Oggi vi presentiamo le tabelle con gli aumenti degli stipendi a luglio 2023, dovuti all’esonero contributivo ampliato dal Decreto Lavoro (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
Come funziona l’esonero contributivo da luglio 2023?
La legge di Bilancio 2023 e il Decreto lavoro, al fine di ridurre il cuneo fiscale, hanno introdotto alcune agevolazioni per i lavoratori. Tra queste è prevista una riduzione dell’aliquota contributiva per tutto il 2023, che farà salire lo stipendio netto dei lavoratori dipendenti.
Viene infatti ridotta la percentuale di contributi che i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, pagano alla propria cassa previdenziale. La riduzione riguarda solo la parte a carico del lavoratore dipendente e non quella a carico del datore di lavoro, che è comunque tenuto a versare interamente la sua quota.
Scendo nello specifico, la legge di bilancio 2023 (n. 197/2023) ha stabilito che a partire dal 1° gennaio 2023 vi sia uno sgravio contributo per i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) in questa misura:
- 3%, per gli stipendi fino a 1.923 euro (25.000 euro all’anno);
- 2%, per gli stipendi fino a 2.692 euro (35.000 euro all’anno).
Questo sgravio contributivo è stato incrementato di un ulteriore 4% dal Decreto Lavoro (n. 48/2023), che ha stabilito che a partire dal 1° luglio fino al 31 dicembre 2023, le aliquote siano applicate in questo modo:
- 7%, per gli stipendi fino a 1.923 euro (25.000 euro all’anno);
- 6%, per gli stipendi fino a 2.692 euro (35.000 euro all’anno).
L’esonero contributivo va richiesto?
Ricordiamo che lo sgravio contributivo non va in alcun modo richiesto dai lavoratori dipendenti, poiché non si tratta di un’agevolazione su domanda.
Saranno i datori di lavoro ad applicare autonomamente la riduzione contributiva in busta paga. Ovviamente questo non comporta spese aggiuntive per il datore di lavoro, poiché è lo Stato a colmare la parte dei contributi non versati dal lavoratore.
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Tabella con esempi dell’aumento degli stipendi a luglio 2023
L’effetto dello sgravio contributivo, ultimamente ampliato dal Decreto Lavoro, porterà ad un aumento dello stipendio mensile. La tabella qui sotto, elaborata da De Fusco Labour & Legal e pubblicata dal Sole 24 Ore, riporta degli esempi di come aumenterà lo stipendio mensile dei lavoratori dipendenti a luglio 2023.
Stipendio annuo lordo | aumento mensile in busta paga da gennaio a giugno 2023 | aumento mensile in busta paga da luglio a dicembre 2023 |
10.000 euro | 19,25 euro | 44,92 euro |
12.500 euro | 24,06 euro | 56,15 euro |
15.000 euro | 28,88 euro | 67,38 euro |
17.500 euro | 28,81 euro | 67,22 euro |
20.000 euro | 32,95 euro | 76,82 euro |
22.500 euro | 37,04 euro | 86,42 euro |
25.000 euro | 41,15 euro | 96,03 euro |
27.500 euro | 30,18 euro | 90,54 euro |
30.000 euro | 32,95 euro | 90,49 euro |
32.500 euro | 30,51 euro | 91,52 euro |
35.000 euro | 32,85 euro | 98,56 euro |
Come aumenta la tredicesima nel 2023?
Come sottolineato dall’INPS nel messaggio n. 1932 del 24-05-2023, il Decreto Lavoro (art. 39) è stato chiaro sul fatto che l’ampliamento dello sgravio contributivo non include la tredicesima mensilità. Quindi alla tredicesima non si applica l’esonero contributivo del 7% o del 6%.
Tuttavia la tredicesima veniva inclusa nell’agevolazione prevista dalla legge di bilancio 2023. Di conseguenza alla tredicesima del 2023 si applica un esonero contributivo in questa misura:
- 2%, a condizione che la tredicesima mensilità non ecceda l’importo di 2.692 euro;
- 3%, a condizione che la tredicesima mensilità non ecceda l’importo di 1.923 euro.
