Riforma pensioni: per conoscere in che modo verrà organizzato il post Quota 100 bisognerà aspettare il prossimo anno, nel frattempo, prende corpo il Pacchetto Previdenza; l’insieme di misure potrebbe trovare spazio già nella prossima Legge di Bilancio. Di seguito i dettagli (Consulta anche la nostra pagina speciale sulle pensioni).
(Nel gruppo Telegram contenuti speciali su offerte di lavoro e bonus) (Nel gruppo whatsapp offerte di lavoro, incentivi e concorsi sempre aggiornati) (Qui la pagina riservata ai concorsi) (Qui il link al nostro canale youtube con le video-guide)
Indice:- Riforma pensioni: la questione della flessibilità in uscita
- Isosospensione ancora su 7 anni
- Estensione dei contratti in espansione
- Staffetta e Quota 41 per i “fragili”
Riforma pensioni: la flessibilità in uscita
Riforma pensioni: nessuno stravolgimento dell’ordinamento previdenziale in vista (Cosa potrebbe sostituire Quota 100? Qui le ipotesi) ma alcuni aggiustamenti riguardanti l’uscita anticipata dal lavoro dovrebbero essere inseriti già nella Legge di Bilancio per il 2021. Il governo pensa nella prospettiva del termine del blocco ai licenziamenti con contestuale scadenza della cassa integrazione Covid.

Isopensione ancora su 7 anni
Dunque, si continua sulla strada dell’isopensione (strumento che permette di andare in pensione in anticipo) su 7 anni anche nel 2021 (senza proroga si tornerebbe a un anticipo di soli 4 anni) con possibilità di accordo tra azienda e sindacati per l’utilizzo della Naspi nel primo biennio dall’uscita. In sostanza, si vuole dare la possibilità alle aziende di mandare in pensione i lavoratori in esubero con uno “scivolo” di 7 anni di anticipo rispetto alla maturazione dei requisiti (sia per quanto riguarda la pensione di vecchiaia che quella anticipata).
Estensione dei contratti in espansione
Altro strumento che pare dovrebbe comparire sul fronte del prepensionamento l’estensione dei contratti di espansione per le aziende fino a 500 addetti con anticipi coperti da contributi figurativi e Naspi per i primi due anni dall’uscita. Tradotto: il lavoratore va in pensione percependo l’assegno maturato fino a quel momento, nel frattempo, il datore di lavoro continua a pagare i suoi contributi fino al raggiungimento dei requisiti per andare in quiescenza che, una volta raggiunti, daranno diritto a un ricalcolo dell’importo.
Staffetta e Quota 41 per i “fragili”
Entrambe le misure, d’altra parte, sarebbero da allineare a un allungamento della Naspi fino a 36 mesi. Inoltre, si sta discutendo anche di “staffetta generazionale” e, nello specifico, della possibilità di introdurre un part-time riservato ai lavoratori cui mancano tre anni alla pensione (assegno pensionistico parziale e contribuzione piena per un triennio) se l’azienda si impegna ad assumere i giovani (per loro i datori potrebbero contare sul pieno esonero contributivo nei primi tre anni). Pare si voglia valutare anche l’estensione di Quota 41 per i lavoratori “fragili”. Ecco bonus e guide utili:
- Niente reddito di cittadinanza? I bonus alternativi
- Come avere bonus per chi ha Isee sotto i 10mila euro
- Come avere il reddito di emergenza
- Pensione novembre: bozza pagamenti e ultime news