a un sussidio piuttosto che all’altro o a entrambi? Come richiedere pensione di invalidità e accompagnamento? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Come richiedere pensione di invalidità e accompagnamento
Innanzitutto precisiamo che con l’accompagnamento non si parla di pensione di invalidità, ma di inabilità.
La pensione di invalidità, infatti, viene erogata alle persone invalide parziali (dal 75 al 99 per cento di invalidità).
Per richiedere pensione di invalidità (ovvero pensione di inabilità) e accompagnamento, quindi, la prima cosa da fare è ottenere il riconoscimento di un’invalidità totale e della condizione di non autosufficienza (incapacità a deambulare da solo e/o a compiere gli atti quotidiani della vita) da una Commissione medico legale.
Nella domanda che dà il via al procedimento bisogna inserire anche:
- i dati socio economici;
- eventuali ricoveri (l’accompagnamento in alcuni casi non viene erogato se si è ricoverati);
- svolgimento di attività lavorative (con l’accompagnamento si può lavorare ma entro certi limiti);
- indicazioni delle modalità di pagamento e della delega alla riscossione (in favore di un terzo o di associazioni).
Se la domanda è presentata da un minore, queste informazioni dovranno essere inviate solo dopo il riconoscimento del requisito sanitario con la compilazione e l’invio del modello AP70, il modulo con i dati socio-economici necessari per la concessione e l’erogazione delle prestazioni di invalidità civile.
La procedura per il riconoscimento si conclude con l’invio da parte dell’INPS del verbale di invalidità civile(tramite raccomandata A/R o all’indirizzo Pec, se è stato fornito dall’utente, e resta disponibile nel servizio di Cassetta postale online).
I minori che sono titolari dell’indennità di accompagnamento , al compimento dei 18 anni devono presentare il modello AP70 per l’erogazione da maggiorenne (pensione di inabilità) senza che ci sia la necessità di effettuare altri accertamenti sanitari.
La domanda per ricevere l’indennità di accompagnamento deve essere presentata online sul sito dell’INPS. È possibile farlo accedendo al servizio tramite le proprie credenziali (SPID, CIE o CNS). L’alternativa è quella di rivolgersi a un ente di patronato o a una associazione di categoria (Anmic, Ens, Uic, Anfass).
Non è possibile presentare una nuova domanda per la stessa prestazione fino a quando non si è conclusa la procedura per quella in corso o, nel caso di ricorso giudiziario, fino a quando non è stata emessa una sentenza passata in giudicato. Unica eccezione: le domande di aggravamento.
In caso di accettazione della domanda, ogni anno bisogna presentare all’INPS la dichiarazione di responsabilità. Si tratta di un documento obbligatorio, che serve per attestare che l’assistito non è ricoverato in una struttura sanitaria a carico dello Stato.
Una volta che abbiamo chiarito come richiedere la pensione di invalidità e accompagnamento, vediamo in costa consistono la prestazione economica e il sussidio e quando è possibile ottenerli entrambi.
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Invalidità e accompagnamento sono la stessa cosa?
Invalidità e accompagnamento non sono la stessa cosa e per ottenere i relativi trattamenti è necessario essere in possesso di differenti requisiti.
L’invalidità civile, infatti, viene riconosciuta ha chi ha una capacità lavorativa ridotta a causa di una patologia o di una minorazione o malformazione.
L’accompagnamento, invece, è riconosciuto a chi non è autosufficiente, ovvero a chi non riesce a deambulare da solo o a compiere gli atti della vita quotidiana senza l’assistenza di qualcuno.
Prima di entrare nel dettaglio di entrambe gli istituti, vediamo nella tabella quali sono le differenze tra invalidità e accompagnamento.
Invalidità | Accompagnamento |
Si ha diritto a prestazioni economiche e ad agevolazioni sanitarie e lavorative | Si ottiene solo un aiuto economico (indennità di accompagnamento) |
Per ottenere le prestazioni economiche, bisogna dimostrare di non superare un determinato limite reddituale. Se la prestazione è di natura previdenziale, l’importo dell’assegno mensile è ridotto in base al reddito da lavoro percepito | Non è necessario dimostrare il reddito posseduto per ottenere l’indennità |
In base alla percentuale di invalidità, vengono riconosciute le prestazioni economiche. Più alta è la percentuale, a più agevolazioni sanitarie e lavorative si ha diritto | L’indennità di accompagnamento presuppone il riconoscimento di un’invalidità totale (100%). Per ottenere l’accompagnamento bisogna quindi essere riconosciuti totalmente inabili al lavoro (e non con capacità lavorativa ridotta), quindi incapaci di svolgere qualsiasi attività lavorativa o di attendere ai propri bisogni quotidiani |
Andiamo a vedere nel dettaglio cosa si intende per invalidità, cosa per accompagnamento, e cosa è previsto per entrambe.