Se invece la tredicesima viene erogata mensilmente, la riduzione contributiva troverà applicazione relativamente al singolo rateo di tredicesima, in questo modo:
- 2%, a condizione che il rateo mensile di tredicesima non ecceda l’importo di 224 euro (pari all’importo di 2.692 euro/12);
- 3% punti percentuali, a condizione che il rateo mensile di tredicesima non ecceda l’importo di 160 euro (pari all’importo di 1.923 euro/12).
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

Tabella con gli aumenti della tredicesima nel 2023
Tirando le somme, la tabella qui sotto mostra come aumenta la tredicesima nel 2023 in base allo stipendio annuo lordo del lavoratore.
Stipendio annuo lordo | aumento della tredicesima nel 2023 |
10.000 euro | 19,25 euro |
12.500 euro | 24,06 euro |
15.000 euro | 28,88 euro |
17.500 euro | 28,81 euro |
20.000 euro | 32,95 euro |
22.500 euro | 37,04 euro |
25.000 euro | 41,15 euro |
27.500 euro | 30,18 euro |
30.000 euro | 32,95 euro |
32.500 euro | 30,51 euro |
35.000 euro | 32,85 euro |
I lavoratori esclusi dall’aumento degli stipendi a luglio 2023
L’aumento dello stipendio netto per i lavoratori dipendenti nel 2023 è un effetto dello sgravio contributivo previsto dalla legge di bilancio 2023 e ampliato dal Decreto Lavoro. Tuttavia ci sono alcuni lavoratori che sono formalmente esclusi da questa agevolazione.
L’INPS infatti, nel già citato messaggio, chiarisce che l’esonero contributivo non si applica alle aliquote pensionistiche. In parole povere a questa agevolazione in busta paga hanno diritto solo i lavoratori dipendenti e non i pensionati.
In secondo luogo, sono esclusi i lavoratori con rapporti di lavoro domestico e questo perché per loro la normativa prevede già un’aliquota contributiva ridotta rispetto a quella ordinaria.
In parole pevere chi ha un contratto di lavoro domestico ha già delle agevolazioni sui contributi da pagare all’INPS e quindi non ha diritto a questo sgravio contributivo del 2023.
FAQ sull’aumento degli stipendi a luglio 2023
Come funziona l’aumento degli stipendi a luglio 2023?
A partire da luglio 2023, gli stipendi dei lavoratori aumenteranno. Questo grazie all’esonero contributivo ampliato dal Decreto Lavoro, un cambiamento che si rifletterà direttamente nelle buste paga dei lavoratori. Non c’è bisogno di fare nulla: i datori di lavoro applicheranno autonomamente l’aumento.
Come richiedere l’esonero contributivo?
Nessuna azione è richiesta da parte dei lavoratori per ottenere l’esonero contributivo. I datori di lavoro applicheranno autonomamente la riduzione contributiva nelle buste paga. Questo non comporterà spese extra per i datori di lavoro, in quanto sarà lo Stato a compensare la parte di contributi non versati dal lavoratore.
Quanto sarà l’aumento dello stipendio a luglio 2023?
L’aumento esatto dello stipendio dipenderà dallo stipendio annuo lordo di ciascun lavoratore. Ad esempio, per un lavoratore con uno stipendio annuo lordo di 25.000 euro, l’aumento mensile in busta paga da luglio a dicembre 2023 sarà di 96,03 euro.
La tredicesima subirà un aumento nel 2023?
La tredicesima mensilità non sarà inclusa nell’esonero contributivo del 7% o del 6%. Tuttavia, secondo l’INPS, la tredicesima avrà diritto ad un esonero contributivo del 2% o 3%, a condizione che non superi un determinato importo.
Chi è escluso dall’aumento degli stipendi a luglio 2023?
Alcuni lavoratori non beneficeranno dell’aumento degli stipendi nel 2023. Tra questi ci sono i pensionati, in quanto l’esonero contributivo non si applica alle aliquote pensionistiche. Inoltre, i lavoratori con contratti di lavoro domestico sono esclusi, poiché la normativa prevede già per loro un’aliquota contributiva ridotta rispetto a quella ordinaria.
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