Riforma delle pensioni: c’è anche il riscatto gratis della laurea tra le proposte che sono state formulate per il rinnovo strutturale del sistema. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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Un riscatto gratis della laurea che consentirebbe soprattutto ai giovani essere meno penalizzati quando usciranno dal lavoro. Un atto dovuto: sarà proprio chi è oggi lontano dalla pensione a dover pagare il conto più salato imposto dalle riforme precedenti ma anche dal costante e inarrestabile invecchiamento della popolazione.
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Riforma delle pensioni: minima a 780 euro
Anche per questo tra le proposte c’è quella di innalzare, con la pensione di garanzia, il minimo vitale a 780 euro. Significa che al di sotto di quella soglia un importo dovrebbe essere ritenuto poco dignitoso.
Sulla riforma delle pensioni si è svolto un webinar promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri esperti contabili. È stato un incontro che ha consentito di fare un quadro completo delle posizioni e di verificare a che punto è la discussione su una non più rinviabile riforma strutturale del sistema pensionistico.
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Riforma delle pensioni: i 3 obiettivi
Diciamolo, purtroppo: il governo, i partiti, i sindacati sono molto distanti da una linea comune. Su molte questioni decisive le parti sono quasi in contrapposizione.
Restano fermi gli obiettivi:
- garantire la sostenibilità del sistema;
- consentire una maggiore flessibilità in uscita;
- rendere la pensioni per i giovani un diritto e non un miraggio.
Riforma delle pensioni: riscatto gratis della laurea
Del resto la possibilità di riscattare la laurea gratis si inserisce proprio nel terzo punto tra gli obiettivi della riforma (i pensionati di domani). La proposta – che sarà valutata dal governo – è stata avanzata dal deputato del Movimento 5Stelle, Alessandro Amitrano. Si è soffermato sulla pensione di garanzia per i giovani (che, come accennato, non dovrebbe mai essere inferiore a 780 euro) e alla possibilità di riscattare la laurea gratis. Misura che consentirebbe a tanti di migliorare una situazione contributiva inevitabilmente carente a causa dei lavori precari e di carriere sempre più discontinue.
Oggi il riscatto della laurea può essere agevolato. Ma fino a un certo punto: i costi restano ancora esorbitanti. In particolare per chi arriva alla pensione in situazioni economiche non floride.
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Riforma delle pensioni: ricalcolo dell’assegno
L’obiettivo di tutti è la sostenibilità del sistema, ma alcune proposte sembrano andare nella direzione opposta. Lega e sindacati puntano a modificare di nuovo il calcolo per dell’assegno della pensione di anzianità (eliminando o riducendo il calcolo contributivo).
Una modifica che migliorerebbe le pensioni di oggi e del prossimo domani, ma caricherebbe il futuro dei giovani di un aggravio dei costi forse insostenibile (il numero delle persone che lavorano si ridurrà costantemente nei prossimi anni).
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Riforma delle pensioni: uscita a 64 anni
Altri partiti, Pd e 5Stelle, ritengono sia più importante puntare invece su una maggiore flessibilità in uscita per superare i limiti imposti dalla Legge Fornero.
È tornata d’attualità la proposta formulata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che prevede la pensione a 64 anni con la quota contributiva che a 67 anni aggiunge anche quella retributiva. Una sorta di “pensione composta” che comporterebbe una penalizzazione ridotta degli importi (e limitata nel tempo), una maggiore flessibilità in uscita e una sostenibilità nel lungo periodo.
Nel frattempo anche Quota 102 (64 anni e 38 di contribuzione) dovrebbe scadere entro il 31 dicembre. Era stata introdotta per attenuare gli effetti della soppressione di Quota 100 (62 anni e 38 di contribuzione), che era stata varata qualche anno fa ma che si è dimostrata troppo onerosa per i conti dell’ente di previdenza.

Riforma delle pensioni: obiettivo difficile
Se non ci saranno delle riforme entro la fine dell’anno sarà inevitabile il ritorno alla legge Fornero (in pensione solo a 67 anni).
La discussione è comunque ancora in alto mare, resa più difficile dalle elezioni che si svolgeranno nel 2023 e dalla guerra in Ucraina (con tutte le conseguenze che comporta): trovare una sintesi sarà davvero complicato. La riforma delle pensioni doveva essere varata entro la fine del 2021, si è passati ad aprile 2022 ora il traguardo è fissato al 31 dicembre di quest’anno. Ma nulla lascia presupporre che l’obiettivo verrà centrato.
La riforma del sistema pensionistico è un tema delicato. La palla potrebbe passare al prossimo governo. Magari a dicembre ci si limiterà a rinnovare Quota 102, Opzione donna e l’Ape Sociale, proprio come è stato fatto nel 2021.
Non c’è da essere allegri.
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