Cos’è il social housing in Italia: scopri nell’approfondimento a cosa si riferiscono questi progetti, in quale zona d’Italia sono attivi e come fare domanda (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Cos’è il social housing in Italia: cosa sono questi progetti?
- Cos’è il social housing in Italia: i vantaggi
- Cos’è il social housing in Italia: come fare domanda?
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Cos’è il social housing in Italia: cosa sono questi progetti?
Cos’è il social housing in Italia? Questo strumento serve a garantire agli individui e alle famiglie in difficoltà economica un alloggio a prezzi inferiori a quelli di mercato.
Con il social housing, i palazzi vengono costruiti ex novo grazie a sovvenzioni statali, oppure appartamenti già esistenti vengono designati per l’edilizia sociale. L’alloggio sociale viene concesso a determinate condizioni.
Il reddito annuo gioca un ruolo importante in questo caso: determinati limiti di reddito non possono essere superati. Inoltre, i richiedenti devono essere in grado di giustificare la residenza permanente in Italia o avere un permesso di soggiorno regolare.
I beneficiari di social housing pagano un canone di locazione calmierato, che non supera il 25, 30% della propria retribuzione.
Inoltre l’edilizia sociale ha anche lo scopo di far nascere comunità, come ad esempio l’utilizzo di spazi e servizi comuni tra gli abitanti del complesso residenziale.
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Cos’è il social housing in Italia: i vantaggi
L’edilizia sociale si rivolge a famiglie e coppie che non possono permettersi di pagare un canone di locazione di mercato, ma che hanno un reddito troppo alto per partecipare ad un bando di alloggi popolari.
I destinatari di questi progetti sono:
- nuclei familiari a basso reddito;
- giovani coppie;
- anziani economicamente svantaggiati;
- studenti fuori sede.
Di solito gli appartamenti in social housing vengono affittati per un lungo periodo agli aventi diritto (4 anni + 4 anni).
Il social housing offre numerosi vantaggi, tra cui:
- Accessibilità, per coloro che non possono permettersi di pagare un affitto al prezzo di mercato;
- Sostenibilità, di solito vengono utilizzati materiali e tecnologie a basso impatto energetico;
- Coesione sociale;
- Sviluppo urbano: il social housing aumenta la disponibilità di alloggi e riducendo la pressione sul mercato immobiliare;
- Riduzione della precarietà abitativa.
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Cos’è il social housing in Italia: come fare domanda?
Cos’è il social housing in Italia? L’articolo 11 del DL 112/08, il DPCM 16/7/2009 e il DPCM 10/7/2012 (pubblicato nella Gazz. Uff. il 19/2/2013) introducono la normativa di base dell’edilizia sociale.
Per accedere ad un appartamento in social housing bisogna avere un ISEE maggiore di 15.000 euro l’anno e che quindi non permetta di accedere all’edilizia popolare.
Il reddito comunque non deve essere sufficientemente elevato da poter affittare un appartamento al prezzo di mercato.
La soglia massima di reddito percepibile non deve essere superiore ai 25.000-30.000 euro, ma tutto dipende dal bando che sarà emesso dal Comune.
Gli affitti mensili si aggirano tra i 3 euro e i 7 euro al metro quadro. Un appartamento di 70 mq può arrivare a costare da 300 a 500 euro.
È possibile anche acquistare un’abitazione in social housing a patto che si mantenga intatto il vincolo di destinazione dell’immobile, ovvero che sia locato secondo le norme del social housing.
La domanda verrà inoltrata secondo le regole scritte nel bando emanato dal Comune. Lì saranno descritti i requisiti da rispettare e le modalità per inviare la domanda.

Il social housing non è da confondere con l’edilizia popolare
Il social housing è dedicato a coloro che non possono partecipare ai bandi di edilizia popolare, perché non ne hanno i requisiti.
I requisiti fondamentali per partecipare al bando e chiedere l’assegnazione di una casa popolare sono i seguenti:
- non essere proprietari di altri immobili;
- non essere titolari di diritti reali di godimento su immobili o parte di essi;
- essere proprietari di un alloggio inadeguato alle esigenze familiari (tipo un monolocale per una famiglia di sei persone o un appartamento fatiscente);
- non aver subito uno sfratto da un’altra casa popolare negli ultimi cinque anni;
- non aver occupato case popolari negli ultimi cinque anni;
- risiedere nel territorio comunale.
La procedura per ottenere una casa popolare si basa su un bando di partecipazione pubblico e su una domanda.
In base al punteggio (calcolato tenendo conto di diversi fattori), si potrà ottenere o meno l’abitazione.
La procedura è la seguente:
- pubblicazione del bando;
- invio della domanda;
- graduatoria;
- assegnazione dell’abitazione.
La domanda va inoltrata all’ente che ha emesso il bando, che può essere:
- il Comune;
- la Provincia;
- la Regione.
La domanda, se corredata di tutti i requisiti richiesti dal bando, permetterà di essere inseriti in una graduatoria e, se si hanno abbastanza punti, quando verranno costruiti nuovi alloggi oppure quando si libereranno quelli esistenti, l’ente pubblico provvederà ad assegnare una casa alla famiglia che ne ha diritto.
Il canone richiesto è proporzionato alla situazione reddituale dell’inquilino. L’Istituto Autonomo Case Popolari è un ente pubblico che si occupa della gestione dell’edilizia pubblica per l’assegnazione di case ai meno abbienti.
Essi sono presenti su tutto il territorio regionale e hanno una competenza provinciale.
Abbiamo visto cos’è il social housing in Italia, come funziona e quali sono i vantaggi di questo metodo abitativo.
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