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Riforma fiscale 2023: chi guadagna con la nuova Irpef Meloni

Ecco come potrebbe cambiare l’Irpef con la riforma fiscale 2023.

7' di lettura

Nell’articolo di oggi vedremo quali potrebbero essere le modifiche all’Irpef dopo la riforma fiscale 2023 (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Come cambia l’Irpef con la Riforma fiscale 2023?

Una nuova riforma fiscale è dietro l’angolo, dopo l’approvazione da parte della Camera del disegno di legge delega (Atto Camera: 1038), a cui ormai manca solo l’ultimo passaggio in Senato.

Tante sono le novità della riforma tra cui nuove modifiche all’Irpef, per cui si prospetta una ulteriore riduzione degli scaglioni che da quattro dovrebbero passare a tre.

Con questa ipotesi di riforma, l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef) avrebbe tre aliquote progressive, anziché quattro come attualmente. Secondo l’ipotesi più gettonata il primo e il secondo scaglione potrebbero essere accorpati.

La riforma fiscale prevede anche una rivoluzione del sistema di deduzioni e detrazioni che andrà in parallelo con la nuova Irpef. Soprattutto è prevista una tassazione agevolata da applicarsi a straordinari e tredicesima. Invece, per adesso, è esclusa la possibilità di una nuova pace fiscale, cioè un condono delle cartelle esattoriali non pagate.

Adesso vedremo in dettaglio come dovrebbe funzionare l’Irpef dopo la riforma fiscale, ma ricordiamo che al momento si tratta solo di ipotesi.

Il disegno di legge delega per la riforma fiscale (art. 5), infatti, dice semplicemente che all’interno della riforma saranno rimodulati scaglioni e aliquote Irpef, ma non dice come e in che misura.

Dopo l’approvazione finale del documento, serviranno altri decreti e testi di legge per chiarire davvero come avverrà questa rimodulazione dell’Irpef.

Intanto, potete scaricare il testo integrale del disegno di legge, attualmente in esame al Senato, cliccando sul pulsante download qui sotto.

Le nuove aliquote Irpef dopo la riforma fiscale Meloni

Secondo le ipotesi più accreditate la riforma fiscale Meloni dovrebbe ridurre gli scaglioni e portare a tre le aliquote Irpef.

Le percentuali applicate ai tre scaglioni, che variano sempre in base al reddito percepito, potrebbero essere le seguenti:

  • 23% di Irpef, per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% di Irpef, per i redditi compresi tra 28.001 euro e 50.000 euro;
  • 43% di Irpef, per i redditi superiori a 50.000 euro.

Nuova e vecchia Irpef a confronto

La tabella qui sotto mette a confronto le aliquote Irpef dell’attuale sistema con quelle ipotizzate dalla riforma fiscale. Ma, lo ripetiamo, si tratta di ipotesi e non è detto che siano davvero queste le aliquote applicate dopo la riforma dell’Irpef.

Numero degli scaglioniFasce di reddito in base all’attuale sistema Irpef (2023)Aliquota Irpef base all’attuale sistema (2023)Fasce di reddito dopo la riforma fiscale (2024)Aliquote Irpef dopo la riforma fiscale (2024)
1° Scaglionefino a 15.000 euro23%fino a 28.000 euro23%
2° Scaglionetra 15.001 euro e 28.00025%tra 28.001 euro e 50.00035%
3° Scaglionetra 28.001 euro e 50.00035%oltre i 50.000 euro43%
4° Scaglioneoltre i 50.000 euro43%eliminato
Nuova e vecchia Irpef a confronto: la tabella

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Chi ci guadagna con la nuova Irpef Meloni?

La tabella contenuta nel paragrafo precedente illustra chiaramente che, se la riforma fiscale fosse applicata in questo modo, ci sarebbe la cancellazione del secondo scaglione, che sarebbe accorpato al primo.

