Nell’articolo di oggi vedremo cosa cambia per i lavoratori dopo il rinnovo del contratto per il comparto scuola 2023 (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
Quali sono le novità del nuovo CCNL del comparto scuola 2023?
L’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e i Sindacati hanno firmato l’ipotesi di accordo per il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) relativo al comparto scuola.
Lo scopo del nuovo contratto, appena firmato, è proprio quello di costituire un passo avanti nel miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti del comparto scuola.
Motivo per cui, il nuovo CCNL garantisce, tra le altre cose, un aumento di stipendio ai dipendenti che operano nel settore dell’istruzione e della ricerca. Nello specifico, il nuovo contratto 2019-2021 avrà conseguenze positive sullo stipendio di oltre un milione di lavoratori dipendenti, tra cui:
- 1.154.993 lavoratori appartenenti ai settori scuola e Afam (tra cui gli 850.000 insegnanti);
- 77.255 lavoratori nei settori università ed enti di ricerca (escludendo i docenti).
Potete scaricare il testo integrale dell’ipotesi di contratto, pubblicata sul sito dell’Aran, cliccando sul pulsante Download che si trova qui sotto.
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Quali sono gli aumenti di stipendio dopo il rinnovo del contratto per il comparto scuola?
Dal punto di vista dello stipendio, tenendo conto degli incrementi già ottenuti con l’accordo economico di dicembre 2022, l’aumento medio delle retribuzioni varia tra il 5% e il 7% a seconda dei diversi settori.
Passando alle cifre, gli aumenti di stipendio medi mensili, resi possibili grazie al rinnovo del CCNL per il comparto scuola, sono i seguenti:
- 124 euro per i docenti;
- 96 euro per il personale Ata;
- 190 euro per i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi.
Inoltre, è previsto un aumento del 10% delle retribuzioni per le ore aggiuntive dei docenti, finanziato tramite il FMOF (Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa).
Ancora, è stata garantita anche una maggiore tutela del personale precario sia docente che Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (ATA). I precari della scuola potranno adesso usufruire di tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari, proprio come il personale di ruolo.
Come cambia lo smart working per i lavoratori del comparto scuola?
Un’altra importante novità del CCNL 2019-2021 riguarda l’estensione e la regolamentazione dello smart working (o lavoro agile) per tutti i settori del comparto.
Durante le fasi di discussione per la stesura del nuovo CCNL sono state infatti riviste le disposizioni riguardanti il personale scolastico, quello amministrativo di università, accademie e conservatori. Diversamente, per il personale degli enti di ricerca è stato predisposto un accordo integrativo.
Nel caso specifico degli enti di ricerca, l’accordo prevede anche ulteriori trattative per definire l’organizzazione dell’ordinamento professionale. Il fine è quello di risolvere il problema delle risorse aggiuntive destinate agli enti di ricerca non soggetti alla vigilanza del Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur).

Quali sono i nuovi profili professionali per personale ATA e DSGA?
Una delle principali novità riguarda l’istituzione di un nuovo ordinamento per i profili professionali. Questo nuovo ordinamento avrà l’obiettivo di valorizzare il personale ATA e le figure dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA).
A questo scopo le risorse sono state incrementate di oltre 72 milioni di euro. Questa somma è destinata al finanziamento di nuove posizioni economiche e/o eventuali rivalutazioni economiche per i dipendenti del settore istruzione e ricerca.
Prima di tutto è prevista la creazione di una nuova area dei funzionari per il personale ATA e le figure dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA). Questi adesso potranno ricevere un incarico triennale di “elevata qualificazione professionale”, con un aumento salariale di 60 euro al mese. La nuova area comporterà l’eliminazione dell’attuale area C, dato che finora non è mai stata utilizzata.
È stato previsto poi un periodo di transizione in cui sarà possibile stabilizzare nell’area di elevata qualificazione gli attuali assistenti amministrativi, se hanno svolto per almeno tre anni il ruolo di DSGA nelle scuole, tramite procedure selettive riservate.
Cosa cambia per i lavoratori precari della scuola?
Un notevole passo avanti riguarda, come già osservato, i diritti dei lavoratori precari della scuola. Per loro è stata introdotta la possibilità di godere di 3 giorni di permesso retribuito.
In questo modo i precari sono equiparati, almeno nella fruizione dei giorni di permesso, al personale di ruolo.
Inoltre, in tutti i settori del comparto, sono stati estesi i congedi per le donne vittime di violenza.
Nel caso specifico della scuola, il contratto si impegna anche a superare il blocco triennale dei trasferimenti. Sarà infatti concesso ai docenti e ai DSGA neo assunti la possibilità di richiedere l’assegnazione provvisoria.
FAQ (Domande e Risposte) sul nuovo CCNL del comparto scuola
Qual è l’importanza del nuovo CCNL per il comparto scuola?
I sindacati si sono detti soddisfatti del nuovo CCNL del comparto scuola, che rappresenta un importante passo avanti al fine di migliorare le condizioni di lavoro nel settore dell’istruzione e della ricerca.
Viene infatti garantito un adeguato riconoscimento e un aumento di stipendio ai dipendenti che operano in queste aree cruciali per la crescita del Paese.
Ci sono dei provvedimenti specifici per il personale precario del nuovo CCNL del comparto scuola?
Sì, il personale precario, sia docente che Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (ATA), ha ottenuto una maggiore tutela. Ora hanno il diritto di usufruire di tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari, equiparandoli così al personale di ruolo.
Qual è la durata del CCNL per il comparto dell’istruzione e della ricerca?
Il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) è relativo al periodo 2019-2021.
Ci saranno dei miglioramenti delle condizioni di lavoro con il nuovo CCNL del comparto scuola?
Si, il nuovo CCNL prevede degli aumenti di stipendio per i lavoratori della scuola, sia docente che personale ATA, e la garanzia di altri diritti. Ad esempio la possibilità per i precari di avere gli stessi giorni di permesso retribuito del personale di ruolo.
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