Riforma fiscale, la tredicesima sarà più ricca grazie alla detassazione, lo ha annunciato durante l’audizione alle commissioni Finanze di Camera e Senato, il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo.(scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Riforma fiscale, nuova Irpef
- Riforma fiscale, detassata la tredicesima
- Riforma fiscale, fringe benefit
- Riforma fiscale, flat tax per tutti
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Sempre a proposito della riforma fiscale, che dovrebbe entrare in vigore nel 2024, è stata confermata la stabilizzazione dei fringe benefit, le tre aliquote Irpef e il taglio del cuneo fiscale.
Gli obiettivi sono ambiziosi, ma bisogna sempre fare i conti con le risorse, che non sono tante. Lo stesso vice ministro ha infatti dichiarato che le misure saranno introdotte «compatibilmente con le risorse che verranno reperite e recuperate».
Già, ma dove dovrebbero essere recuperati i fondi necessari per rendere attuabile la riforma fiscale? Si punta in particolare alla prossima legge di Bilancio. Ovvero sarà indispensabile risparmiare da qualche altra parte, che è un modo più elegante di dire che saranno inevitabili dei tagli.
Ma è utile soffermarsi sui principi che sono stati elencati dal vice ministro, anche per capire quali sono gli obiettivi del governo, cosa comportano per i cittadini e quali strade ha intenzione di seguire l’esecutivo per realizzarli.
Su questo argomento potrebbe interessarti un articolo che spiega con esempi chi ci guadagna con il taglio del cuneo fiscale; abbiamo anche verificato cosa cambia per le pensioni con il decreto del primo maggio; vediamo infine come si può avere lo SPID recandosi in tabaccheria.
Riforma fiscale, nuova Irpef
L’intervento sul quale il governo non ha nessun dubbio è quello che riguarda la rimodulazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, l’Irpef. Per l’esecutivo la situazione attuale «presenta una serie di criticità».
Come è ormai noto il governo vuole ridurre a tre gli attuali quattro scaglioni e già a partire dall’inizio del prossimo anno.
L’obiettivo è intervenire sulle aliquote «già dal 2024 e per portarci a tre scaglioni dai 4» attuali, ha aggiunto Leo.
Saranno così determinati:
- 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro;
- 27 per cento per i redditi oltre 28.000 e fino a 50.000 euro;
- 43 per cento per i redditi oltre 50.000 euro.
In questo caso le risorse necessarie per finanziare questa modifica potrebbero essere recuperate da un taglio piuttosto radicale di detrazioni e deduzioni (che hanno un costo complessivo per le casse dello Stato di circa 160 miliardi).
Resteranno gli sconti fiscali per le spese sanitarie e di istruzione.
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Riforma fiscale, detassata la tredicesima
Prende corpo l’ipotesi, formulata dallo stesso vice ministro, di ridurre in modo consistente la tassazione sulla tredicesima mensilità per i lavoratori dipendenti.
In questo modo, ha spiegato Leo, «gli italiani avrebbero più soldi in tasca alla fine dell’anno».
Nella legge delega questa misura è già stata prevista, si prevede di attivare una sperimentazione per verificare poi come costruire il provvedimento definitivo.
Un’altra opzione, proprio come il taglio del cuneo fiscale, per aumentare il netto in busta paga dei lavoratori senza incrementare gli stipendi.
Mantenere gli stipendi bassi, nelle analisi dell’esecutivo, è determinante in questa fase per evitare che l’inflazione salga ancora di più (rendendo di fatto inutili gli stessi aumenti).
Ma le notizie sull’inflazione non sono buone: dopo qualche mese di lenta ma costante discesa i dati forniti ieri dall’Istat hanno invece confermato una risalita (8,4 per cento), che in Italia è più alta rispetto alla media degli altri Paesi Ue.
Riforma fiscale, fringe benefit
Novità sul fronte fringe benefit, i premi erogati dal datore di lavoro ai dipendenti sotto forma di beni e servizi. Sono fermi a 258 euro, ovvero il vecchio limite di 500.000 lire. Nel decreto lavoro il ministro Giorgetti ha annunciato l’intenzione di alzare quella soglia per i dipendenti con figli a carico fino a 3.000 euro. I fringe benefit sono esentasse e non concorrono quindi alla formazione del reddito.
Le somme che saranno erogate o rimborsate potranno essere utilizzate dal lavoratore anche per pagare le bollette di luce, acqua e gas.
Ricordiamo che tra i fringe benefit sono inclusi:
- l’auto aziendale (a uso personale o promiscuo);
- i buoni pasto;
- smartphone e tablet aziendali;
- immobili in locazione, uso o comodato;
- prestiti personali agevolati;
- borse di studio;
- voucher.
Riforma fiscale, flat tax per tutti
L’obiettivo finale del governo, quello da raggiungere entro la fine della legislatura, è la flat tax per tutti. Ma sarà possibile la tassa piatta per tutti i contribuenti? Lo stesso vice ministro non è convinto, anche se mancano ancora più di 4 anni. E infatti utilizza un prudente «avvicinarsi alla flat tax per tutti», che non significa realizzarla.
I problemi sono diversi, a cominciare da quello Costituzionale, che prevede la gradualità rispetto al reddito delle aliquote fiscali (più guadagni, più sale l’aliquota).
In Europa la Flat tax è applicata solo nei Paesi dell’Est, con l’esclusione della Polonia:
- Russia;
- Estonia;
- Lituania;
- Romania;
- Macedonia;
- Bosnia Erzegovina;
- Bielorussia;
- Bulgaria;
- Georgia;
- Ucraina;
- Ungheria.
La tassa piatta non è quindi utilizzata da nessun Paese occidentale.

Riforma fiscale, taglio del cuneo fiscale
Sul taglio del cuneo fiscale di 4 punti, ci sono voci discordanti su quanto sarebbe l’aumento netto effettivo in busta paga. Il ministero di Economia e Finanze ha stimato che la decontribuzione può portare fino a 100 euro di più al dipendente. Al momento non ci sono altre conferme, dovranno essere effettuati nuovi calcoli. Per il viceministro quella cifra (100 euro, appunto) potrebbe essere «verosimile». Ricordiamo che il taglio del cuneo fiscale sarà introdotto a luglio e resterà in vigore fino a dicembre (per confermarlo anche nel 2024 sarà necessario recuperare un bel po’ di soldi).
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