Ecco i permessi per rifare l’impianto di riscaldamento e come ottenerli (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice- Servono i permessi per rifare l’impianto di riscaldamento?
- Permessi per rifare l’impianto di riscaldamento: interventi di edilizia libera
- Permessi per rifare l’impianto di riscaldamento: quando è richiesta la CILA?
- Permessi per rifare l’impianto di riscaldamento: quando è richiesta la SCIA?
- Permessi per rifare l’impianto di riscaldamento con i Bonus ristrutturazione
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Servo i permessi per rifare l’impianto di riscaldamento?
La sostituzione dell’impianto di riscaldamento è un tema strettamente connesso ai Bonus ristrutturazione 2023. Questo perché al giorno d’oggi rifare l’impianto permette di avere numerosi vantaggi in bolletta.
In parole povere, un impianto può essere sostituito non solo perché questo non funziona, ma anche perché si vogliono sfruttare nuove tecnologie che permettono di risparmiare sui consumi e di scalare la classe energetica di un immobile.
Ad esempio, sono sempre di più gli italiani che pensano di sostituire la vecchia caldaia a gas con una a pellet, proprio perché quest’ultima ha costi minori di mantenimento.
Sorge a questo punto spontanea la domanda: quali sono i permessi necessari per rifare l’impianto di riscaldamento?
Diciamo subito che la burocrazia italiana è sempre complessa e che i permessi da richiedere variano in base al tipo di lavoro che si svolge. Nei prossimi paragrafi vedremo in dettaglio quali sono i premessi da ottenere, in base all’intervento che si vuole realizzare.
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Permessi per rifare l’impianto di riscaldamento: interventi di edilizia libera
Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria su un impianto di riscaldamento preesistente, questa non richiede alcun tipo di permesso, o meglio di titolo abitativo. In dettaglio è possibile svolgere questi lavori in assoluta libertà:
- sostituzione della caldaia o dei radiatori;
- sostituzione o riparazione di camini;
- la riparazione dell’impianto elettrico, di riscaldamento o del gas.
Questo tipo di interventi viene considerato edilizia libera dove non ci sono permessi da richiedere e documenti da presentare.

Permessi per rifare l’impianto di riscaldamento: quando è richiesta la CILA?
Ci sono poi i cosiddetti interventi di manutenzione straordinaria leggera, per cui è prevista la presentazione della CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata), che deve essere redatta da un professionista abilitato.
La CILA ad ogni modo non è altro che una semplice comunicazione, che il proprietario presenta presso lo Sportello Unico per l’Edilizia del proprio Comune, ma non necessita di nessuna approvazione. In parole povere, dopo aver presentato la CILA si possono subito iniziare i lavori e non si deve aspettare nessuna approvazione da parte del Comune.
In dettaglio, gli interventi che richiedono la presentazione della CILA sono quelli per il rifacimento dell’impianto elettrico, idrico, di riscaldamento, di condizionamento e climatizzazione all’interno del singolo appartamento o anche dell’intero fabbricato.
Tuttavia nel caso siano installati nuovi impianti termici è obbligatorio presentare al Comune la relazione energetica, detta ex Legge 10 del 1991, che deve essere redatta da un professionista. Mentre, nel caso di nuovi impianti elettrici, a gas o di riscaldamento è necessaria la Dichiarazione di conformità, anche questa a cura di un professionista.
Per sintetizzare, in genere gli interventi che richiedono solo la CILA sono quelli che non modificano il disegno dell’impianto preesistente.
Permessi per rifare l’impianto di riscaldamento: quando è richiesta la SCIA?
La SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) rispetto alla CILA è una documentazione leggermente più complessa, che si presenta quando determinati lavori di ristrutturazione coinvolgono e vanno a modificare elementi strutturali. Ad esempio, questa è necessaria in caso di sostituzione degli impianti di riscaldamento quando si cambia il materiale, la tecnologia e, soprattutto, si modifica il disegno originale.
Ad ogni modo anche la SCIA, che viene redatta da un professionista abilitato, è prodotta in autocertificazione e non richiede l’approvazione dell’Ente, insomma presentata la SCIA si possono iniziare i lavori subito.
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Permessi per rifare l’impianto di riscaldamento con i Bonus ristrutturazione
La sostituzione degli impianti di riscaldamento è un intervento coperto da molti bonus edilizi, ricordiamo però che, per effetto del Decreto del 16 febbraio 2023, adesso è possibile usare queste agevolazioni solo come detrazione Irpef.
Quanti infatti hanno presentato il titolo abitativo (es. CILA o SCIA) dopo l’entrata in vigore del decreto o, nel caso di edilizia libera, abbiano realizzato gli interventi dopo tale data non possono più godere dello sconto in fattura.
In dettaglio, nel 2023 per rifare l’impianto di riscaldamento è possibile ricorrere a questi contributi:
- Superbonus 90% – questo ammette tra i lavori trainanti proprio la sostituzione degli impianti di riscaldamento invernale. Come lavoro trainante si intende quel complesso di interventi che definisce i lavori principali per cui si ha diritto all’agevolazione. Ricordiamo che il Superbonus consiste in una detrazione Irpef in 4 anni pari al 90% delle spese ammesse.
- Ecobonus – questo bonus offre una detrazione Irpef in 10 anni del 50% o del 65% a seconda dei lavori svolti, ma in ogni caso deve trattarsi di interventi volti a migliorare l’efficienza energetica dell’immobile. In dettaglio, è possibile l’installazione di impianti di riscaldamento in immobili sprovvistiti e la sostituzione dei vecchi impianti, se si installano generatori di calore ad alto rendimento diversi dalle caldaie a condensazione.
- Bonus casa 50% – l’agevolazione principale per le ristrutturazioni edilizie copre anche gli interventi di manutenzione straordinaria sugli immobili, comprese quelle volte al risparmio energetico. Nello specifico, l’agevolazione copre la sostituzione della vecchia caldaia o dello scaldabagno. Si tratta di una detrazione Irpef in 10 anni, che si applica però solo alla spesa massima di 96.000 euro.
Trovate maggiori informazioni nel nostro articolo dedicato esclusivamente ai Bonus edilizi 2023.
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