Invalidità civile e agevolazioni per la pensione: quali sono le prestazioni previdenziali dedicate ai lavoratori invalidi? Scoprile in questo articolo.
Cos’è l’invalidità civile
Prima di capire come richiedere pensione di invalidità e accompagnamento, bisogna conoscere se si ha il diritto, ovvero i requisiti necessari per poterlo fare.
Cominciamo parlando dell’invalidità civile. La Legge n. 118 del 30.03.1971 stabilisce che l’invalidità civile venga riconosciuta a tutte le persone che sono affette da malattie che compromettono la normale attività lavorativa e quindi la rendono incapace di svolgere le attività proprie dell’età.
Questo vale per chi è in età di lavoro, ovvero tra i 18 e i 65 anni. Se invece si tratta di minori (da 0 a 18 anni) o di persone con età superiore ai 65 anni e 7 mesi, l’invalidità viene riconosciuta quando si riscontrano difficoltà persistenti a svolgere compiti e funzioni propri dell’età.
In presenza di questa condizione riconosciuta, i minori hanno per esempio diritto all’indennità di frequenza.
Solo l’invalidità al 100%, insieme all’accertamento della non autosufficienza, danno diritto all’accompagnamento.
Leggi anche cosa e come giudica la Commissione Medica ASL per l’invalidità: quali sono i criteri e i metodi per la valutazione.
Quali diritti ha un invalido civile
Chi viene riconosciuto invalido civile ha diritto ad agevolazioni proporzionate al grado di invalidità accertato da una Commissione Medica dell’ASL.
Il Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1992 ha infatti predisposto una tabella nella quale sono inserite tutte le patologie che danno diritto all’invalidità civile, specificandone nello stesso tempo la misura, cioè la percentuale che deve o può essere attribuita.
In alcuni casi, infatti, la percentuale è fissa, in altri la Commissione la valuterà tenendo conto dei valori minimi e massi attribuibili e presenti nelle tabelle. Potrebbe anche interessarti sapere come funziona la visita per invalidità per più patologie.
Per farti un esempio: a chi soffre di epilessia con crisi molto frequenti, spetta un’invalidità al 100%.
Se, però, l’epilessia è caratterizzata da crisi più sporadiche, può dare diritto anche soltanto al 10 o al 40 per cento.
In maniera molto sintetica, possiamo dire che i diritti di una persona riconosciuta disabile sono i seguenti:
- dal 33%, ausili e protesi gratuiti, legati alla tua patologia, esenzione dal pagamento del ticket sanitario, contrassegno invalidi;
- dal 46%, accesso all’iscrizione alla lista per il collocamento obbligatorio dalla quale devono attingere i datori di lavoro, pubblici e privati, con più di 15 dipendenti, per adempiere all’obbligo di assunzione degli invalidi;
- dal 51%, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, possono richiedere annualmente un congedo straordinario retribuito per cure per trenta giorni, anche non consecutivi, su richiesta del medico curante ed autorizzazione dell’Asl;
- dal 67%, esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio; agevolazioni per tessera trasporto pubblico locale; priorità nelle graduatorie per le case popolari; riduzione canone telefonico ed esenzione della reperibilità per le visite fiscali;
- dal 75%, diritto all’assegno erogato dall’Inps di 313,91 euro mensili in presenza di redditi personali inferiori a 5.391,88 euro (valori 2023) per disoccupati. A 67 anni l’assegno si trasforma in assegno sociale. Possibilità di richiedere l’Ape Sociale, sussidio che accompagna fino al pensionamento anticipato o di vecchiaia;
- dal 75%, per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, maggiorazione dell’anzianità pari a due mesi per ogni anno, fino ad un massimo di 60 mesi, durante il quale si è nella condizione di invalido civile al 75 %;
- 100%, diritto alla pensione di inabilità erogata dall’INPS di 313,91 euro mensili in presenza di redditi personali inferiori a 17.050,42 euro (valori 2023). A 67 anni la pensione si trasforma in assegno sociale. La pensione di inabilità viene aumentata a massimo 652,02 euro mensili In presenza di redditi personali inferiori a 8.476,26 euro o cumulati con quelli del coniuge inferiori a 14.459,90;
- 100%, con il riconoscimento dell’impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita propri dell’età, diritto all’indennità di accompagnamento pari a 527,10 euro mensili senza alcun limite di reddito, a condizione di non essere ricoverato in istituto con pagamento della retta a totale carico dello Stato (o di Ente pubblico).
Ti spieghiamo anche nel dettaglio cosa prevede l’invalidità civile per minori e come richiederla.
Cos’è l’indennità di accompagnamento
Per ottenere l’indennità di accompagnamento, è innanzitutto necessario che ti sia stata riconosciuta l’invalidità civile.
