Rivalutazione pensioni, l’avviso dell’Europa: può saltare?

Rivalutazione delle pensioni dopo le dichiarazioni di Lagarde: cosa rischiano i pensionati italiani? Ne parliamo in questo approfondimento.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

5' di lettura

Cosa succederà alla rivalutazione delle pensioni dopo le dichiarazioni di Lagarde? L’aumento può saltare? Scopriamolo insieme in questo articolo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Cosa succederà alla rivalutazione delle pensioni dopo le dichiarazioni di Lagarde?

Cosa succederà alla rivalutazione delle pensioni dopo le dichiarazioni di Lagarde? Il presidente della Banca Centrale Europea (la BCE) ha puntato il dito contro l’indicizzazione delle pensioni e, di conseguenza, contro l’Italia.

Per legge, ogni anno gli importi delle pensioni vengono rivalutati in base all’indice di inflazione registrato l’anno precedente. Nel 2023 si è avuto un aumento – provvisorio – delle pensioni del 7,3% (il tasso effettivo è dell’8,1%, per cui è previsto un conguaglio probabilmente a inizio 2024).

Il presidente della BCE si è detto contrario agli adeguamenti annuali delle pensioni, che sosterrebbero solo in apparenza i redditi più bassi, ma che rappresenterebbero, invece, un ostacolo al lavoro svolto dalla Banca Centrale Europea, impegnata a stabilizzare l’inflazione intorno al 2%.

Strumenti come la rivalutazione annuale delle pensioni contribuirebbero, secondo Lagarde, a ingigantire l’inflazione, rendendola incontrollabile.

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Ma cosa succederà alla rivalutazione delle pensioni dopo le dichiarazioni di Lagarde? Cosa devono temere i pensionati italiani? Assolutamente nulla, almeno per il momento.

Il governo Meloni non ha intenzione di intervenire ancora sul sistema di rivalutazione, che con la legge di bilancio 2023 è passata da 3 a 6 fasce, con percentuali più ridotte per le pensioni più alte e un mini-bonus aggiuntivo (ma non ancora erogato) a chi percepisce la pensione minima.

Chiaramente il messaggio rivolto da Lagarde all’Italia e agli altri Paesi che utilizzano l’indicizzazione annuale delle pensioni adeguandole al costo della vita, non può passare inosservato e potrebbe determinare cambiamenti nel medio-lungo periodo.

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Rivalutazione delle pensioni dopo le dichiarazioni di Lagarde: consigli all’Italia

Abbiamo visto cosa succederà alla rivalutazione delle pensioni dopo le dichiarazioni di Lagarde, spiegandovi che non ci saranno novità nel breve periodo.

Il presidente Lagarde si è detta contraria all’indicizzazione annuale delle pensioni, poiché queste determinerebbero un aumento dei prezzi.

Dice il massimo esponente della BCE che, da un lato i governi aiutano i pensionati aumentando le pensioni nel tentativo di proteggere il loro potere d’acquisto, ma allo stesso tempo provocherebbero un aumento dei prezzi con l’innesco di un circolo vizioso destinato a non esaurirsi mai.

Ma a questo punto ci si domanda: senza l’adeguamento delle pensioni all’aumento dei prezzi, un pensionato che percepisce un assegno al limite della soglia di sopravvivenza, come arriverebbe a fine mese?

Lagarde ha spiegato che nei momenti di maggiore crisi economica, i governi dovrebbero pensare a misure mirate di sostegno, come i Bonus erogati durante il governo Draghi, ad esempio. Soluzioni momentanee, da eliminare nel momento in cui l’inflazione torna su livelli accettabili.

Ma cosa pensa il governo Meloni dei consigli di Lagarde? Le due parti sono agli opposti. Il premier ha abolito i Bonus 150 e 200 euro introdotti nel 2022 dall’ex presidente del Consiglio Draghi per fare fronte al caro prezzi e al caro energia, e non ha mai nascosto la sua “simpatia” per la rivalutazione delle pensioni.

Nessuna misura una tantum, dunque, secondo Meloni, ma soluzioni “a tempo indeterminato” come il taglio del cuneo fiscale per gli stipendi.

Rivalutazione delle pensioni dopo le dichiarazioni di Lagarde
Rivalutazione delle pensioni dopo le dichiarazioni di Lagarde: in foto la Banca Centrale Europea.

Rivalutazione delle pensioni dopo le dichiarazioni di Lagarde: il sistema di rivalutazione

Come anticipato in precedenza, dal 1° gennaio 2023 è cambiato il sistema di rivalutazione delle pensioni, che segue questo schema:

  • 100% fino a 2.100 euro lordi, aumento del 7,3%;
  • 80% fino a 2.620 euro lordi, aumento del 5,84%;
  • 55% fino a 3.144 euro lordi, aumento del 4,01%;
  • 50% fino a 4.192 euro lordi, aumento del 3,65%;
  • 40% fino a 5.240 euro lordi, aumento del 2,92%;
  • 35% oltre i 5.240 euro lordi, aumento del 2,55%.

Inoltre, nel 2024 o, in alternativa, negli ultimi mesi del 2023, è previsto il pagamento degli arretrati dello 0,8% di rivalutazione, dovuto allo scarto tra la perequazione provvisoria, calcolata sulle pensioni (7,3%) e la perequazione effettiva, dovuta al tasso di inflazione registrato a dicembre 2022 (8,1%).

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