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Rimborsi Inail infortunio sul lavoro: quando è possibile?

Rimborsi Inail: quando è possibile richiederli a causa di un infortunio sul lavoro? Ecco cosa dice la legge.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

5' di lettura

Rimborsi Inail. I lavoratori dipendenti, parasubordinati e alcune tipologie di lavoratori autonomi, come gli artigiani e i coltivatori diretti, per legge, sono assicurati dal rischio di un infortunio sul lavoro e di malattie professionali (entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Spetta all’Inail pagare le prestazioni economiche e assistenziali ai lavoratori che hanno subito infortuni sul lavoro o accusato malattie professionali.

In questo articolo vediamo come vengono disciplinati gli infortuni sul lavoro e quando è possibile richiedere i rimborsi Inail.

Quando si parla di infortunio sul lavoro?

Con infortunio sul lavoro ci riferiamo al danno rimediato dal lavoratore sul luogo di lavoro, che può tramutarsi in un’inabilità permanente o temporanea assoluta al lavoro o provocare, nei casi più gravi, la morte.

L’infortunio sul lavoro si configura se sussistono questi elementi:

  • il danno del lavoratore;
  • la causa violenta che ha generato l’infortunio. L’Inail specifica il termine causa violenta in “fattore che opera dall’esterno nell’ambiente di lavoro, con azione intensa e concentrata nel tempo, e presenta le seguenti caratteristiche: efficienza, rapidità ed esteriorità”. Tra le cause violente sono comprese: sforzi muscolari e movimenti bruschi, virus e parassiti, sostanze tossiche, microrganismi, condizioni climatiche e microclimatiche.
  • L’occasione di lavoro: deve sussistere un rapporto di causa-effetto tra l’incidente e l’attività lavorativa svolta dal dipendente infortunato.

L’Inail interviene sostenendo i lavoratori assicurati che sono stati colpiti da una malattia professionale o da un infortunio sul lavoro, attraverso prestazioni di tipo sanitario, economico, ma anche riabilitativo o di reinserimento sociale. Con l’assicurazione Inail, il datore di lavoro si sgrava delle responsabilità civili, a patto che non venga riconosciuta la sua responsabilità per la violazione delle norme di prevenzioni e igiene sul lavoro.

Anche il contagio da Covid-19 e l’infortunio subito nel tragitto compiuto dal lavoratore da casa al luogo di lavoro sono considerati infortunio sul lavoro. Ovviamente, per quanto riguarda il tragitto casa-lavoro, è riconosciuto soltanto il percorso normale sostenuto dal lavoratore, intrapreso con mezzi privati, mezzi pubblici o a piedi.

Il lavoratore infortunato è tutelabile anche se è responsabile del suo infortunio, a causa di negligenza o imprudenza, purché il danno rimediato sia riconducibile alla finalità lavorativa. L’unica esclusione dalla tutela assicurativa riguarda la condotta assunta dal lavoratore per il rischio elettivo, ovvero una scelta volontaria del lavoratore diretta esclusivamente a soddisfare esigenze personali e non legate all’attività lavorativa.

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Rimborsi Inail infortunio sul lavoro: come richiederli?

Rimborsi Inail. Cosa fare una volta subito un infortunio sul lavoro? In primo luogo il lavoratore deve avvisare o far avvisare in tempi rapidi il proprio datore di lavoro, per poi rivolgersi al medico dell’azienda (se presente nel luogo di lavoro), recarsi o farsi accompagnare al Pronto Soccorso e rivolgersi al suo medico curante.

Il medico che presta il primo intervento al lavoratore infortunato è obbligato a rilasciare un certificato medico, sul quale è indicata la diagnosi e il numero di giorni di inabilità temporanea assoluta dal lavoro. Quindi, il certificato deve essere inviato telematicamente all’Inail.

A sua volta l’infortunato è obbligato a fornire al datore di lavoro il numero identificativo del certificato medico, la data in cui è stato rilasciato e i giorni di prognosi indicati nel referto medico.

Sarà l’Inail ad erogare al lavoratore infortunato le prestazioni assistenziali previste dalla legge. In primo luogo l’assistenza economica, sottoforma di un’indennità sostitutiva della retribuzione percepita dal dipendente, a decorrere dal quarto giorno successivo alla data di infortunio, giorni festivi compresi, fino all’effettiva guarigione.

Fino a 90 giorni di infortunio, l’Inail eroga il 60% della retribuzione media giornaliera; dal giorno 91 fino alla guarigione erogherà il 75% della retribuzione media giornaliera. Il datore di lavoro ha, invece, l’obbligo di pagare l’intera retribuzione del giorno in cui è avvenuto l’infortunio e il 60% della retribuzione nei successivi tre giorni.

Rimborsi Inail
Rimborsi Inail: quando è possibile richiederli a causa di un infortunio sul lavoro?

Rimborsi Inail per danni biologici permanenti e morte lavoratore

Nel caso in cui è avvenuto un danno biologico permanente per la salute del lavoratore, compreso tra il 6 e il 15% della validità psicofisica, l’Inail erogherà un indennizzo in capitale per la menomazione subita dall’infortunato, in un’unica soluzione in base all’età e del grado di danno accertato e previsto dalla “Tabella delle menomazioni”.

Se la menomazione è compresa tra il 16% e il 100%, l’Inail eroga un indennizzo in rendita dal giorno successivo alla guarigione del lavoratore.

Se il lavoratore, a causa di un infortunio sul lavoro o di una grave malattia rimediata sul luogo di lavoro, dovesse perdere la vita, l’Inail erogherà una rendita ai superstiti.

Il 50% al coniuge, 20% a ciascun figlio, 40% a ciascun figlio se orfani di entrambi i genitori; 20% a ciascun genitore naturale o adottivo e a ciascun fratello o sorella, in caso di mancanza di coniuge e figli del lavoratore.

L’Inail, inoltre, eroga anche un contributo chiamato assegno funerario per contribuire alle spese sostenute per il funerale, per un importo pari a 10.000 euro.

Se hai ancora dubbi sui rimborsi Inail in caso di infortunio sul lavoro, non esitare a scriverci su Instagram.

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