Riforma fiscale nel 2024: meno tasse, ma anche meno Bonus. Ecco cosa può succedere (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Riforma fiscale nel 2024: meno tasse?
- Riforma fiscale nel 2024: meno Bonus?
- Riforma fiscale nel 2024: no flat tax area uguale per tutti?
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Riforma fiscale nel 2024: meno tasse?
Da diversi mesi, il vice-ministro dell’Economia, Maurizio Leo è impegnato nel far quadrare i conti per mandare in porto la riforma fiscale nel 2024.
Nei piani del governo Meloni c’è una rivoluzione del sistema fiscale italiano, che parte dall’eliminazione di uno dei quattro scaglioni IRPEF, per arrivare, tra qualche anno, alla flat tax unica, ovvero a un’aliquota uguale per tutti i contribuenti.
Una riforma economicamente importante, che avrà bisogno di rispettare alcuni passaggi chiave per poter essere messa a punto.
Il primo step riguarda la riduzione delle aliquote IRPEF: ad oggi il sistema fiscale italiano è strutturato su 4 aliquote (23%, 25%, 35%, 43%).
Con la riforma fiscale nel 2024, gli scaglioni dovrebbero scendere a 3, con il primo fissato al 15% per redditi fino a 15.000 euro, in modo tale da equiparare tutte le categorie di contribuenti alle Partite Iva in regime forfettario.
Le altre due ipotesi, più volte spiegate nei nostri approfondimenti sul tema e sicuramente meno favorevoli per i cittadini, sarebbero le seguenti:
La prima ipotesi prevede:
- IRPEF al 23% per redditi fino a 28.000 euro;
- IRPEF al 33% per redditi fino a 50.000 euro;
- IRPEF al 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
La seconda ipotesi prevede:
- IRPEF al 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
- IRPEF al 27% per i redditi compresi tra 15.000 e 50.000 euro;
- IRPEF al 43% per i redditi oltre i 50.000 euro.
In pratica, passasse l’idea dell’aliquota al 15%, un lavoratore o un pensionato con un reddito di 15.000 euro verserebbe di IRPEF “soltanto” 2.250 euro l’anno, anziché gli attuali 3.450 euro annui con l’aliquota al 23%.
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Riforma fiscale nel 2024: meno Bonus?
Ma come siamo da tempo abituati, se da un lato il governo vorrebbe venire incontro ai contribuenti meno facoltosi applicando uno scaglione economicamente più favorevole, dall’altro per coprire la spesa di una riduzione dell’IRPEF (l’8% in meno), dovrà togliere qualcosa.
Quel qualcosa sono i Bonus, una spesa enorme per le casse dello Stato. Le prime a essere sacrificate per il bene della riforma fiscale nel 2024 dovrebbero essere le detrazioni fiscali, quegli sconti che il Fisco concede ai cittadini per pagare meno tasse.
Dunque, meno premi ai cittadini, in cambio di meno tasse da pagare ogni anno. È questa l’idea del governo Meloni e del vice-presidente Leo. Se dovesse passare l’ipotesi, quali Bonus verrebbero eliminati?
Ad esempio quelli detraibili al 19%, come:
- le spese sanitarie;
- gli interessi sui mutui;
- le spese per i funerali;
- le assicurazioni sulla vita;
- le spese per lo sport;
- le spese per l’Università.
Ma anche:
- il bonus psicologo;
- il bonus per l’acquisto degli elettrodomestici;
- il bonus per le spese per gli animali domestici.
Conti alla mano, tutti questi Bonus (circa 600) costano allo Stato oltre 165 miliardi di euro. Risorse che l’attuale esecutivo vorrebbe destinare, in parte, alla riforma fiscale nel 2024.
A questo punto c’è da capire come il vice-ministro Leo voglia intervenire sui Bonus. Se eliminarli del tutto oppure garantendo un tetto massimo di sconti legati al reddito. Si era parlato dell’ipotesi di fissare un limite a 5.000 euro di detrazioni e agevolazioni fiscali sui redditi fino a 35.000 euro l’anno.
Inoltre, sarebbe lo stesso contribuente a decidere quale Bonus sfruttare per pagare meno tasse.

Riforma fiscale nel 2024: no flat tax area uguale per tutti?
L’altro intervento del governo nella riforma fiscale nel 2024 è la flat tax area unica per tutti.
Cosa significa? C’è una soglia di reddito, sotto la quale il contribuente non è obbligato a pagare le tasse.
Attualmente abbiamo tre soglie di reddito:
- lavoratori dipendenti: 8.174 euro annui;
- lavoratori autonomi con Partita Iva: 5.500 euro annui;
- pensionati: 8.500 euro annui.
Sotto questa soglia scatta l’esenzione dal pagamento dell’IRPEF. La volontà dell’esecutivo è quella di “allineare i lavoratori dipendenti ai pensionati sulla no tax area”, come dichiarò il premier Meloni durante il XIX° Congresso nazionale della CGIL.
Nella bozza del testo della riforma fiscale nel 2024 non è stato ufficializzato il nuovo limite reddituale. Ma dovrebbe essere fissato a 8.500 euro per lavoratori dipendenti e pensionati, con l’esclusione dei lavoratori autonomi.
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