Sconti IMU e TARI: quando pagare meno tasse. Scopri nell’approfondimento quando si possono pagare meno su IMU e TARI, chi potrà usufruire degli sconti e come sarà possibile (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Sconti IMU e TARI: quando è possibile
- Sconti IMU e TARI: chi può usufruire degli sconti
- Sconti IMU e TARI: scadenza IMU a giugno
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Sconti IMU e TARI: quando è possibile
L’imposta municipale unica la devono versare tutti i soggetti che possiedono fabbricati e terreni. Sono però esclusi da questa norma gli immobili destinati ad abitazione principale (pertinenze comprese ndr), per meglio capirci la prima casa.
Non tutte le abitazioni principali sono però esenti da Imu. Se gli immobili sono infatti accatastati nelle categorie di lusso (A/1, A/8, A/9) devi pagare l’imposta ugualmente.
Secondo la normativa italiana, è possibile pagare il 50% in meno di IMU quando gli immobili sono dati in comodato d’uso ai figli, per gli immobili inagibili e per gli immobili i cui proprietari risiedono all’estero, a condizione che la casa non sia data in affitto né concessa in locazione.
Per godere dello sconto del 50%, bisognerebbe rispettare le seguenti condizioni:
- l’immobile non deve essere elencato tra le case di lusso o di pregio (categorie catastali A1; A8;A9);
- il comodato d’uso dovrebbe avvenire solo tra genitori e figli;
- il genitore che concede la casa in comodato ai figli deve risiedere nello stesso comune;
- il genitore non dovrebbe possedere più di due immobili nello stesso comune.
Questo sconto non vale per la TARI, che deve essere pagata pienamente.
Questo sconto IMU non ha nulla a che vedere con il Bonus IMU che si poteva richiedere sino a fine febbraio ed era dedicato solo alle imprese.
Per pagare l’IMU ridotta del 50% sugli immobili inagibili, è indispensabile presentare all’Agenzia delle Entrate l’attestazione di inagibilità redatta da un tecnico abilitato.
In questo caso la TARI non sarà dovuta.
Per ottenere uno sconto del 50% sulla TARI di immobili posseduti da cittadini residenti all’estero, invece, è indispensabile stabilire la domiciliazione bancaria mediante addebito diretto sul conto corrente.
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Sconti IMU e TARI: chi può usufruire degli sconti
Sconti IMU e TARI. Possono usufruire degli sconti sull’IMU del 50% i seguenti cittadini:
- parenti in linea retta entro il primo grado che stipulano sull’immobile un comodato d’uso gratuito. In questo caso lo sconto è del 50%;
- nel caso in cui l’immobile sia inagibile (con specifica documentazione di un tecnico abilitato); in questo caso lo sconto è sempre del 50%;
- i proprietari di immobili siti in Italia, ma residenti all’estero. Lo sconto è del 50% solo nel caso in cui ci sia la domiciliazione bancaria dell’imposta e la casa non è stata data in locazione.
Nel caso del comodato d’uso gratuito tra parenti di primo grado, bisogna rispettare anche altri requisiti:
- l’immobile deve essere utilizzato dal comodatario come abitazione principale;
- l’immobile non deve rientrare tra le categorie di lusso (A/1, A/8 e A/9);
- il comodante deve possedere massimo due immobili in Italia;
- il comodante deve avere residenza e dimora abituale nello stesso Comune ha concesso la casa in comodato d’uso gratuito.
Per avere lo sconto IMU sull’immobile in comodato d’uso gratuito, non è più necessario inviare alcuna richiesta. Il Comune procederà in automatico, perché già possiede tutti i dati.
Anche l’Agenzia delle Entrate ne è a conoscenza, perché il contratto di comodato viene registrato.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

Sconti IMU e TARI: scadenza IMU a giugno
Secondo il decreto Milleproroghe adottato dal governo Meloni, il pagamento dell’IMU è stato prorogato a giugno 2023.
Ma cosa vuol dire? L’allungamento dei tempi fa riferimento alla dichiarazione IMU 2022 (anno di imposta 2021).
La scadenza ordinaria era il 30 giugno 2022. Con il decreto semplificazioni la scadenza è stata spostata al 31 dicembre 2022. Il nuovo governo Meloni ha però deciso di concedere una nuova proroga di sei mesi, spostando il termine ultimo a giugno 2023.
A giugno, quindi, gli italiani dovranno produrre due dichiarazioni di IMU: una riferita al 2022 (periodo di imposta 2021) e una con riferimento al 2023 (periodo di imposta 2022).
La dichiarazione IMU è un procedimento che non tutti coloro che pagano questa imposta sono obbligati a rilasciare. Solo in questi seguenti casi:
- nell’anno di imposta di riferimento gli immobili godono di riduzioni o esenzioni dal pagamento dell’IMU, come la dichiarazione di inagibilità;
- nell’anno di imposta di riferimento il comune non è in possesso di tutte le informazioni necessarie per verificare il corretto adempimento tributario del contribuente, in caso di compravendita dell’immobile con rogito redatto da pubblici ufficiali diversi dal notaio.
Come potrai presentare la dichiarazione? In questi seguenti modi:
- tramite consegna a mano;
- attraverso una spedizione in busta chiusa destinata all’ufficio tributi del comune, tramite una raccomandata senza ricevuta di ritorno. È importante indicare sulla busta la dicitura “Dichiarazione IMU” e l’anno di riferimento;
- con posta elettronica certificata (PEC);
- telematicamente sfruttando i servizi dell’Agenzia Entrate.
Abbiamo parlato di sconti IMU e TARI. Abbiamo visto quando sono possibili, quando richiederli, come usufruirne e in quali percentuali.
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