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L’Assegno Sociale va rinnovato ogni anno?

In questo articolo spieghiamo se l’Assegno Sociale va rinnovato ogni anno e come funziona questa prestazione.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

6' di lettura

L’Assegno Sociale è una prestazione assistenziale destinata a una categoria specifica di cittadini in difficoltà economica. In questo approfondimento rispondiamo ai dubbi di alcuni utenti sulla prestazione, e in particolare spieghiamo se l’Assegno Sociale va rinnovato ogni anno (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

L’Assegno Sociale è una prestazione assistenziale molto utile per i cittadini con più di 67 anni di età che si trovano in una condizione di disagio economico e hanno bisogno di un supporto dallo Stato.

Visto che le domande su questa integrazione della pensione sono sempre molte, nei prossimi paragrafi facciamo un po’ di chiarezza e ci concentriamo su un dubbio molto frequente: l’Assegno Sociale va rinnovato ogni anno?

Indice

L’Assegno Sociale va rinnovato ogni anno: ecco come funziona

L’Assegno Sociale è una prestazione economica di tipo assistenziale che viene erogata ogni mese dall’INPS su domanda. Dal 1° gennaio 1996, l’Assegno Sociale ha sostituito la pensione sociale.

Il contributo economico è rivolto alle persone che si trovano in una situazione di grave difficoltà economica e non raggiungono la soglia di reddito minima prevista annualmente dalla legge.

Un dettaglio importante sull’Assegno Sociale è che ha validità provvisoria. Ciò significa che l’importo spettante viene erogato ogni mese in modo continuativo, tuttavia l’INPS effettua annualmente la verifica dei requisiti reddituali e anagrafici.

Quindi, se da un lato l’Assegno Sociale non va rinnovato ogni anno con una nuova domanda perché viene pagato automaticamente, dall’altro lato bisogna fare attenzione ai requisiti socioeconomici previsti dalla normativa. Infatti, se viene meno uno dei requisiti reddituali o anagrafici il sussidio decade.

In particolare, se dopo i controlli dell’INPS risulta che i redditi percepiti superano la soglia massima per ottenere il sussidio, l’Assegno Sociale viene sospeso. Il diritto alla prestazione può essere ripristinato solo quando i redditi tornano al di sotto della soglia prevista.

Inoltre, l’Assegno Sociale viene sospeso anche quando il beneficiario soggiorna all’estero per più di 29 giorni. Dopo un anno dalla sospensione, la prestazione economica viene revocata. Infatti, ricordiamo che l’Assegno Sociale non è esportabile, quindi non può essere riconosciuto se il titolare risiede all’estero. Il contributo economico non è neanche reversibile ai familiari superstiti.

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L’Assegno Sociale va rinnovato ogni anno: requisiti da rispettare

Nel paragrafo precedente abbiamo chiarito che l’Assegno Sociale non va rinnovato ogni anno con una nuova domanda, ma l’INPS effettua delle verifiche per assicurarsi che siano presenti i requisiti socioeconomici previsti dalla legge. Ma quali sono questi requisiti?

Dunque, per accedere all’Assegno Sociale è necessario:

  • avere almeno 67 anni di età;
  • avere vissuto in Italia in modo continuativo per almeno 10 anni;
  • avere la residenza in Italia;
  • avere la cittadinanza italiana o situazioni equiparate, e cioè: essere cittadini comunitari iscritti presso l’anagrafe di un Comune italiano; essere cittadini extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno valido.

A questi requisiti anagrafici si aggiungono poi quelli di tipo reddituale, che fanno riferimento al reddito personale per i cittadini non coniugati e al cumulo del reddito con il coniuge nel caso di cittadini sposati. Nello specifico, il reddito annuo per i cittadini non coniugati non deve essere superiore a 6.079,45 euro, mentre per i coniugati non deve superare la soglia di 12.158,90 euro annui.

In particolare, ai fini dei requisiti reddituali si considerano questi redditi:

  • i redditi assoggettabili all’ IRPEF, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
  • i redditi esenti da imposta;
  • i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
  • i redditi soggetti a imposta sostitutiva come interessi postali e bancari, interessi dei CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi e altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e Società per Azioni, ecc.;
  • i redditi di terreni e fabbricati;
  • le pensioni di guerra;
  • le rendite vitalizie erogate dall’INAIL;
  • le pensioni dirette erogate da Stati esteri;
  • le pensioni e gli assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
  • gli assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile.

Al contrario, sono esclusi dal conteggio questi redditi:

  • i trattamenti di fine rapporto e le anticipazioni sui TFR;
  • il reddito della casa di abitazione;
  • le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
  • le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
  • l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918;
  • gli arretrati di lavoro dipendente prestato all’estero.
In foto, una signora anziana che controlla se l’Assegno Sociale va rinnovato ogni anno.

L’Assegno Sociale va rinnovato ogni anno: quanto spetta

Nei paragrafi precedenti abbiamo spiegato se l’Assegno Sociale va rinnovato ogni anno e perché è bene controllare di avere tutti i requisiti richiesti dalla normativa. Inoltre, abbiamo ricordato brevemente come funziona il sussidio e a chi spetta.

Adesso, invece, potrebbe essere utile ricordare ai nostri utenti quale importo spetta ogni mese ai titolari di Assegno Sociale. A tal proposito, chiariamo che l’importo cambia ogni anno, proprio come quello delle pensioni, perché si adegua alla situazione economica del Paese.

Detto questo, nel 2022 l’importo dell’Assegno Sociale corrisponde a 468,11 euro al mese per 13 mensilità. Il contributo economico spetta in misura piena ai cittadini non coniugati e con un reddito massimo di 6.079,45 euro annui, mentre spetta in misura ridotta in caso di cittadini coniugati con un reddito tra 6.079,45 e 12.158,90 euro.

Tuttavia, visto che la rivalutazione delle pensioni prevede un aumento del +7,3% per il 2023, l’importo mensile dell’Assegno Sociale aumenterà, passando da 468,11 euro a 502,28 euro per 13 mensilità.

Di conseguenza, aumenteranno anche le soglie di reddito personale e cumulato con il coniuge per accedere alla prestazione economica: il limite di reddito personale salirebbe a 6.529,64 euro annui, mentre quello da coniugati salirebbe a 13.059,28 euro all’anno.

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