È possibile opporsi a uno sfratto e quali circostanze? (aggiungiti al gruppo Telegram sulla finanza personale, la gestione del credito e dei debiti. Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Ne parliamo in questo articolo, analizzando le tre possibilità a disposizione dell’inquilino di evitare di essere messo alla porta dal padrone di casa.
Se sei interessato/a all’argomento e vuoi saperne di più, continua a leggere l’articolo.
Sfratto: quando può essere richiesto?
Lo sfratto è lo strumento a disposizione del proprietario di un immobile, per avvalersi nei confronti dell’inquilino moroso e riottenere l’abitazione.
È chiaro che, per far rispettare i propri diritti, il locatore deve aver sottoscritto un regolare contratto d’affitto con il locatario. Quando l’inquilino viene meno agli obblighi contrattuali e, quindi, al regolare pagamento del mese d’affitto, il proprietario di casa può rivolgersi al giudice.
L’inquilino è moroso se non corrisponde il pagamento del canone d’affitto e se sono trascorsi 20 giorni dal termine previsto dal contratto: esempio, se da contratto l’inquilino è chiamato a versare l’affitto il giorno 30 di ogni mese, ma entro il giorno 20 del mese successivo non ha saldato l’importo, rischia lo sfratto.
Per procedere allo sfratto, il proprietario di casa deve presentare tre documenti importanti:
- la copia del contratto di locazione regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate;
- la copia delle ricevute di pagamento e dei bonifici;
- la copia di eventuali solleciti e delle lettere di diffida inviate, precedentemente, all’inquilino moroso.
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Quando e come opporsi
L’inquilino ha a disposizione un importante strumento per fermare la richiesta di sfratto: l’opposizione.
Lo richiesta di sfratto può essere impugnata, a patto che l’opposizione sia fondata, con prova scritta o quando esistono motivi gravi che permettono di ritenere l’opposizione fondata.
L’opposizione può essere presentata in tre casi:
- l’inquilino, prove alla mano, dimostra che la morosità è stata sanata e che, quindi, il proprietario di casa mente;
- l’inquilino contesta l’ammontare del credito vantato dal proprietario di casa;
- l’inquilino dimostra che il proprietario di casa è, a sua volta, debitore nei suoi confronti. Di conseguenza si può richiedere la compensazione tra debiti e crediti.

In caso contrario il giudice procederà a fissare la data dello sfratto. Se l’inquilino si rifiuta di abbandonare l’immobile, allora interverranno gli ufficiali giudiziari.