Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023. Si parla della sua eliminazione dal 2024. Il Governo Meloni punta i riflettori sulle politiche attive del lavoro e vuole concentrarsi sull’occupabilità degli attuali percettori Rdc. Intanto mostriamo i dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023 (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegrame nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023: nuclei familiari richiedenti per anno
- Chi continua a prendere il Reddito di cittadinanza?
- Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023: nuclei familiari beneficiari per anno
- Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023: i numeri Regione per Regione
- Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023: Rdc, Rei e Rem a confronto
- Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023: conclusioni
- Fonti e materiale di approfondimento
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Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023: nuclei familiari richiedenti per anno
Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023? Chi richiede la prestazione è uno dei componenti il nucleo familiare.
La domanda di prestazione può essere accolta ovvero respinta. Nell’anno 2019 (da marzo a dicembre) hanno presentato una domanda per Rdc 1,64 milioni di nuclei familiari.
Nel 2020 il numero di nuclei familiari richiedenti è stato pari a 1,46 milioni (in media ogni mese 122 mila nuclei).
Nel 2021 hanno richiesto la prestazione 1,16 milioni di nuclei (in media ogni mese 97 mila nuclei). Infine, nel 2022, i richiedenti sono stati 1,39 milioni (in media ogni mese 116 mila).
La distribuzione trimestrale per mese di presentazione della domanda evidenzia un picco nel primo trimestre dell’anno 2019 che coincide con l’attivazione della prestazione a partire dal 6 marzo 2019, e un picco nell’ultimo trimestre dell’anno 2020, principalmente imputabile al fenomeno dei rinnovi delle prestazioni giunte a termine del primo ciclo (18 mesi) di erogazione di Rdc (analogamente, il valore del secondo trimestre 2022 è dovuto al fenomeno dei rinnovi delle prestazioni giunte a termine del secondo ciclo).
Analizzando i nuclei familiari richiedenti per canale di trasmissione si evince che nel primo anno di erogazione l’80% ha presentato domanda attraverso i CAF e i Patronati, il restante 20% utilizzando Poste Italiane.
Nel 2020 CAF e Patronati rappresentano l’86%, Poste Italiane il 7%, mentre la nuova possibilità per i cittadini di presentare autonomamente domanda sui siti istituzionali preposti è scelta dal 7% dei nuclei. Nel 2021 e 2022 si registra soprattutto un aumento delle domande presentate dai cittadini.
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Chi continua a prendere il Reddito di cittadinanza?
Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023? In sintesi, il Reddito di cittadinanza continuerà a essere previsto per le categorie in oggettiva condizione di povertà e che non possono lavorare, mentre chi è giudicato “occupabile”, ossia in grado di poter avere un lavoro, continuerà a riceverlo solo per un periodo limitato di tempo nel 2023.
Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023: nuclei familiari beneficiari per anno
Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023? I nuclei beneficiari di almeno una mensilità di Rdc nell’anno 2019 sono stati 1,1 milioni, per un totale di 2,7 milioni di persone coinvolte; nell’anno 2020 i nuclei sono stati 1,6 milioni, per un totale di 3,7 milioni di persone coinvolte.
I numeri sono saliti ulteriormente nel 2021, infatti i nuclei beneficiari di almeno una mensilità sono risultati quasi 1,8 milioni per un totale di poco meno di 4 milioni di persone coinvolte. Nel 2022 si è registrata una flessione: 1,7 milioni di nuclei per un totale di 3,7 milioni di persone.
L’importo medio mensile erogato è crescente nel tempo; n complessivamente è aumentato del 12%, passando da 492 euro nell’anno 2019 a 551 euro nel 2022. Il differenziale assoluto tra Sud/Isole da un lato e Nord dall’altro è stabilmente superiore a 100 euro al mese, mentre quello tra Rdc e Pdc oscilla attorno ai 300 euro al mese.
Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023: i numeri Regione per Regione
Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023? Nel mese di dicembre 2022 i nuclei beneficiari di Reddito di cittadinanza sono 1,05 milioni (89%) mentre i nuclei beneficiari di Pensione di cittadinanza sono 123 mila (11%), per un totale di 1,17 milioni di nuclei.
Tale composizione varia in virtù della zona geografica: i nuclei percettori di Rdc, rispetto ai nuclei percettori di Pdc, hanno un peso minore nelle regioni del Nord, e maggiore al Centro e soprattutto nel Sud e Isole.
A fronte di circa 1,17 milioni di nuclei percettori sono state coinvolte 2,48 milioni di persone, così ripartite: 1,73 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 426 mila nelle regioni del Nord e 327 mila in quelle del Centro.
La regione con il maggior numero di nuclei percettori di Rdc è la Campania (22% delle prestazioni erogate), seguita da Sicilia (20%), Lazio (10%) e Puglia (9%); nelle quattro regioni citate risiede oltre il 60% dei nuclei beneficiari.
L’importo medio erogato nel mese di dicembre 2022 è di quasi 550 euro con un differenziale assoluto di quasi 290 euro tra l’importo RdC (580 euro) e l’importo PdC (291 euro).
