
Il divieto di spostamenti tra regioni dovrebbe essere prorogato. Il decreto legge varato il 14 gennaio scade il 15 febbraio, e se non si interviene con una proroga ci si potrà spostare liberamente tra tutte le regioni in zona gialla, che al momento sono 17. Si deciderà entro il 12 febbraio, ma l’orientamento è quello di confermare la misura, soprattutto in questa fase, con la diffusione che inizia a diventare preoccupante delle nuove varianti del coronavirus.
Al momento, come sapete, c’è uno stop agli spostamenti tra regioni (di qualsiasi colore), fatta eccezione per «comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di da salute». È stata lasciata solo la possibilità di raggiungere le seconde case, ma solo se si può dimostrare che si è proprietari o c’è un contratto d’affitto.
Chi dovrà decidere sulla proroga per lo spostamento tra regioni
Sulla decisione avrà un peso la situazione epidemiologica nel Paese. Ma non solo. C’è la questione, non proprio secondaria del nuovo governo Draghi, che – ma questa è solo un’ipotesi – avrebbe anche la possibilità di varare un decreto prima della fiducia in Parlamento. Anche se ieri l’ex presidente della Bce ha dichiarato nei colloqui con i partiti che queste misure al momento sono ancora in carico al governo uscente.

Il peso dell’indice Rt e le nuove varianti del coronavirus
Sarà comunque determinante l’indice Rt nazionale. Chiaro che se si confermasse sotto l’1, la possibilità di eliminare il divieto di spostamenti tra regioni potrebbe avere qualche chance. Ma sembra improbabile. E come detto, pesa, e in modo notevole la diffusione della varianti, che hanno di fatto trasformato di fatto in rosso l’Umbria che era invece nella fascia arancione.
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Se comunque il decreto legge sugli spostamenti tra comuni dovesse scadere prima della formazione del governo, il nuovo esecutivo potrebbe imporre la misura con un nuovo e immediato decreto già al termine della prima riunione.
Il 12 febbraio la nuova mappa colorata
Il 12 febbraio si conoscerà la nuova mappa colorata delle Regioni. Per quella data è prevista la riunione della Cabina di Regìa. In questo momento sono in zona gialla Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto. Mentre, in zona arancione: Provincia Autonoma di Bolzano (che con ordinanza regionale è però da qualche giorno in lockdown per il preoccupante aumento dei casi), Puglia, Sicilia, Umbria.

Le micro zone rosse
Da due giorni sono state imposte anche delle micro zone rosse, legate alla diffusione delle nuove varianti del coronavirus. In particolare, in Toscana, nel comune di Chiusi (Siena); in Umbria è rossa tutta la provincia di Perugia, oltre a sei comuni del ternano (Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano, Montegabbione e San Venanzo). In Abruzzo, sono in lockdown i comuni di Atessa e San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, e Tocco da Casauria, in provincia di Pescara. In rosso anche 27 comuni del Molise e in Sicilia, il comune di Tortorici, in provincia di Messina.
Riaprono piscine e palestre
Se la situazione epidemiologica non dovesse peggiorare in modo importante, il 5 marzo potrebbero riaprire anche palestre e piscine. È stato studiato un nuovo protocollo per la ripartenza di queste attività che è stato già approvato dal Comitato tecnico scientifico. Ma si tratta comunque di aperture limitate e con lezioni individuali.
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