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Ritardi Assegno Unico luglio 2023: motivi comuni

Nuovi ritardi nei pagamenti dell'Assegno Unico a luglio 2023, ecco perché.

8' di lettura

Nell’articolo di oggi vedremo perché si prevedono ritardi nei pagamenti dell’Assegno Unico a luglio 2023 e quali sono le motivazioni (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Quando viene pagato l’Assegno Unico di luglio 2023?

Dall’introduzione dell’Assegno Unico non è mai stato stabilito un calendario prestabilito per i pagamenti. Gli importi fino adesso sono stati accreditati all’interno di finestre di tempo piuttosto ampie, con i beneficiari che potevano ricevere i pagamenti anche a parecchi giorni di distanza gli uni dagli altri.

Tuttavia, con un comunicato stampa pubblicato il 10 luglio 2023, l’INPS ha deciso di cambiare rotta e ha redatto un calendario delle date dei pagamenti dell’Assegno Unico da luglio a dicembre 2023.

Nello specifico, a luglio 2023 i pagamenti saranno effettuati dal 17 al 19 del mese. È importante sottolineare che queste date e il nuovo calendario si applicano solo ai beneficiari che non hanno subito rimodulazioni nel calcolo degli importi rispetto al mese precedente.

I percettori, che hanno subito modifiche nell’ISEE o nella composizione del nucleo familiare e per cui c’è stato ricalcolo degli importi rispetto al mese passato, riceveranno l’accredito tra il 20 e il 30/31 del mese, come stabilito nella circolare 41/2023 dell’INPS.

Il calendario dei pagamenti dell’Assegno Unico di luglio 2023

Di seguito è riportato il calendario completo delle date di pagamento dell’Assegno Unico da luglio a dicembre 2023.

Date di pagamento per chi NON ha subito variazioni nell’importo rispetto al mese precedenteDate di pagamento per chi ha subito variazioni nell’importo rispetto al mese precedente
17, 18, 19 luglio 2023dal 20 al 31 luglio 2023
18, 21, 22 agosto 2023dal 20 al 31 agosto 2023
15, 18, 19 settembre 2023dal 20 al 30 settembre 2023
17, 18, 19 ottobredal 20 al 31 ottobre 2023
16, 17, 20 novembre 2023dal 20 al 30 novembre 2023
18, 19, 20 dicembre 2023dal 20 al 31 dicembre 2023

Il pagamento dell’Assegno Unico sul Reddito di cittadinanza è previsto dal 28 luglio 2023 per chi aspetta la mensilità di giugno.

Dopo il 14 luglio potrebbero arrivare conguagli delle mensilità passate attese su Rdc (a esclusione di giugno).

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Ritardi nei pagamenti dell’Assegno Unico a luglio 2023: le cause

Nonostante il calendario dei pagamenti dell’Assegno Unico sia stato regolarizzato ci sono alcuni percettori che potrebbero vedere l’accredito della rata di luglio 2023 in ritardo.

Si tratta di ritardi che si susseguono da mesi e sono dovuti al cosiddetto conguaglio, cioè un ricalcolo degli importi che l’INPS sta effettuando. A chiarirlo è stato proprio l’Istituto di previdenza con un messaggio di risposta inviato ad un utente sulla pagina Facebook INPS per la Famiglia.

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In foto il messaggio pubblicato dall’INPS su Facebook che spiega le cause del ritardo nei pagamenti dell’Assegno Unico.

Che cos’è il conguaglio dell’Assegno Unico?

La necessità di effettuare questo conguaglio è dovuta al fatto che, dall’introduzione dell’Assegno Unico a marzo 2022, alcuni beneficiari hanno ricevuto importi diversi da quelli effettivamente dovuti loro.

L’INPS sta attualmente verificando i casi in cui sono state erogate somme diverse da quelle corrette, ad esempio se spettava una maggiorazione che non è stata applicata, e sta procedendo con la restituzione delle cifre non percepite.

In parole povere, agli utenti coinvolti nel conguaglio e che ancora non hanno ricevuto gli arretrati, l’Assegno Unico di luglio potrebbe arrivare in ritardo. In compenso però l’importo della ricarica potrebbe essere più ricco perché oltre al regolare accredito saranno corrisposti appunto gli arretrati dovuti al conguaglio.

Per concludere, è importante sottolineare che il conguaglio può anche dare esito negativo, cioè è possibile che il beneficiario abbia avuto dall’INPS più soldi del dovuto.

