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Aumento stipendi 2023 e nuovi contratti: per chi?

Aumento stipendi 2023 e nuovi contratti. Scopri quali sono le categorie interessate e i vari scenari in campo

di Antonio Dello Iaco

Settembre 2022

Aumento stipendi 2023 e nuovi contratti – Scopri in questo articolo chi riceverà l’incremento sulla busta paga e quali sono gli importi (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Nei prossimi paragrafi approfondiremo anche perché ci sarà questo aumento stipendi 2023 e quanto durerà.

Indice

Aumento stipendi 2023 per chi da ottobre

Già dal prossimo ottobre aumenterà lo stipendio ad alcune categorie di lavoratori. Si tratta dei dipendenti della pubblica amministrazione, che da circa tre anni hanno i cosiddetti “contratti scaduti pendenti“.

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I rinnovi sono in corso e già i dipendenti di alcuni ministeri hanno beneficiato dell’accredito degli arretrati e degli aumenti.

A ottobre invece dovrebbe toccare ai lavoratori del comparto sanitario pubblico. La firma sul nuovo contratto sanità 2022-2023 dovrebbe arrivare entro fine settembre. Quindi, se le previsioni sono corrette, già la busta paga di ottobre sarà più corposa.

Altri lavoratori che beneficieranno di entrate da lavoro più corpose grazie al rinnovo aumento stipendi, sono i dipendenti comunali e il personale scolastico (docenti e ATA).

Per i dipendenti comunali il contratto deve essere solo validato dal ministero dell’Economia e dalla Corte dei Conti mentre per il personale scolastico manca ancora l’intesa tra sindacati e Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni ndr) che, molto probabilmente, si raggiungerà solo dopo le elezioni.

Comunque entro dicembre tutte le categorie di dipendenti pubblici con i contratti collettivi nazionali scaduti dovrebbero vedersi rinnovare gli stipendi con nuovi aumenti, si spera non troppo simbolici.

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Aumento stipendi 2023 per tutti ma dipende dal nuovo governo

Con l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, l’inflazione si è attestata all’8 per cento e la crisi economica sta iniziando a pesare sulle tasche di imprese e famiglie.

Il governo Draghi, per evitare di far perdere potere d’acquisto ai cittadini, ha messo in campo delle misure importanti come il bonus 200 euro e la riduzione del 2 per cento del cuneo fiscale sugli stipendi.

Purtroppo però i fondi necessari per questo tipo di manovre sono tanti. Toccherà al nuovo governo decidere cosa fare per il 2023.

Se infatti l’esecutivo che nascerà dalle elezioni del prossimo 25 settembre troverà nuovi soldi da impiegare, l’aumento stipendi 2023 sarà garantito grazie alla riduzione della tassazione o con nuovi bonus come quelli già visti.

Aumento stipendi 2023: le proposte
Aumento stipendi 2023: le proposte e quello che avverrà nel 2023. L’immagine mostra una donna che legge dei documenti.

Importi stipendi 2023: quanto vale l’aumento

L’importo dell’aumento stipendi 2023 cambia a seconda delle categorie di lavoratori. Se infatti da un lato c’è sul piatto un possibile rinnovo del bonus 200 euro e il taglio del cuneo fiscale pari per tutti, dall’altro i nuovi contratti potrebbero portare ad aumenti differenti.

L’esempio più concreto possiamo farlo con il mondo della scuola. Sia la coalizione del centrosinistra guidata dal Partito Democratico di Enrico Letta, sia il terzo polo su proposta di Carlo Calenda, hanno in mente di portare le retribuzioni degli insegnanti italiani agli standard europei.

Sempre nel programma del centrosinistra e anche in quello del movimento cinque stelle, c’è poi l’introduzione del salario minimo. Nel caso dovesse passare questa riforma molte retribuzioni potrebbero subire un aumento significativo nel rispetto dei nuovi obblighi minimi di legge.

Nel caso invece di governo di centrodestra, l’esecutivo si concentrerà per lo più ad avvantaggiare le imprese con nuovi incentivi per le assunzioni e anche ad abbassare i costi sul lavoro provocando un aumento di stipendio ai cittadini.

Ricordiamo sempre che tutte queste proposte, al momento, non hanno copertura finanziaria certa. È da vedere infatti con la finanziaria di fine anno se il nuovo esecutivo sarà capace di trovare i fondi necessari per mettere in campo le promesse fatte agli elettori.

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