Spese condominiali, quanto tempo c’è per pagare prima di ricevere una lettera di diffida dall’amministratore? (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Spese condominiali, quali sono le scadenze
- Spese condominiali, quando bisogna pagare
- Spese condominiali, rinnovo del debito
- Spese condominiali, cosa fa l’amministratore
- Spese condominiali, decreto ingiuntivo
- Spese condominiali, sospensione dei servizi
- Spese condominiali, addebitate agli altri
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Per il pagamento delle spese condominiali non c’è una precisa disposizione di legge che indica un termine minimo. L’unico riferimento temporale rispetto a questi debiti è per il termine massimo oltre il quale interviene la prescrizione e quei debiti non possono più essere riscossi: cinque anni.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.
Ma vediamo come funziona, come può agire nei confronti del debitore l’amministratore o l’assemblea condominiale, quali sono i tempi (appunto) e le procedure.
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Spese condominiali, quali sono le scadenze
Le spese condominiali sono approvate ogni anno dopo che l’amministratore ha presentato all’assemblea il bilancio consuntivo e il piano che suddivide le quote tra i diversi condomini.
Per procedere nei confronti di un condomino moroso quel documento può già essere sufficiente per chiedere al giudice l’emissione di un decreto ingiuntivo.
Significa che si può anche non attendere l’approvazione del bilancio (preventivo e definitivo).
Nei confronti del condomino che non rispetta le scadenze può agire anche l’amministratore, avviando delle azioni esecutive per il recupero dei crediti.
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Spese condominiali, quando bisogna pagare
Il regolamento condominiale dispone i tempi e i modi nei quali i condomini devono pagare le rispettive quote millesimali.
E appunto, quanto tempo ha a disposizione il condomino per regolare la sua posizione ed evitare che l’amministratore o l’assemblea condominiale agiscano chiedendo l’emissione di un decreto ingiuntivo?
Come accennato la legge non ha disposizioni precise in materia. Ovvero non si stabilisce un tempo minimo. C’è solo quello riferito alla prescrizione di questi debiti, ovvero 5 anni. Oltre quel limite temporale i debiti si cancellano in automatico. Non c’è neppure bisogno di ricorrere davanti a un giudice e l’amministratore non potrà pretendere nulla dal condomino moroso.
Spese condominiali, rinnovo del debito
Il debito del condomino matura quando l’assemblea condominiale approva il bilancio e si rinnova ogni anno. Questa scadenza annuale è valida anche se la riscossione delle quote avviene su base mensile, bimestrale o trimestrale.
Se il regolamento condominiale non ha previsto una scadenza specifica (appunto mensile o trimestrale) il condomino ha l’obbligo di versare la sua quota subito dopo l’approvazione del bilancio.
Per il pagamento delle spese condominiali non è previsto l’invio di una raccomandata. Questo comporta che l’amministratore ha la facoltà di depositare la richiesta di decreto ingiuntivo senza avere la necessità di avvisare il condomino in debito.
Spese condominiali, cosa fa l’amministratore
Se il condomino non paga la sua quota, l’amministratore può decidere di intervenire. E per evitare il rischio che le spese del debitore vengano redistribuite tra gli altri condomini, può disporre un sollecito o inviare una lettera di diffida e di messa in mora.
Queste sono azioni che in genere precedono il decreto ingiuntivo.
Il sollecito è una contestazione amichevole. Il condomino avrà quindici giorni di tempo per versare il dovuto.
Se il sollecito viene ignorato si può disporre la diffida, nella quale si comunica al debitore che non ci saranno altri avvisi.
Se anche la diffida non sortisce effetti, si ricorre alle vie legali e quindi al decreto ingiuntivo.
Spese condominiali, decreto ingiuntivo
Il decreto ingiuntivo comunque non può essere richiesto dal giudice prima dei 180 giorni dalla chiusura del bilancio. Il decreto ingiuntivo è immediatamente esecutivo e il condomino moroso non ha la possibilità di presentare ricorso.
A questo punto il debitore ha due possibilità:
- paga la somma dovuta;
- corrisponde al condominio un bene di sua proprietà che ha lo stesso valore della somma dovuta (non oltre i 40 giorni dall’avvio del procedimento).
Il condominio può anche concedere un tempo maggiore al condomino moroso per saldare il debito. Se dopo questo ulteriore periodo non si provvede al pagamento, l’amministratore ha l’obbligo di agire con la riscossione forzata entro i 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio.
C’è da aggiungere che se l’amministratore non adotta questi provvedimenti può essere revocato dall’incarico e senza preavvisi.
Spese condominiali, sospensione dei servizi
Se la morosità del condomino si protrae oltre i sei mesi, l’amministratore può sospendere al debitore l’utilizzo di alcuni servizi comuni.
In questo caso, se l’amministratore non interviene, la decisione può essere adottata dall’assemblea condominiale.
Quali sono i servizi che possono essere negati al moroso? Non quelli essenziali. Ovvero, si può impedire l’uso dell’ascensore, non certo la fornitura dell’acqua.

Spese condominiali, addebitate agli altri
C’è un vincolo solidale tra condomini, stabilito dall’articolo 63 del codice civile. La norma prevede che se un condomino non paga le sue spese, il debito ricade sugli altri condomini.
Questa eventualità si concretizza dopo che è stato chiesto nei confronti del debitore il pignoramento di un bene che ha un valore sufficiente a coprire la somma dovuta.
Se non c’è un bene del valore adeguato al debito, il creditore (può essere il fornitore di energia o l’impresa che ha effettuato dei lavori nello stabile), ha la possibilità di agire nei confronti degli altri condomini, quelli che sono in regola con i pagamenti. Non può pretendere l’intero pagamento, ma solo la quota proporzionata all’appartamento del debitore.
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