Strumento di attivazione nuovo Rdc: senza affitto?

Scopri cosa prevede le novità sullo Strumento di attivazione senza affitto e come funziona il nuovo sussidio.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

6' di lettura

Mentre l’Assegno di inclusione prevede un’integrazione aggiunta per chi vive in affitto, sembra che la situazione sia diversa per lo Strumento di attivazione. In questo approfondimento vediamo le ultime novità sullo Strumento di attivazione senza affitto (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Lo Strumento di attivazione e l’Assegno di inclusione sono le due misure che a breve si sostituiranno al Reddito di cittadinanza. La prima dovrebbe entrare in vigore già a settembre 2023, mentre la seconda partirà dal 1° gennaio 2024.

L’Assegno di inclusione è una forma di supporto al reddito per chi è in condizioni di povertà e si trova in difficoltà anche dal punto di vista familiare (presenza di disabili, minorenni o persone non più in età da lavoro). Invece lo Strumento di attivazione è una forma di accompagnamento al lavoro per coloro che non hanno i requisiti per l’Assegno di inclusione e fanno parte degli occupabili.

Secondo le recenti informazioni circolate, si parla di Strumento di attivazione senza affitto perché non non dovrebbe comprendere una quota aggiuntiva per chi vive in una casa in locazione.

Nei prossimi paragrafi cerchiamo di capire come funziona questo strumento, chi ne ha diritto e quanto spetta.

Indice

Strumento di attivazione senza affitto?

Continuano le discussioni sull’Assegno di inclusione e sullo Strumento di attivazione, ossia le misure che prenderanno il posto del Reddito di cittadinanza appena il sussidio sarà abolito.

Anche se al momento non è possibile fornire informazioni definitive, poiché siamo in attesa di un decreto apposito, alcuni dettagli delle due misure sembrano essere confermate dal Decreto lavoro e da informazioni successive.

Una delle domande che si stanno ponendo i cittadini interessati dall’abolizione del Reddito di cittadinanza è: lo Strumento di attivazione prevede l’importo per l’affitto?

In teoria, la risposta è no. Infatti, mentre per l’Assegno di inclusione è stato ribadito più volte che oltre alla somma base si riceverà anche una quota affitto, lo stesso non vale per lo Strumento di attivazione. Quindi, l’unico contributo economico percepito dai destinatari dello Strumento di politica attiva del lavoro è rappresentato dai 350 euro mensili previsti dal Decreto lavoro.

Invece, non è stata fatta alcuna menzione sulla possibilità di integrare il contributo economico con una quota per chi vive in un appartamento in affitto. In ogni caso, la conferma si può avere solo dopo la pubblicazione di un decreto o una circolare dell’INPS sulla misura.

Ma a chi spetta lo Strumento di attivazione? Nel prossimo paragrafo facciamo un riepilogo delle informazioni comunicate finora.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

Nel frattempo, ecco un vide dettagliato sull’Assegno di inclusione inserito nel Decreto lavoro.

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Strumento di attivazione senza affitto: come funziona

Lo Strumento di attivazione senza affitto sembrerebbe una certezza: visto che si tratta di un contributo economico che ha come scopo l’inserimento lavorativo, non è previsto per ora un importo aggiuntivo per l’affitto. Tuttavia, è bene aspettare un apposito decreto attuativo per avere informazioni ufficiali.

Nel frattempo, ricordiamo brevemente come dovrebbe funzionare questa misura e chi sono i destinatari.

Dunque, lo Strumento di attivazione dovrebbe entrare in vigore il 1° settembre 2023, e cioè quando i cosiddetti occupabili finiranno le mensilità del Reddito di cittadinanza per il 2023. Non a caso, la misura di politica attiva del lavoro è destinata solo a questa categoria, che comprende i cittadini tra 18 e 59 anni che secondo il Governo sono nelle condizioni di trovare lavoro.

In particolare, hanno accesso allo Strumento di attivazione coloro che per motivi anagrafici e di salute non possiedono i requisiti per ottenere l’Assegno di inclusione e che hanno un reddito ISEE non superiore a 6.000 euro all’anno.

A differenza dell’Assegno di inclusione, lo Strumento di attivazione è personale, quindi all’interno di uno stesso nucleo familiare possono ricevere questa misura più persone. Inoltre, hanno diritto allo Strumento di attivazione anche i componenti dei nuclei familiari che ricevono l’Assegno di inclusione ma che sono esclusi dalla scala di equivalenza.

Dopo aver inviato la domanda, i destinatari sono convocati presso un Centro per l’Impiego e sono tenuti a firmare un patto di servizio personalizzato. Attraverso questo documento, hanno la possibilità di ricevere offerte di lavoro, servizi di orientamento e l’inserimento in progetti di formazione. Ovviamente, per mantenere il diritto allo Strumento di attivazione, è obbligatorio seguire i corsi proposti.

Inoltre, per tutta la durata dei progetti formativi, che includono anche i progetti utili alla collettività, i cittadini interessati hanno diritto a un contributo mensile di 350 euro. Tuttavia, il contributo economico può essere erogato solo per un massimo di 12 mensilità, senza possibilità di rinnovare (almeno per il momento).

Scopri se bisogna lavorare ovunque con lo Strumento di attivazione.

Strumento di attivazione senza affitto: in foto, il modellino di una casa e un contratto con sopra una penna.

Strumento di attivazione senza affitto: quando spetta l’integrazione

Nei paragrafi precedenti abbiamo visto che quella dello Strumento di attivazione senza affitto potrebbe essere una triste verità, ma per avere informazioni certe bisogna comunque aspettare una comunicazione ufficiale dall’INPS.

Scopri se si può ricevere l’Assegno Unico con l’Assegno di inclusione.

Ma chi è che invece ha diritto a una quota per l’affitto?

L’integrazione aggiuntiva spetta solo ai beneficiari dell’Assegno di inclusione, ossia la misura di sostegno al reddito che dal 1° gennaio 2024 sostituirà ufficialmente il Reddito di cittadinanza.

In particolare, l’Assegno di inclusione prevede un contributo mensile fino a 500 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza, e un ulteriore importo di massimo 280 euro al mese per chi abita in una casa in affitto.

Lo stesso vale anche per i nuclei familiari composti da componenti di almeno 67 anni o con disabilità grave o non autosufficienza. In questo caso, si ha diritto a un contributo mensile di 630 euro, al quale viene aggiunta una somma fino a 150 euro per pagare l’affitto.

Ecco una guida con i requisiti per l’Assegno di inclusione.

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