Quanto guadagni se vinci il concorso: posizioni economiche

Stipendi netti e lordi per posizione economica: ecco quanto si guadagna in base alle categorie giuridiche e alle posizioni economiche.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

6' di lettura

Quanto si guadagna se si vince un concorso? Ecco gli stipendi netti e lordi per posizione economica (scopri tutti gli annunci e le offerte di lavoro sempre aggiornati. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Quanto si guadagna se si vince un concorso? Categorie e posizioni economiche

Quando si partecipa a un concorso, la retribuzione si calcola in base alla posizione economica (B, C o D). In questo approfondimento andremo a vedere gli stipendi netti e lordi per posizione economica.

In primo luogo vanno distinte le tre posizioni (B, C o D), perché per avere accesso alle prime due (B e C) è necessario aver terminato la scuola secondaria di secondo grado e aver conseguito un diploma di maturità, mentre per la posizione D è obbligatorio possedere una laurea (se triennale o con specialistica, dipende dal bando e dall’ambito del concorso).

Di conseguenza, partecipare e vincere un concorso per categoria D significa anche (ma non sempre) guadagnare più del personale inquadrato come categoria B o C, poiché un laureato, generalmente, percepisce uno stipendio più alto di un diplomato.

Le categorie indicate con le lettere B, C o D sono chiamate categorie giuridiche. All’interno di ogni categoria giuridica c’è una diversa posizione economica (da 1 a 8 per la categoria B; da 1 a 6 per la categoria C; da 1 a 7 per la categoria D).

Quando si partecipa a un concorso la posizione economica è quella iniziale (la 1), successivamente sarà possibile passare alle posizioni economiche superiori con le progressioni orizzontali, sulla base del lavoro svolto nei 3 anni precedenti.

Quindi, una progressione avviene ogni 3 anni e deve essere prevista dai contratti integrativi che l’ente sottoscrive ogni anno con le associazioni sindacali.

Questi contratti integrativi devono prevedere anche le indennità erogate ai dipendenti, indicando l’importo e chi le riceverà, come le:

  • Indennità di rischio (operai, vigili).
  • Indennità di turno (vigili).
  • Indennità di reperibilità (stato civile).
  • Indennità di pubblico (tributi, anagrafe).
  • Indennità di maneggio valori (economi, anagrafe).
  • Indennità di responsabile di servizio (qualsiasi).

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Stipendi netti e lordi per posizione economica: tabelle stipendi lordi

Dopo la premessa iniziale, andiamo a vedere quanto si guadagna se si vince un concorso e gli stipendi netti e lordi per posizione economica, ricordandovi che il 21 maggio 2022, con il rinnovo dei contratti delle funzioni locali, gli stipendi di ogni categoria sono stati aumentati.

Vediamo insieme i minimi tabellari lordi di ogni posizione economica.

Posizione B

POSIZIONE ECONOMICASTIPENDIO LORDO 
Posizione economica B11.502,84 euro
Posizione economica B21.527,83 euro
Posizione economica B31.588,65 euro
Posizione economica B41.611,94 euro
Posizione economica B51.639,16 euro
Posizione economica B61.668,26 euro
Posizione economica B71.732,35 euro
Posizione economica B81.770,69 euro
Stipendi netti e lordi per posizione economica: le tabelle

Posizione C

Posizione economica C11.695,34 euro
Posizione economica C21.735,78 euro
Posizione economica C31.784,15 euro
Posizione economica C41.840,51 euro
Posizione economica C51.908,60 euro
Posizione economica C61.961,93 euro
Stipendi netti e lordi per posizione economica: le tabelle

Posizione D

Posizione economica D11.844,62 euro
Posizione economica D21.935,00 euro
Posizione economica D32.120,99 euro
Posizione economica D42.211,57 euro
Posizione economica D52.310,31 euro
Posizione economica D62.469,90 euro
Posizione economica D72.594,90 euro
Stipendi netti e lordi per posizione economica: le tabelle

È possibile notare uno scarto abbastanza ampio tra la prima posizione economica (B1) e l’ultima posizione economica (D7), con oltre 1.000 euro lordi di differenza.

Ma è altrettanto importante evidenziare che un dipendente con posizione economica C6, quindi un diplomato, guadagni più di un dipendente con posizione economica D1, quindi laureato: lo scarto è di circa 120 euro lordi.

Per quanto riguarda i lavoratori part-time, la retribuzione va calcolata in proporzione alle ore lavorative.

Stipendi netti e lordi per posizione economica
Stipendi netti e lordi per posizione economica: in foto un gruppo di lavoratori.

Stipendi netti e lordi per posizione economica: stipendi netti

Stipendi netti e lordi per posizione economica. Una volta visto il minimo tabellare lordo di ogni singola categoria di lavoratori, per posizione economica, vediamo insieme a quanto ammonta uno stipendio netto.

In questo caso il calcolo è approssimativo e non ufficiale, poiché lo stipendio netto varia a seconda del Comune e della Regione di appartenenza (per le addizionali).

Ai dipendenti con categoria B spetta uno stipendio netto che si aggira dai 1.250 euro di un B1 ai 1.550 euro di un B8. Ai dipendenti con categoria C spetta uno stipendio netto compreso tra i 1.350 euro di un C1 ai 1.600 euro di un C6. Mentre ai dipendenti con categoria D, dai 1.450 ai 2.100 euro. Indennità escluse.

Ad esempio, un impiegato con categoria C1, dipendente all’ufficio anagrafe e stato civile, come da contratto integrativo ha diritto all’indennità di reperibilità (30 euro al mese), di maneggio valori (40 euro al mese) e di pubblico (20 euro al mese). Il suo stipendio mensile sarà di circa 1.450 euro.

A un vigile urbano di categoria C3, ad esempio, spetta uno stipendio mensile di 1.550 euro comprensivo dell’indennità di turno (100 euro al mese) e di rischio (40 euro al mese).

Stipendi netti e lordi per posizione economica: altri fattori

Oltre alle indennità ci sono le produttività, che variano in base all’ente e al settore di appartenenza e va dai 100 euro annui fino a oltre 1.000 euro annui.

Vanno considerati anche gli scatti di anzianità (sostituito dalle progressioni economiche), con un aumento di stipendio, non automatico, di circa 50 euro ogni 3 anni, oltre agli straordinari, alle tredicesime e quattordicesime, alle ferie e alle festività pagate, ai permessi, al congedo matrimoniale e agli assegni familiari, tutti fattori che influenzano l’importo di uno stipendio.

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