In questo caso gli importi non spettanti vanno restituiti e l’INPS li sottrarrà dalla regolare mensilità di Assegno Unico. Ad ogni modo i conguagli in negativo sono piuttosto rari e sono molti di più i percettori a cui spettano degli arretrati.

Come controllare la data di pagamento dell’Assegno Unico di luglio 2023

Nonostante il calendario dei pagamenti dell’Assegno Unico sia stato regolarizzato, gli accrediti continuano ad avvenire in date diverse per i diversi beneficiari. Anche nel caso in cui non ci siano stati cambiamenti nell’importo rispetto al mese precedente, i percettori possono comunque ricevere il pagamento in tre diverse date.

Per conoscere il giorno esatto in cui l’INPS effettuerà l’accredito, è possibile verificare se sono presenti nel fascicolo previdenziale del cittadino disposizioni di pagamento per la mensilità corrente.

Per controllare le disposizioni di pagamento relative a luglio 2023 dell’Assegno Unico, basta visitare la pagina del fascicolo previdenziale sul sito dell’INPS e cliccare su Utilizza lo strumento.

Successivamente, è necessario accedere utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

All’interno del fascicolo, selezionando nel menu laterale “Prestazioni” e successivamente “Pagamenti“, è possibile consultare lo storico dei pagamenti dell’Assegno Unico per l’anno 2023. Quindi verificare se sono presenti disposizioni di pagamento per il mese desiderato, ad esempio luglio 2023, e controllarne la data.

Una volta aperta, la disposizione di pagamento appare come una tabella. All’interno di questa tabella sono presenti diverse colonne che mostrano l’importo spettante e la data in cui l’INPS elaborerà il pagamento.

È importante sottolineare che la disposizione di pagamento viene caricata nel fascicolo previdenziale sia per coloro che ricevono l’Assegno Unico su domanda che per i percettori di Reddito di Cittadinanza.

FAQ (Domande e Risposte) sui pagamenti dell’Assegno Unico

Quale IBAN va indicato quando si compila la domanda dell’Assegno Unico?

L’IBAN da indicare deve essere intestato al richiedente dell’Assegno Unico. Nel caso di conto corrente cointestato, il richiedente deve essere uno degli intestatari. Inoltre, si deve fare attenzione al fatto che codice fiscale e nome/cognome del richiedente, indicati nella domanda, corrispondano a quelli registrati dalla banca e associati all’IBAN.

Nel caso la prestazione sia divisa tra i genitori e ognuno riceva il 50% dell’importo, si possono indicare due diversi IBAN. Anche in questo caso però gli IBAN devono corrispondere ad un conto (o una carta) intestato ai rispettivi titolari dell’Assegno Unico, cioè uno a un genitore e uno all’altro.

Solo se si presenta domanda di Assegno Unico in qualità di tutore è possibile indicare un IBAN diverso da quello del richiedente e usarne uno intestato al soggetto tutelato.

Come viene pagato l’Assegno Unico?

L’Assegno Unico può essere pagato su:

Solo i titolari di Reddito di cittadinanza non devono richiedere l’Assegno Unico. Se ne hanno diritto per loro la prestazione scatta in automatico e ricevono il pagamento sulla carta del Rdc.

Se a richiedere l’Assegno Unico è un figlio maggiorenne come avviene il pagamento?

Sempre nelle modalità indicate nella FAQ precedente. L’IBAN però deve per forza essere intestato o cointestato al figlio maggiorenne che richiede l’Assegno Unico.

Se il figlio diventa maggiorenne o supera i 21 anni nel mese corrente, il mese viene pagato?

Si! Ad esempio, se un figlio compie 22 anni il 1° luglio 2023 e non si ha più diritto all’Assegno Unico per lui, la mensilità di luglio sarà comunque regolarmente pagata.

Quando richiedere l’Assegno Unico per ottenere gli arretrati?

L’Assegno Unico spetta dal mese successivo a quello della presentazione della domanda. Ad esempio, richiedendo l’Assegno Unico ad agosto, la prestazione spetta dal mese di settembre. Solo nel caso in cui si presenti domanda entro il 30 giugno 2023 si potranno ricevere gli arretrati, calcolati a partire da marzo 2023.

Qual è l’età massima per ricevere l’Assegno Unico?

L’età massima per l’Assegno Unico è fissata a 21 anni, ma il figlio deve essere fiscalmente a carico dei genitori. In caso di figli con disabilità a carico, non si applica il limite di età (possono avere più di 21 anni).

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