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Senza Iva pasta, pane e uova: si risparmiano 200 euro

Senza Iva pasta, pane e uova: gli effetti sulle famiglie dei tagli che il governo potrebbe introdurre col il nuovo decreto. Il risparmio per la spesa sarà di circa 200 euro, e varia a seconda della tipologia e dal numero di componenti del nucleo familiare. Sconti utili, ma che dovranno essere associati anche al bonus 200 euro bis per avere un effetto positivo contro l'esplosione dell'inflazione.

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Senza Iva pasta, pane e uova: cosa vuol dire in termini concreti, quanto risparmiano le famiglie? (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Alla vigilia del decreto Aiuti bis, quello che oltre all’azzeramento dell’Iva sui prodotti alimentari di prima necessità dovrebbe includere anche una nuova tranche del bonus 200 euro, vediamo come incideranno gli sconti sui costi per le famiglie, quali saranno i vantaggi e se davvero avrà una incidenza positiva sui cittadini.

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Senza Iva pasta, pane e uova: effetti

In una parola: riuscirà il nuovo decreto ad arginare almeno in parte gli effetti dell’inflazione e del costo del denaro salvaguardando il nostro potere d’acquisto?

Ovviamente il discorso sul bonus 200 euro bis è piuttosto semplice: arrivano questi soldi in più sulla pensione o la busta paga e i benefici saranno tangibili. Ma sarà necessario verificare se il bonus sarà una replica del primo o verrà dedicato a categorie che non l’hanno ricevuto. La discussione sul punto è in corso.

Per l’Iva azzerata sui beni alimentari di prima necessità è invece indispensabile verificare quali saranno gli effetti reali sulle nostre spese.

C’è da dire, infatti, che proprio gli alimenti sono aumentati di più negli ultimi mesi. Un +9,8% che è superiore all’andamento complessivo dell‘inflazione (quasi il 7%, che rappresenta il dato più alto registrato negli ultimi 36 anni).

L’Iva sugli alimenti non è sempre uguale, oscilla infatti tra il 4% per pane e pasta e il 10% per carne e pesce.

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Senza Iva pasta, pane e uova: calcoli

Il Ministero dell’Economia ha già effettuato dei calcoli per verificare la sostenibilità economica dell’azzeramento Iva sui prodotti al 4% e la decurtazione del 50% per quelli al 10%.

I costi oscillano, per ogni singolo prodotti, tra 76 milioni e 319:

  • pane: 253 milioni;
  • latte: 150 milioni;
  • pasta: 76 milioni;
  • olio d’oliva: 141 milioni;
  • carne bovina: 319 milioni;
  • vitello: 180 milioni;
  • pollo: 318milioni;
  • pesce: 250 milioni;
  • uova: 90 milioni.

Sì, ok, questo si sapeva: ma in concreto gli italiani quanto risparmieranno in un anno?

Un primo calcolo – evidentemente non preciso – prevede un risparmio che oscilla tra i 15 e i 30 euro al mese. Ovviamente dipende dal numero di componenti del nucleo familiare e anche dal tenore di vita.

Senza Iva pasta, pane e uova: chi risparmia di più

Chi più spende più risparmia. Ma non solo: questo taglio dell’Iva avrà conseguenze meno consistenti proprio sulle famiglie a basso reddito. Anche perché in fondo l’Iva su generi di prima necessità come pane e pasta è già al 4%.

Per dire: inciderebbe di più un azzeramento dell’Iva sulla carne, che è al 10%. Ma in quel caso scenderà al 5%. (Iva azzerata su alimenti, farmaci e trasporti: cosa cambia)

Lo scorso anno secondo i dati Istat una famiglia media in Italia ha speso 469,91 euro al mese per prodotti alimentari e bevande.

Senza Iva pasta, pane e uova: 198 euro l’anno

Secondo uno studio di Confagricoltura le famiglie italiane potrebbero risparmiare con il taglio dell’Iva 198 euro l’anno. È chiaro che il beneficio sarà maggiore per i nuclei familiari più numerosi rispetto a quelli che sono formati da sole due persone.

La regione dove questo taglio concretizzerà o maggiori risparmi è la Campania, quella dove invece sarà più basso è la Sardegna.

L’entità del risparmio dipenderà dai generi alimentari che vengono acquistati. Il risparmio sarà più significativo sulla carne, che però viene consumata in modo maggiore nelle famiglie con un reddito più elevato.

Senza Iva pasta, pane e uova: aumenti più alti

In pratica si tratta di una misura utile, ma è poca cosa rispetto agli aumenti che si sono registrati negli ultimi mesi.

Basta qualche esempio:

  • un chilo di pasta: +22,6%;
  • un chilo di pane: +11,4%.

Senza Iva pasta, pane e uova: anche il Bonus 200 euro bis

Anche per questo oltre agli azzeramenti, che potrebbero almeno in parte attenuare gli effetti degli aumenti, si ritiene necessario reintrodurre il bonus 200 euro. Oltre a riproporre gli sconti sulla bolletta di luce e gas (con l’azzeramento degli oneri di sistema) e gli interventi in favore di famiglie con un reddito più basso. (Bonus 200 euro bis o taglio Iva?)

Basterà? Difficile dirlo. Anche perché le condizioni che hanno causato l’inflazione e la crisi alimentare sul mercato mondiale restano tutte lì. Anzi, la Russia ha di nuovo ridotto l’erogazione del metano verso l’Europa causando un nuovo aumento del prodotto energetico e si avvicina un inverno all’insegna dei razionamenti (con limitazioni all’uso dei riscaldamenti e non solo).

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