Potrebbe essere prorogata la possibilità di riscatto agevolato dei periodi non coperti dalla contribuzione obbligatoria. La misura è stata introdotta in via sperimentale nel 2019 e sarebbe dovuta scadere alla fine del 2021. Ma sarà riproposta, quasi certamente, anche nella legge di Bilancio del 2022.
La norma consente di “coprire”, fino a un massimo di 5 anni, tutti quei periodi scoperti, ossia senza nessun versamento agli istituti previdenziali. In che modo? Pagando l’onere in dieci anni con 120 rate mensili.
In questo articolo vedremo a chi è rivolta questa misura, come funziona, chi ne ha diritto e come presentare la domanda.
Si tratta di una possibilità importante per chi ha “vuoti” contributivi e si trova in una età che è prossima o quasi alla pensione.
Questa riscatto agevolato può essere usata dagli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti. Ma anche da chi è inserito nelle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi e nella gestione separata.
I lavoratori devono però essere privi di anzianità contributiva al primo dicembre del 1995 e non devono essere titolari di pensione.

Come funziona
I periodi che possono essere riscattati devono essere dunque successivi al 31 dicembre del 1995. Il massimo è di cinque anni e possono non essere continuativi.
Fate attenzione anche a un altro punto: si possono riscattare solo gli anni scoperti in un periodo compreso tra il primo e l’ultimo contributo accreditato.
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Naturalmente il periodo in questione non deve essere coperto da contribuzione (obbligatoria,m figurativa o da riscatto), non solo presso il Fondo al quale si presenta la domanda, ma anche in qualsiasi altra previdenza obbligatoria.
E infine: sono riscattabili solo quei periodi che non sono soggetti a obbligo retributivo.
L’importo
Come detto il costo del riscatto può essere versato per intero o rateizzato. Il massimo delle rate è di 120 mensili, ciascuna con un importo che non può essere inferiore a 30 euro. Non si applica nessun interesse.
La rateizzazione non viene concessa sempre. Questa possibilità viene infatti esclusa se i contributi da riscatto vengono utilizzati per l’immediata liquidazione di una pensione diretta o indiretta.
Sono esclusi anche gli assistiti ai quali è già stata concessa una dilazione per il versamento di contributi volontari.
In questi casi il riscatto prevede il pagamento degli oneri in un’unica soluzione.

I requisiti
Per poter riscattare i periodi contributivi scoperti è comunque necessario che l’interessato sia iscritto a uno dei regimi previdenziali previsti (vedi sopra).
È importante, come detto, che l’assistito non sia titolare di una anzianità contributiva precedente al 31 dicembre del 1995. È una condizione che se non rispettata provoca l’annullamento del riscatto già effettuato.
Ultima condizione: il beneficiario del riscatto agevolato non deve essere titolare di un’altra (qualsiasi) pensione.
I tempi
Come abbiamo detto è molto probabile una proroga fino al 2022. Ma al momento la scadenza per la presentazione della domanda è fissata al 31 dicembre del 2021.

Come fare la domanda
La domanda può essere presentata dalla persona interessata o dal superstite. Il 50% del costo può essere detratto dall’imposta lorda, con una ripartizione in cinque quote annuali, tutte di pari importo.
Per i lavoratori del settore privato la domanda di riscatto può anche essere presentata dal datore di lavoro. Può destinare, per questo scopo, i premi di produzione che avrebbero dovuto essere pagati al lavoratore.
In questo caso l’onere si può dedurre dal reddito d’impresa e da lavoro autonomo.
La domanda deve essere presentata online all’Inps con il servizio dedicato.
Oppure:
Contattando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o lo 06 164 164 da rete mobile.
Con patronati o intermediari dell’Inps
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