Sanatoria cartelle e avvisi bonari con sanzioni ridotte: sono in arrivo i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Sanatoria cartelle: sanzioni dal 10 al 3 per cento
- Sanatoria cartelle: come funziona
- Sanatoria cartelle: cosa rientra
- Sanatoria cartelle: rateizzazione
- Sanatoria cartelle: azzeramento del debito
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L’ultima legge di bilancio ha previsto sanzioni ridotte dal 10 al 3 per cento. L’Agenzia delle Entrate ha specificato che l’agevolazione può essere applicata alle comunicazioni che riguardano le dichiarazioni per gli anni 2019, 2020 e 2021.
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Nel documento preparato dall’ente di riscossione, sono stati forniti anche degli esempi di calcolo. Ma non solo, sono state illustrate anche le altre possibilità offerte dalla normativa per chi è in ritardo con i pagamenti:
- la definizione agevolata delle rate che sono in corso dal primo gennaio 2023;
- l’estensione da 8 a 20 rate trimestrali dei piani di rateazioni dei debiti che sono stati accertati dopo una verifica delle dichiarazioni.
Su questo argomento potrebbe interessarti un post su rottamazione cartelle 2023: guida breve e cifre, cosa fare; in un altro articolo vi spieghiamo cosa sono le cartelle esattoriali e chi le paga; e infine c’è un post che prova a fare chiarezza sull’azzeramento delle cartelle esattoriali.
Sanatoria cartelle: sanzioni dal 10 al 3 per cento
La disposizione più significativa della sanatoria prevista dal governo, riguarda appunto le sanzioni per le imposte che non sono state versate o versate in ritardo. Si passa dunque dal 10 al 3 per cento.
L’Agenzia delle Entrate ha spiegato nella circolare che questa misura si applica anche nei casi di inadempimento lieve. Ovvero quelle che sono previste dall’articolo 15 ter del dpr numero 602 del 1973:
- versamenti effettuati con un ritardo non superiore ai 7 giorni delle somme dovute;
- carenza per una frazione non superiore al 3 per cento e a 10mila euro nel versamento delle somme dovute;
- pagamento in ritardo di una rata diversa entro il termine di versamento della rata successiva.
L’agevolazione può riguardare anche gli importi che sono risultati mancanti dopo il controllo automatizzato delle dichiarazioni (per i periodi d’imposta compresi tra il 2019 e il 2021).
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Sanatoria cartelle: come funziona
Bisogna specificare che questa agevolazione prevede il pagamento di imposte, contributi previdenziali, interessi e somme aggiuntive: devono essere versate per intero. Il beneficio riguarda solo le sanzioni: saranno calcolate al 3 per cento.
Si tratta quindi di una “sanatoria” che non azzera o riduce gli importi base, ma solo le sanzioni. Che in alcuni casi sono comunque rilevanti.
Sanatoria cartelle: cosa rientra
Nelle agevolazioni rientrano le comunicazioni del fisco per le quali il termine di pagamento non è ancora scaduto. O meglio, non era scaduto quando è entrata in vigore la legge di bilancio. Ossia, il primo gennaio del 2023.
Quindi: tutte le comunicazioni che erano già state recapitate ai contribuenti per quella data. E per le quali, entro quella stessa data, non era ancora scaduto il termine di pagamento dei 30 giorni (che arriva a 90 giorni se l’avviso era stato inviato via web).
Sono ammesse alla sanatoria anche i piani di rientro a rate che erano stati avviati negli anni precedenti e a prescindere dal periodo di imposta. In particolare nei casi in cui al primo gennaio del 2023 non si era verificata nessuna causa di decadenza.
Per questi debiti la sanatoria funziona così: sarà ricalcolata la sanzione, appunto non superiore al 3 per cento dell’imposta non versata o versata in ritardo. Il fisco prenderà in considerazione i pagamenti rateali effettuati fino al 31 dicembre del 2022.
Sanatoria cartelle: rateizzazione
Come accennato la legge di bilancio del 2023 ha anche cambiato la procedura per la rateizzazione degli importi dopo i controlli automatizzati e formali delle dichiarazioni dei redditi.
È stato previsto che il contribuente abbia sempre la possibilità di suddividere il pagamento fino a un massimo di 20 rate trimestrali di pari importo (prima il limite era di 8). Questa agevolazione si applica a prescindere dall’entità della somma dovuta. Si possono quindi rateizzare anche somme che non sono ritenute molto consistenti.
Questa diluizione dei pagamenti può essere applicata alle rateizzazioni non ancora definite, ma anche a tutte quelle che sono in corso dal primo gennaio.

Sanatoria cartelle: azzeramento del debito
Sull’azzeramento delle cartelle fino a 1000 euro, ricordiamo che la misura riguarda i debiti affidati all’Agenzia della Riscossione tra il primo gennaio del 2000 e il 31 dicembre del 2015. L’importo di riferimento è quello che comprende oltre alla quota capitale anche gli interessi per ritardata iscrizione al ruolo e sanzioni.
Questo azzeramento per ora non riguarda i debiti con enti locali (come i Comuni), dovranno infatti decidere cosa fare entro il 31 gennaio del 2023. Tra le imposte Comunali, lo ricordiamo, ci sono la Tari, l’Imu e le multe stradali.
Gli enti locali potrebbero decidere di non disporre l’azzeramento per questioni di bilancio. Infatti quei crediti, anche se spesso inesigibili, consentono di migliorare i rendiconti che altrimenti rischierebbero di avere un passivo ancora più elevato.
Molti Comuni hanno già comunicato che non si procederà a nessun azzeramento.
Fino al 31 marzo 2023, che è la data a partire dalle quale dovrebbe iniziare lo stralcio, rimarrà sospesa la riscossione dei debiti. Non verranno neppure applicati gli interessi di mora.
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