Pensionati, meno tasse ai fragili? Cosa propone il governo

Riforma fiscale e pensionati: pensioni nette più alte con la riduzione dell'IRPEF? Scopriamolo in questo approfondimento.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

5' di lettura

Riforma fiscale e pensionati. Cosa propone il governo Meloni per ridurre la tassazione ai “fragili”? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Riforma fiscale e pensionati: l’osservatorio dell’INPS

Con la riforma sulle pensioni ancora ferma al palo, il governo Meloni sta lavorando alla riforma del Fisco, con l’obiettivo di tutelare i pensionati più “fragili”, ovvero coloro che percepiscono una pensione di importo inferiore a 1.000 euro al mese.

L’ultimo osservatorio sulle pensioni erogate dall’INPS, pubblicato lo scorso 22 marzo, ha confermato numeri imbarazzanti per ciò che riguarda gli importi degli assegni: il 65% degli oltre 17 milioni di pensionati percepisce una pensione inferiore a 1.000 euro.

Addirittura il 55% finisce sotto la soglia dei 750 euro al mese, mentre oltre il 21% degli aventi diritto è titolare di una pensione inferiore a 500 euro al mese. Le più penalizzate sono le donne: il 78,7% delle pensioni è inferiore a 1.000 euro.

Da qui la necessità di mettere mano alla riforma del Fisco, che porterebbe a un aumento degli importi netti delle pensioni, attraverso l’ampliamento del primo scaglione IRPEF al 23%.

Quindi si potrebbe procedere ad abbassare la soglia della no tax area per i pensionati (anche se non sarà facile) e alla parificazione delle detrazioni di imposta tra pensionati e lavoratori, con un occhio di riguardo verso le categorie “fragili”.

Inoltre, nel corso di un’intervista rilasciata durante il Forum delle associazioni familiari, il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli ha introdotto il concetto di “meno tasse per i fragili e per le persone disabili“.

Il ministro ha proposto al Governo la detassazione per le famiglie con disabilità, “dove il caro di cura, lavoro emotivo ed emotivo fa la differenza e mettono anche a rischio povertà”, ovvero delle detrazioni per le famiglie che hanno al loro interno persone fragili, con disabilità, per alleggerire il loro carico fiscale.

Su questo argomento ti consigliamo la lettura del nostro approfondimento su Invalidità e diritti.

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Riforma fiscale e pensionati: riduzione IRPEF

Vi abbiamo anticipato che riforma fiscale e pensionati viaggiano di pari passo, nelle intenzioni del governo Meloni che, in attesa di riprendere il discorso “riforma delle pensioni”, sta pianificando la riforma del Fisco.

A partire da una rivisitazione dell’IRPEF, con la riduzione degli scaglioni, dagli attuali 4 ai futuri 3, con un allargamento della platea rientrante nell’aliquota al 23%.

L’obiettivo del governo è di arrivare, in un giorno non troppo lontano, a un’aliquota unica, “nel rispetto del principio di progressività”, come si legge nel testo della legge delega per la riforma fiscale.

Intanto ci si deve accontentare di una riduzione degli scaglioni, probabilmente così determinata:

  • il 23% di IRPEF per redditi fino a 28.000 euro;
  • il 33% di IRPEF per redditi dai 28.001 ai 50.000 euro;
  • il 43% di IRPEF per redditi sopra i 50.000 euro.

Potrebbe essere abolita l’aliquota al 25%, inglobata dalla “fascia al 23%”, mentre la seconda fascia calerebbe dal 35 al 33%. Rimarrebbe invariata soltanto l’aliquota al 43%.

Di conseguenza, un pensionato che percepisce 20.000 euro lordi di pensione l’anno verserebbe 4.600 euro di IRPEF anziché gli attuali 4.700 euro, con un risparmio di 100 euro l’anno.

Con una pensione di 28.000 euro lordi l’anno, si verserebbero 6.440 euro di IRPEF, anziché gli attuali 6.770 euro, per un risparmio di 330 euro l’anno.

Con assegni da 50.000 euro lordi l’anno si pagherebbero 10.900 euro di IRPEF anziché 14.400 euro, con un risparmio di 3.500 euro l’anno.

Riforma fiscale e pensionati
Riforma fiscale e pensionati: in foto un anziano sorridente.

Riforma fiscale e pensionati: equiparazione no tax area

La riforma fiscale e pensionati passerebbe anche per l’equiparazione della no tax area, una delle misure presenti nella legge delega.

È prevista la progressiva applicazione della stessa area di esenzione fiscale, equiparando i redditi di lavoro dipendente e i redditi da pensione.

Ma a frenare gli entusiasmi ci ha pensato il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, che ha chiarito un punto chiave: quale sarà il limite della no tax area equiparata?

Attualmente i pensionati con un reddito inferiore a 8.500 euro non pagano le tasse, mentre i limite fissato per i lavoratori dipendenti è 8.174 euro.

Si sarebbe potuta abbassare la soglia della no tax area per i pensionati a quella prevista per i lavoratori dipendenti (8.174 euro), invece accadrà il contrario.

Vogliamo allineare i lavoratori dipendenti ai pensionati sulla no tax area sul livello più alto che, attualmente, è quello dei pensionati”, ha dichiarato Meloni.

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