Circa il 60% dei nuclei percepisce un importo mensile fino a 600 euro mentre all’estremo opposto meno dell’1% percepisce un importo mensile superiore a 1.200 euro; tra tutte, la classe modale è quella dei nuclei mono componente con importo mensile compreso tra 400 e 600 euro (283 mila, un nucleo su quattro).
Quanto alla cittadinanza, nell’89% dei casi il richiedente la prestazione risulta di cittadinanza italiana, nel 7% è un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 4%
L’importo medio varia sensibilmente per numero di componenti il nucleo familiare, passando da un minimo di 454 euro, per i nuclei monocomponenti, a oltre 700 euro per i nuclei da quattro componenti in su.
I nuclei con minori sono 367 mila e rappresentano il 31% dei nuclei beneficiari coprendo il 53% delle persone interessate. Tra i nuclei con minori, la classe modale è quella con tre componenti, che rappresenta il 32% del totale.
I nuclei con disabili sono oltre 200 mila e rappresentano il 17% dei nuclei beneficiari, coprendo il 18% delle persone interessate. Sul complesso dei nuclei con disabili, i nuclei monocomponenti sono oltre 80 mila e rappresentano il 40% del totale.
Relativamente alle persone coinvolte, pari a 2,48 milioni, si sottolinea che: 615 mila sono under 18 (il 25%), ci sono in media 2,1 componenti per nucleo familiare, l’età media è 37 anni.
Analizzando i nuclei per numero di componenti, emerge che quelli composti da una sola persona (nuclei monocomponenti), a dicembre 2022, sono circa 541 mila (434 mila Rdc, 107 mila Pdc).
L’incidenza dei nuclei monocomponenti sul totale dei nuclei è maggiore nelle regioni del Nord, e minore al Centro e soprattutto nel Sud e Isole.
In Friuli-Venezia Giulia il 62% dei nuclei beneficiari è composto da una sola persona, in Campania il 30%.
Di seguito alcuni approfondimenti sui dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023.
Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023: Rdc, Rei e Rem a confronto
Nel corso degli ultimi anni sono state attivate diverse forme di contrasto alla povertà: nel gennaio 2018 è stato introdotto il Reddito di inclusione (Rei) che si è esaurito ad agosto 2020, ad aprile 2019 è stato avviato il Reddito/Pensione di cittadinanza, a maggio 2020, infine, a causa della pandemia, il Reddito di emergenza, che ha requisiti meno stringenti rispetto al Reddito di cittadinanza per tutelare chi è rimasto escluso dall’ Rdc stesso né ha diritto alle altre indennità.
Da aprile 2019 il picco massimo dei percettori è stato raggiunto nel mese di maggio 2021 con 1,97 milioni di nuclei complessivamente raggiunti tra Reddito di cittadinanza e Reddito di emergenza.
Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023? Di seguito un approfondimento sulle nuove regole del Reddito di cittadinanza 2023.

Dati sul Reddito di cittadinanza a gennaio 2023: conclusioni
I dati appena snocciolati sono direttamente proporzionali alla situazione lavorativa italiana mostrando una chiara fotografia della situazione attuale.
Il fatto che il maggior numero di percettori Rdc (Campania in testa) si trovi nel Meridione d’Italia conferma il divario esistente tra Nord e Sud. Divario palesato già da decenni e che continua a incrementarsi man mano.
Ora, tralasciando le varie dinamiche e contingenze che hanno permesso e permettono tutt’oggi tale cosa – non sarebbe questa la sede in quanto andremmo a impelagarci in un dibattito alquanto complesso e non esauribile con un semplice articolo -, diventa più che evidente che l’Rdc sia diventato uno specchio per le lacune lavoristiche italiane e allo stesso tempo si sia reso uno strumento “ammortizzante” a tutti gli effetti.
Tutto amplificato con l’avvento della pandemia. Perché, se è vero che la pandemia abbia portato al collasso tante imprese e abbia messo in ginocchio – con una battuta d’arresto senza precedenti – l’encomia italiana, è anche vero che l’Rdc si sia rivelato uno strumento di protezione tale da evitare un collasso sociale. Una catastrofe. E soprattutto al Meridione.
Che l’Rdc abbia presentato grosse lacune nelle politiche attive è noto. Non ha sortito i risultati sperati nella guida all’occupazione. L’attuale Governo, infatti, in questo punta i riflettori assumendosi la grande responsabilità della sua abolizione.
C’è anche da dire che in principio, l’originaria proposta di legge avanzata dall’allora partito di Governo, il M5S, aveva previsto 19 miliardi annui di cui 2 erano destinati alla riforma dei Centri per l’impiego. Per la realizzazione del sussidio poi si è arrivati a stanziarne poco più della metà e con i risultati che tutti abbiamo visto. Positivi o negativi che siano.
Con un’ulteriore fase di austerità – la strada intrapresa da quest’Esecutivo – siamo sicuri di riuscire quanto meno ad arginare il problema?
Fonti e materiale di approfondimento
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