In pratica, si tratterebbe di una riduzione del 2% dell’Irpef per il secondo scaglione, cioè sui redditi che vanno da 15.001 euro a 28.000 euro. Ad ottenere quindi dei vantaggi da questa riforma sarebbero soprattutto i redditi medi, entro i 28.000 euro all’anno, che potrebbero beneficiare di una riduzione delle tasse da pagare.

Adesso faremo degli esempi pratici per capire come potrebbe cambiare l’Irpef. Si tenga presente che il calcolo serve a rendere l’idea di come funzionerà la nuova Irpef. Per ottenere davvero l’importo dello stipendio o della pensione netta è necessario considerare anche eventuali contributi, oltre alle deduzioni e detrazioni a cui ha diritto il lavoratore.

Inoltre, lo ripetiamo ancora una volta, siamo nel campo delle ipotesi, anche se gettonate. Per sapere davvero come sarà l’Irpef dopo la riforma fiscale non basta neanche la legge delega e si dovranno attendere testi di legge specifici.

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In foto, lo screen dell’articolo 5 del Disegno di Legge Delega per la riforma fiscale.

Come si calcola l’Irpef dopo la riforma fiscale 2023?

Esempio di calcolo con l’attuale sistema Irpef

Facciamo prima un esempio di come si applica l’Irpef secondo il sistema attuale di tassazione. Immaginiamo perciò un lavoratore con un reddito di 25.000 euro e supponiamo, per semplicità di ragionamento, che tutta la somma sia imponibile, cioè rappresenti la cifra su cui si calcola l’Irpef.

Nel 2023 il nostro lavoratore pagherà il 23% di Irpef sui primi 15.000 euro guadagnati e il 25% per i restanti 10.000 euro. Procedendo nel calcolo, il lavoratore paga 3.450 euro (il 23% di 15.000 euro) per il reddito che rientra nel primo scaglione. Poi, a questa cifra si sommano 2.500 euro (il 23% di 15.000 euro) euro per la restante parte dei guadagni che ricade nel secondo scaglione.

In totale quindi, l’Irpef che il lavoratore paga nel 2023 su un reddito imponibile di 25.000 euro è pari a 5.950 euro (3.450 euro + 2.500 euro).

Esempio di calcolo dell’Irpef dopo la riforma fiscale 2023

Ora, procediamo con lo stesso esempio solo calcoliamo a quanto ammonterebbe l’Irpef da pagare per il nostro lavoratore, se la riforma fiscale del governo Meloni cancellasse davvero il secondo scaglione.

Supponiamo perciò che egli abbia sempre un reddito imponibile di 25.000 euro, su cui va calcolata l’Irpef.

Come abbiamo detto, una delle ipotesi di riforma fiscale prevede l’eliminazione del secondo scaglione, quello con l’aliquota Irpef del 25%, e il suo accorpamento al primo scaglione. In questo scenario, il nostro lavoratore pagherà all’anno di Irpef il 23% di 25.000 euro, cioè un totale di 5.750 euro.

Se confrontiamo i risultati ottenuti, con l’entrata in vigore della riforma fiscale Meloni, per un lavoratore con un reddito imponibile di 25.000 euro ci sarebbe un risparmio di 200 euro all’anno sull’Irpef.

FAQ (Domande e Risposte) sull’Irpef

Che cos’è l’Irpef?

L’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è un’imposta diretta applicata sui redditi delle persone fisiche. In pratica una tassa che si paga in percentuale in base ai redditi da lavoro dipendente, lavoro autonomo, pensione, affitto o altre fonti.

Cosa sono le deduzioni e le detrazioni che riducono l’Irpef?

Le deduzioni e le detrazioni consentono di ridurre l’importo del reddito imponibile e quindi dell’Irpef da pagare. Possono riguardare spese sanitarie, spese educative, contributi previdenziali, detrazioni per figli a carico, e altre spese specifiche.

Quali tipi di redditi sono esenti dall’Irpef?

Alcuni tipi di reddito possono essere esenti dall’Irpef, come ad esempio le pensioni sociali, l’assegno di maternità, ecc. Tuttavia, le esenzioni possono variare a seconda delle specifiche circostanze del contribuente.

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