Quindi: l’accompagnamento presuppone comunque il riconoscimento dell’invalidità civile. Tuttavia, l’accompagnamento è un istituto autonomo, nel senso che, anche se strettamente collegato all’invalidità, il suo scopo è diverso da quello dell’invalidità civile.
In questo caso, infatti, si tratta di ottenere esclusivamente una prestazione economica, che sia di supporto alla persona affetta da grave patologia, al di là del reddito che percepisce.
Secondo la Legge n. 18 del 11.02.1980, la persona invalida al 100%, incapace di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o con necessità di assistenza continua, oppure che non sia in grado di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita, ha diritto anche all’indennità di accompagnamento, a prescindere, come abbiamo detto, dal reddito che percepisce.
L’indennità di accompagnamento è automatica con la Legge 104? Scoprilo in questo approfondimento.

A chi spetta l’indennità di accompagnamento
In base a quanto abbiamo appena detto, quindi, l’indennità di accompagnamento spetta a chi:
- ha un’invalidità totale (100%) ed è riconosciuto quindi totalmente inabile al lavoro;
- non è in grado di compiere gli atti normali della vita quotidiana senza assistenza;
- è incapace di deambulare (camminare) senza il supporto di qualcuno.
Anche i minori di 18 anni, che si trovano in una delle condizioni appena elencate, possono ottenere l’indennità di accompagnamento.
L’indennità di accompagnamento consiste nell’erogazione di una somma mensile (527,16 euro per il 2023), che non fa reddito e non è pignorabile.
Quindi, in sintesi: se sei riconosciuto invalido civile, in base alla tua percentuale di invalidità puoi avere accesso ad agevolazioni sanitarie e, a partire dal 75% di invalidità, anche a prestazioni economiche.
Tuttavia, se superi i limiti di reddito imposti per legge, se si tratta di una prestazione assistenziale, non potrai ottenerla. Se si tratta di una prestazione previdenziale (che prevede il versamento di contributi all’INPS), l’importo dell’assegno verrà ridotto in base al reddito posseduto.
L’indennità di accompagnamento, invece, viene riconosciuta solo con l’invalidità totale, ma dà diritto soltanto a un assegno mensile e non ad altri tipi di agevolazioni. Tuttavia, in questo caso, l’assegno viene garantito senza tenere conto del reddito percepito.
Se sei invalido al 100%, non deambuli da solo o non riesci a compiere in autonomia gli atti normali della vita quotidiana, e sei in condizione economica disagiata, puoi ottenere nello stesso tempo pensione di invalidità e indennità di accompagnamento.
FAQ (domande e risposte)
Cos’è l’ordinanza della Cassazione sulla pensione di invalidità civile dopo i 65 anni?
L’ordinanza della Cassazione stabilisce che la pensione di invalidità civile si trasforma in pensione sociale o pensione di cittadinanza una volta raggiunti i 65 anni. Questa disposizione si applica sia a chi ha già iniziato a percepire la pensione di invalidità, sia a chi presenta domanda o ottiene il riconoscimento dell’invalidità dopo aver compiuto 65 anni.
Cosa succede alla mia pensione di invalidità civile dopo i 65 anni?
La pensione di invalidità civile si trasforma in assegno sociale quando raggiungi i 65 anni. L’assegno sociale è una prestazione economica a carattere assistenziale rivolta alle persone con redditi inferiori alle soglie annuali stabilite per legge. Se l’importo dell’assegno sociale è inferiore a quello della pensione di invalidità, sarà prevista una integrazione.
Quando viene erogato l’assegno di accompagnamento?
L’assegno di accompagnamento viene erogato mensilmente, direttamente sul conto corrente o sulla carta prepagata del beneficiario.
Il giorno preciso di erogazione solitamente avviene nei primi giorni del mese successivo a quello di riferimento.
Sul nostro sito, ogni mese riportiamo il calendario dei pagamenti dell’assegno di accompagnamento e di tutte le prestazioni economiche erogate dall’INPS.
Come posso spendere l’indennità di accompagnamento?
Non ci sono limiti specifici su come spendere l’indennità di accompagnamento. Questa prestazione, non richiede che i fondi vengano destinati esclusivamente a servizi specifici, come la retribuzione di un accompagnatore. Il suo scopo principale è fornire assistenza alla persona che ne necessita e supportare il nucleo familiare per permettere alla persona di rimanere a casa, evitando la necessità di ricovero a lungo termine.
È possibile richiedere la Legge 104 se ricevo l’indennità di accompagnamento?
Sì, è possibile richiedere i benefici previsti dalla Legge 104 anche se si percepisce l’indennità di accompagnamento. La Legge 104 prevede agevolazioni e diritti per le persone con handicap grave, e la sua applicabilità non è legata alla percezione dell’indennità di accompagnamento.
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