Sei stato segnalato come cattivo pagatore per non aver pagato una o due rate del mutuo? Leggete con attenzione, perché ci sono i presupposti per chiedere un risarcimento all’istituto di credito.
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Per attivare quella segnalazione, che è anche un pesante precedente per il cliente, la banca deve rispettare passaggi e requisiti precisi.
Segnalato come cattivo pagatore: cosa provoca
Essere segnalato come cattivo pagatore ha come effetto inevitabile la difficoltà di ottenere dei successivi finanziamenti.
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Segnalato come cattivo pagatore: garanzia per le banche
La Centrale Rischi (dove un utente viene segnalato come cattivo pagatore) ha uno scopo preciso, quello di garantire la stabilità del sistema creditizio mettendo a conoscenza delle banche i nomi dei clienti morosi.
Segnalato come cattivo pagatore: errata valutazione
Ma molto spesso le banche inviano i dati dei clienti senza valutare se il ritardato o mancato pagamento sia dovuto a una situazione di difficoltà momentanea o se invece il cliente è un debitore abituale.
La questione è stata presa in esame anche dalla Cassazione. L’Alta Corte ritiene che l’iscrizione di un cliente nella Centrale Rischi può essere attivata da una banca solo dopo una serie di valutazioni preliminari che riguardano l’eventuale ritardo nel pagamento di una rata del mutuo o di un prestito.

Segnalato come cattivo pagatore: le cause del ritardo
Le cause per un ritardo possono essere molteplici. Questo non consente a una banca di ritenere senza sufficienti valutazioni se quel mancato pagamento sia o meno un caso di insolvenza conclamata.
E quindi, questa la conclusione dei giudici, le difficoltà economiche transitorie che causano il ritardato pagamento di una rata del finanziamento non possono comportare l’automatica segnalazione di insolvenza alla Centrale Rischi.
Segnalato come cattivo pagatore: fattori esterni
Si prenda il caso di una attività lavorativa dove le entrate dipendono anche da fattori esterni. Capita che i dipendenti possano ricevere lo stipendio in ritardo. Questo ritardo può riverberarsi sul mancato pagamento di una rata del mutuo: per i giudici in un caso del genere non è giustificata la segnalazione del cliente alla Centrale Rischi.
Segnalato come cattivo pagatore: risarcimento del danno
Ma perché si chiede il risarcimento del danno per una indebita segnalazione alla Centrale Rischi?
Fate conto di avere una piccola azienda, quelle informazioni che si possono ricavare dalla Centrale Rischi contribuiscono a costituire il biglietto da visita dell’impresa. Spesso la delineano in modo più chiaro e dettagliato di un bilancio o una dichiarazione dei redditi.
Del resto, una persona, con una dichiarazione dei redditi di buon livello, può ricevere un no secco da una banca per la richiesta di prestito dopo che l’istituto di credito ha verificato la sua presenza della lista dei cattivi pagatori.
Il danno è evidente. E se quella segnalazione era indebita, si tratta di un danno che merita un risarcimento.

Segnalato come cattivo pagatore: casistica dei risarcimenti
Nella casistica delle cause intentate per queste motivazioni, i danni patrimoniali sono stati quantificati sulla base di queste motivazioni:
la revoca degli affidi bancari causata dalla segnalazione alla Centrale Rischi ha causato la crisi di liquidità di una impresa che è stata costretta a cedere precocemente titoli, fondi di investimento o immobili che avrebbero garantito redditi solo nel lungo periodo;
la segnalazione può mettere in ginocchio imprese che hanno un andamento commerciale e produttivo che presuppone un affidamento costante al credito bancario.
Più difficile invece ottenere un risarcimento danno non patrimoniale per l’indebita iscrizione nel registro della Centrale Rischi. La giurisprudenza ritiene che debba essere provata la lesione dei diritti e della reputazione.
Segnalato come cattivo pagatore: la procedura
Quando la banca effettua una errata segnalazione alle Centrale Rischi il cliente può agire in questo modo:
contattare la banca e segnalare di persona l’indebita segnalazione: in questo caso il cliente deve chiedere una lettera di chiarimento alla banca, quel documento può essere eventualmente consegnato alle altre banche;
se la risposta della banca dove siete andato di persona è insoddisfacente, scrivete una lettera all’istituto di credito (fax o raccomandata). Se trascorrono senza risposta 30 giorni il cliente può rivolgersi all’Arbitrato Bancario Finanziario.
Il ricorso all’Arbitrato non ha bisogno della presenza di un avvocato. Anche l’arbitrato ha circa 30 giorni per esprimersi. Il risarcimento dei danno non può comunque superare 100.000 euro.
Se la decisione dell’Arbitrato Bancario non soddisfa il cliente si può presentare ricorso in tribunale.