Riforma fiscale 2022, c’è l’ok! Irpef, Iva, catasto: le novità

La tanto attesa Riforma fiscale 2022 finalmente ha ricevuto il sì della Camera dei deputati. Nell'articolo troverete tutti i dettagli per comprendere meglio la nuova normativa.

6' di lettura

La tanto attesa Riforma fiscale 2022 è finalmente arrivata. Le novità riguarderanno le imposte più importanti: Irpef, Iva, catasto, Irap e così via (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE:

La Camera dice di sì alla Riforma fiscale 2022, e ora?

È da tempo che contribuenti, commercialisti, parti sociali, richiedono una riforma del fisco strutturale e valida, in modo da superare tutte le criticità che attualmente ci sono.
La riforma riguarda il catasto, le aliquote Irpef, la riforma dell’Irap e del suo superamento, la riforma dell’Iva e la sua razionalizzazione.

Compreso nella riforma fiscale anche il taglio del cuneo fiscale, che porterà finalmente un aumento di stipendio delle ultime 4 mensilità del 2022 per gran parte degli italiani.

Dopo mesi di trattative, la delega fiscale ha ottenuto il sì della Camera e ora si attende il sì del Senato, che dovrebbe arrivare a breve.

Il testo della legge delega approvato dalla Camera e ora all’esame del Senato, è il frutto di una lunga discussione, iniziata addirittura ad ottobre scorso e che più volte è stata sul punto di saltare.

Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

Ovviamente i cambiamenti della Riforma fiscale 2022, nella pratica, si potranno vedere solo dopo i decreti attuativi.

Per emanare questi ultimi il Governo avrà 18 mesi di tempo, a partire dall’approvazione della legge delega da parte del Parlamento.

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Riforma fiscale 2022: cosa cambia per il catasto?

L’argomento sul quale le forze politiche hanno rischiato di dividersi senza possibilità di trovare un accordo, è stato il catasto. L’obiettivo che si è voluto raggiungere con la riforma del catasto, è agevolare la mappatura e la classificazione degli immobili su tutto il territorio italiano.

Proprio sul catasto si temeva che venisse inserita una patrimoniale “nascosta”. Per molto tempo si è parlato di questo spauracchio. Non sappiamo con certezza se qualche forza politica avesse intenzione di inserire la tassa, quello che sappiamo è che nella legge delega non si fa alcun riferimento ad un aumento delle tasse per i cittadini e a nessuna patrimoniale.

Anzi un effetto di questa riforma è anche una riduzione dell’IMU, come spiegato dettagliatamente in questo articolo.

Nella legge delega si parla unicamente di controlli più stringenti per individuare gli edifici. Oltre alla tradizionale rendita catastale, gli immobili saranno individuati anche tramite una rendita legata alle tariffe d’estimo.

Rimangono in vita gli attuali regimi cedolari su affitti, titoli di Stato etc. Probabilmente ci saranno anche tagli alle imposte, e detrazioni più immediate con accredito diretto sul conto corrente.

Riforma fiscale 2022: cosa cambia per l’Irpef?

L’Irpef è una delle imposte che con questa legge delega sulla riforma fiscale, ha subìto più cambiamenti rispetto alle altre. La trasformazione e il cambiamento riguarda alcune delle attuali detrazioni d’imposta con i cosiddetti rimborsi diretti (il cosiddetto cashback fiscale o sanitario).

Un altro cambiamento è anche la possibilità di versare l’imposta sul reddito che dobbiamo al Fisco, mensilmente, piuttosto che annualmente.

Per riassumere, possiamo dire che le modifiche più importanti sull’Irpef, riportati nella legge delega, sono i seguenti:

  • Nessun modello duale per l’aliquota. Perché diciamo questo? Perché si era pensato di stabilire un’aliquota proporzionale per i redditi di capitale, e un’altra progressiva per i redditi da lavoro. Questa idea, però, non è andata in porto. Quindi resta confermata la flat tax per chi supera i 65 mila euro annui e rientra nel regime ordinario, cedolari secche e aliquote agevolate e nessuna dualità dell’imposta.
  • Un cambiamento molto importante che avverrà con i decreti attuativi riguarda le addizionali comunali e regionali all’Irpef. Queste ultime non saranno più calcolate sulla base imponibile dell’imposta, ma saranno calcolate e applicate direttamente sul debito d’imposta. Le cifre potrete trovarle dettagliatamente cliccando qui.
  • Tutela dei redditi medio-bassi, riducendo le aliquote medie e mostrando una particolare attenzione alle detrazioni e alle deduzioni d’imposta.
  • Adempimenti dichiarativi semplificati per imprenditori individuali e lavoratori autonomi.

Riforma fiscale 2022: cosa cambia per l’Ires?

Le novità riguardanti l’Ires e il reddito d’impresa, puntano più che altro ad una semplificazione del pagamento dell’imposta, riducendo i vari adempimenti amministrativi a carico delle
imprese e rendendo il tutto più lineare, più semplice e meno burocraticizzato.

L’IRES colpisce il reddito prodotto da società ed enti, con un’aliquota diminuita grazie alla Legge di Stabilità del 2016, passando dal 27,50% al 24%.

Il pagamento avviene attraverso il modello F24, dichiarando il codice tributo specificato dall’Agenzia delle Entrate per ogni singola attività.

Riforma fiscale 2022
Riforma fiscale 2022: c’è l’ok della Camera, ora si passa al Senato.

Riforma fiscale 2022: cosa cambia per l’Iva?

La riforma dell’Iva riguarda, come per l’Ires, una sua semplificazione e anche razionalizzazione. Accompagnata da una lotta senza confini all’evasione fiscale che pesa tantissimo su questa imposta. Proprio per questo nella legge delega si è anche fatto cenno al futuro utilizzo dell’intelligenza artificiale, da affiancare alla fatturazione elettronica, per contrastare ancora di più i tentativi di evasione.

Inoltre, un altro importante obbiettivo del Governo è adeguare le aliquote dell’Iva anche alle attività a minore impatto ambientale. Cosa significa questo? Significa che le attività che decidono di utilizzare fonti energetiche rinnovabili, verdi ed ecocompatibili, potrebbero pagare un’aliquota Iva inferiore.

Per maggiori dettagli, non ci resta che attendere il sì del Senato e i decreti attuativi.

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