L’INPS ha pubblicato un messaggio per spiegare le modalità e le tempistiche per il ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi. In questo approfondimento vediamo come funziona (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
In un messaggio ufficiale del 19 gennaio 2023, l’INPS dichiara di aver completato la prima fase di gestione delle domande del Bonus 200 euro per liberi professionisti.
L’Istituto coglie l’occasione per spiegare anche quando e come chiedere ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi. Nei prossimi paragrafi approfondiamo il contenuto del messaggio, parlando soprattutto dei tempi e delle modalità per fare ricorso.
Indice
- Ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi: il messaggio dell’INPS
- Ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi: tempi e scadenze
- Ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi: requisiti da rispettare
- Ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi: come farlo
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Ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi: il messaggio dell’INPS
Nel messaggio 317/2023 pubblicato lo scorso 19 gennaio, l’INPS annuncia che è stata completata la prima fase di gestione delle domande ricevute da parte dei lavoratori autonomi e liberi professionisti.
Nel testo, l’Istituto fa anche alcuni chiarimenti importanti sulla possibilità di presentare un riesame, cioè un ricorso, in caso di rigetto della domanda presentata. Prima di approfondire le scadenze e le modalità per fare ricorso, è bene capire innanzitutto a chi è rivolto questo messaggio dell’INPS.
Dunque, la comunicazione ufficiale riguarda i lavoratori autonomi assicurati presso l’INPS, e cioè commercianti, artigiani, coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, pescatori autonomi e liberi professionisti iscritti alla gestione separata dell’Inps.
In particolare, si tratta dei liberi professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103.
Queste categorie di cittadini avevano tempo fino al 30 novembre 2022 per richiedere i Bonus da 200 e 150 euro una tantum, in base alle istruzioni inserite nella circolare INPS n.103 del 26 settembre 2022.
Dopo aver chiarito a chi si rivolge questo messaggio e quindi la possibilità di fare ricorso del Bonus 200 euro per lavoratori autonomi, l’INPS indica le modalità e le tempistiche per presentare il riesame. Ne parliamo meglio nel prossimo paragrafo.
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Ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi: tempi e scadenze
Ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi. Nel testo, si legge che i beneficiari che si ritrovano con la domanda del Bonus 200 euro respinta, possono presentare un’istanza di riesame, cioè un ricorso. Tuttavia, come nel caso dei Bonus Covid-19, l’unico ricorso che questi cittadini possono presentare è quello giudiziario, mentre non è consentito il ricorso amministrativo.
Nello specifico, l’INPS chiarisce che è possibile inviare la richiesta di riesame entro 90 giorni dalla pubblicazione del messaggio, quindi entro il 19 aprile 2023. In alternativa, si può inviare entro 90 giorni dal rigetto della domanda (se in data successiva).
Nel fare ricorso, verrà richiesto di presentare un’ulteriore documentazione per dimostrare le motivazioni dell’istanza.
A tal proposito, in allegato al messaggio dell’INPS del 19 gennaio 2023, si trovano sia le motivazioni di un possibile rifiuto della domanda sia i documenti necessari in caso di riesame.
Ovviamente, prima di procedere con la domanda di riesame, è bene controllare se si è in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa. Nel prossimo paragrafo ricordiamo quali sono.
Ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi: requisiti da rispettare
In una sezione dedicata ai requisti di reddito, l’INPS ricorda che per avere diritto al Bonus 200 euro è necessario aver percepito un reddito complessivo nel 2021 non superiore a 35mila euro. Invece, per avere l’integrazione del Bonus 150 euro, per un totale di 350 euro, è necessario avere un reddito non superiore a 20mila euro.
Tuttavia, ricordiamo che i redditi da considerare per questo requisito non includono i trattamenti di fine rapporto comunque denominati, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
Inoltre, nell’ambito dei contributi previdenziali versati non devono essere conteggiate le somme riconosciute dall’INPS a titolo di esonero contributivo.
Quindi, al momento della presentazione della domanda, i destinatari dovevano dichiarare di avere un reddito complessivo 2021 inferiore a 35mila euro o 20mila euro.
A questo requisito reddituali si aggiugono anche i seguenti:
- essere già iscritti alla gestione previdenziale di competenza (artigiani, commercianti, agricoli, gestione separata) con posizione attiva al 18 maggio 2022 (data di entrata in vigore del dl n. 50/2022);
- essere titolari di partita iva attiva e con attività lavorativa avviata al 18 maggio 2022;
- Avere effettuato entro il 18 maggio 2022, per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 e con scadenza di versamento entro il 18 maggio 2022, almeno un versamento contributivo, totale o parziale alla rispettiva gestione previdenziale. Chiaramento, questo requisito non vale se non risultano scadenze ordinarie di pagamento entro la predetta data o che si sono iscritti alla gestione dopo il 18 maggio 2022, entro 30 giorni dall’inizio dell’attività o 90 giorni per i lavoratori agricoli;
- Non essere titolari di trattamenti pensionistici diretti (anche se erogati dalle casse professionali) alla data del 18 maggio 2022;
- Non aver percepito l’indennità ad altro titolo (es. in qualità di dipendente, parasubordinato o pensionato).
Ora che sappiamo quali sono i requisiti da controllare per vedere se il rifiuto della domanda era giustificato oppure no, vediamo come procedere per chiedere il riesame.

Ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi: come farlo
Nel corso di questo approfondimento abbiamo analizzato diversi aspetti del messaggio dell’INPS. In particolare, abbiamo visto a chi è rivolto il messaggio, quando è possibile fare ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi e con quali tempistiche e, infine, quali sono i requisiti da controllare per avere diritto ai Bonus 200 e 150 euro.
Se dopo aver controllato i requisiti, sai di aver diritto ai Bonus ma la tua domanda è stata respinta, allora è il caso di presentare la domanda di riesame entro i termini indicati qualche paragrafo fa.
Per effettuare la procedura, bisogna innanzitutto accedere nella propria area riservata del sito INPS, dove è presente la domanda del Bonus 200 euro presentata, alla voce “Indennità una tantum 200 euro”.
Per accedere a questa pagina bisogna prima accedere con la propria identità digitale, e cioè con le credenziali SPID, CIE o CNS.
Per le domande che si trovano nello stato “Respinta”, l’INPS mette a disposizione la lista dei motivi di reiezione (cioè di rifiuto) e il tasto “Chiedi riesame”. Cliccando su quel tasto, potrai motivare l’istanza di riesame e allegare la documentazione necessaria attraverso la funzione “Allega documentazione”.A questo punto, non ti resta che attendere l’esito.
Abbiamo visto come fare ricorso per il Bonus 200 euro per lavoratori autonomi. Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sul bonus 150 euro:
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