Sfratto dalle case popolari: quando è possibile? Scopriamolo in questo approfondimento. (scopri le ultime notizie su agevolazioni economiche e diritti per la famiglia. Leggi su Telegram le novità su educazione, cura e salute dei figli, gravidanza, consigli per neo-mamme e relazioni familiari. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Sfratto dalle case popolari: in quali casi avviene?
- Sfratto dalle case popolari: come evitarlo?
- Sfratto dalle case popolari: come fare domanda di casa popolare?
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro.
Sfratto dalle case popolari: in quali casi avviene?
Quando si diventa assegnatari di una casa popolare, come abbiamo avuto modo di precisare in questo articolo, bisogna pagare un canone di locazione, di importo inferiore ai canoni privati.
È un obbligo a cui l’assegnatario deve adempiere. Se questo non dovesse avvenire, la famiglia può essere sfrattata dall’alloggio popolare.
I motivi per cui si può incorrere in uno sfratto dalle case popolari sono anche altri, come:
- il mancato rispetto delle norme condominiali;
- il mancato rispetto del codice civile;
- requisiti falsi (nella domanda di partecipazione);
- requisiti non corrispondenti a quelli riportati nel bando di partecipazione.
In questi casi il contratto tra l’assegnatario e l’Istituto Case Popolari o l’Ente pubblico che ha emanato il bando, si risolve e l‘assegnatario deve lasciare l’edificio.
Scopri la pagina dedicata a tutti bonus attualmente attivi e disponibili.
Nel caso di sfratto per morosità, l’Ente pubblico dovrà rivolgersi al Tribunale, dichiarando che l’assegnatario non ha pagato il canone, allegando tutta la documentazione che dimostra la morosità.
Il Tribunale emanerà un decreto ingiuntivo nei confronti dell’inquilino che avrà 40 giorni per sistemare la situazione e saldare il suo debito. Lo sfratto diventa esecutivo se l’assegnatario non provvederà al pagamento entro questo termine.
Le copie del ricorso presentato dall’Ente e le copie dell’ingiunzione devono essere inviate anche all’inquilino.
Il termine di 40 giorni serve a pagare e sistemare la situazione debitoria, ma anche per presentare opposizione; questa non blocca l‘esecuzione dello sfratto. A meno che non lo decida il giudice per motivi molto gravi.
Le modalità e i termini dello sfratto variano da Regione a Regione.
Nel caso in cui doveste ritrovarvi in una situazione del genere, consigliamo di rivolgervi ad un legale esperto in alloggi popolari e sfratti. In questo modo potrete intraprendere la strada migliore per risolvere il problema.
Aggiungiti al gruppo Telegram di news sulla famiglia ed entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook. Scopri le ultime offerte di lavoro sempre aggiornate nella tua zona.
Sfratto dalle case popolari: come evitarlo?
Per evitare lo sfratto, l’assegnatario deve rispettare determinati oneri:
- pagare regolarmente il canone di locazione;
- pagare i costi riguardanti gli spazi comuni;
- non subaffittare la casa;
- non ospitare nessuno senza autorizzazione;
- non usare la casa per compiere delitti, crimini o illeciti;
- non modificare la casa senza chiedere i permessi dovuti;
- non attuare comportamenti pericolosi per sé o per i propri vicini;
Lo sfratto può avvenire anche per mancanza di requisiti nella domanda, come:
- perdita della cittadinanza;
- mancanza della residenza in Italia;
- essere proprietari di altri immobili;
- essere assegnatari di altre abitazioni;
- superamento dei limiti di reddito stabiliti dal bando;
- mancata presentazione periodica dei requisiti (informazioni e/o documentazioni) validi per la permanenza;
- aver eseguito lavori sulle parti comuni, senza permesso.

Sfratto dalle case popolari: come fare domanda di casa popolare?
Le case popolari sono immobili pubblici realizzati dallo Stato per combattere l’emergenza abitativa dei cittadini in difficoltà economica:
- persone senza reddito;
- portatori di handicap e persone con disabilità;
- genitori single con figli a carico;
- famiglie numerose;
- cittadini senza fissa dimora.
L’assegnazione di queste case avviene tramite un bando pubblico, a cui possono partecipare solo coloro che soddisfano i requisiti previsti dalla legge e dal bando stesso.
Il canone richiesto è proporzionato alla situazione reddituale dell’inquilino. L’Istituto Autonomo Case Popolari è un ente pubblico che si occupa della gestione dell’edilizia pubblica per l’assegnazione di case ai meno abbienti.
Essi sono presenti su tutto il territorio regionale e hanno una competenza provinciale. La procedura per ottenere una casa popolare si basa su un bando di partecipazione pubblico e su una domanda.
In base al punteggio (calcolato tenendo conto di diversi fattori), si potrà ottenere o meno l’abitazione.
La procedura è la seguente:
- pubblicazione del bando;
- invio della domanda;
- graduatoria;
- assegnazione dell’abitazione.
La domanda va inoltrata all’ente che ha emesso il bando, che può essere:
- il Comune;
- la Provincia;
- la Regione;
- l’Istituto Case Popolari.
La domanda, se corredata di tutti i requisiti richiesti dal bando, permetterà di essere inseriti in una graduatoria e, se si hanno abbastanza punti, quando verranno costruiti nuovi alloggi oppure quando si libereranno quelli esistenti, l’ente pubblico provvederà ad assegnare una casa alla famiglia che ne ha diritto.
I documenti necessari da allegare sono i seguenti:
- copia del documento d’identità;
- marca da bollo dell’importo fissato dall’ente pubblico;
- l’ISEE-ERP. Rispetto all’ISEE classico, per l’ISEE-ERP ai fini dell’assegnazione delle case popolari vengono considerati il reddito al netto dell’IRPEF, emolumenti non imponibili, ulteriori detrazioni dal reddito come spese mediche, non sono ammesse franchigie al reddito e al patrimonio e un’ulteriore detrazione dal reddito per l’effettiva spesa di assistenza per soggetti portatori di handicap.
L’ISEE ERP viene calcolato nel modo seguente:
- al netto dell’IRPEF;
- al lordo di emolumenti non imponibili (ad esempio, l’indennità di accompagnamento, altrimenti normalmente esclusa);
- vengono detratte ulteriori detrazioni dal reddito (spese mediche, ad esempio);
- non sono ammesse franchigie al reddito e al patrimonio;
- un’ulteriore detrazione dal reddito per le spese sostenute a favore dei portatori di handicap.
Abbiamo visto come avviene lo sfratto dalle case popolari. Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sul bonus 150 euro:
- Chi avrà il bonus 150 euro senza domanda
- Bonus 150 euro con la 104? Quando è previsto
- Scarica il modulo bonus 150 euro: come compilarlo
- Bonus 150 euro ai pensionati: requisiti e come averlo
- Aumento pensione dicembre: tredicesima più alta e bonus 150 euro
Entra nei gruppi offerte di lavoro, bonus, concorsi e news
Ricevi ogni giorno gratis i migliori articoli su offerte di lavoro, bandi, bonus, agevolazioni e attualità. Scegli il gruppo che ti interessa:
Seguici anche su YouTube | Google | Gruppo Facebook | Instagram
Come funzionano i gruppi?
- Due volte al giorno (dopo pranzo e dopo cena) ricevi i link con le news più importanti
- Niente spam o pubblicità
- Puoi uscire in qualsiasi momento: la procedura verrà inviata ogni giorno sul gruppo
- Non è possibile inviare messaggi sul gruppo o agli amministratori
- Il tuo numero di cellulare sarà utilizzato solo per inviarti notizie