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Tagli alle forniture del gas: razionamento in vista

Tagli alle forniture del gas: razionamento in vista, si sta realizzando lo scenario peggiore, sarà un inverno molto difficile. La Russia ha ridotto l'erogazione di metano verso l'Italia, gli stoccaggi per l'inverno sono fermi al 50% e se non si arriva a 90%, impresa difficile, il razionamento sarà inevitabile. Potrebbe essere imposto già durante l'estate.

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5' di lettura

Tagli alle forniture del gas dalla Russia: si rischia di arrivare al prossimo inverno con gli stoccaggi quasi a secco. La conseguenza per le famiglie e le imprese italiane potrebbe essere il razionamento dell’energia. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Razionamento dell’energia significa (tra l’altro):

  • illuminazione pubblica spenta prima della mezzanotte;
  • riduzioni del consumo domestico;
  • termosifoni utilizzati in minimo indispensabile;
  • lavastoviglie e lavatrici utilizzate solo se sono a pieno carico;
  • produzione ridotta o a cicli alterni in tante fabbriche e via elencando.

Un ritorno a quell’Austerity che ha caratterizzato il periodo a cavallo tra il 1973 e il 1974, quando il governo dispose provvedimenti drastici del consumo energetico a causa della crisi petrolifera.

Tagli alle forniture del gas: lo scenario peggiore

Alcuni suppongono che non sarà neppure necessario imporre queste restrizioni con un provvedimento: i costi dell’energia sono destinati ad aumentare e in modo consistente. Gli aiuti messi in campo dall’esecutivo non potranno arginare il costante e insostenibile incremento delle bollette di luce e gas. (vediamo cosa succede con le forniture bloccate)

Era lo scenario peggiore previsto per il prossimo inverno. Ebbene, questa possibilità diventa ogni giorno più concreta. Non è più solo una ipotesi.

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Tagli alle forniture del gas: aumento dei costi

La decisione di Mosca di tagliare le forniture ha avuto un effetto immediato alla Borsa Tif di Amsterdam (dove si trattano i valori delle materie energetiche): il prezzo del gas che era sceso a 80 euro (dopo i picchi del marzo scorso) è risalito a 122 euro a megawattora. Avvicinandosi di nuovo a quei 200 euro che è il prezzo previsto nel caso il Cremlino decidesse di interrompere del tutto le erogazioni. Uno stop più volte annunciato e che si sta gradualmente concretizzando.

La Russia ha già ridotto del 40% le esportazioni di metano in Europa rispetto all’anno scorso. E quella percentuale è solo destinata a crescere.

Tagli alle forniture del gas: stoccaggi al 50%

Nel frattempo gli stoccaggi per l’inverno procedono a ritmo ridotto: i serbatoi sono pieni al 50% circa. Troppo poco in vista di una possibile emergenza. E con la riduzione delle forniture sarà davvero complicato alimentare i depositi in vista dell’inverno. (niente gas russo, serve l’energia solare, cosa fare)

Scopri la pagina dedicata alla guerra in Ucraina e alle sue conseguenze economiche.

Il governo ha messo in campo altri 7 miliardi per tentare di arginare in qualche modo la corsa verso l’alto delle bollette e dei carburanti (la benzina ha di nuovo superato i due euro a litro). Ma sembra una lotta contro i mulini a vento.

È Putin che conduce il gioco e i tagli alle erogazioni sono decise per due motivi:

  • in questo modo fa salire il costo dell’energia e di conseguenza alimenta la risalita dell’inflazione (In Italia sfiora il 7%, negli Sttai Uniti si è avvicinata al 9%);
  • rende quasi impossibile riempire gli stoccaggi per la stagione fredda.

Tagli alle forniture del gas: razionamenti già in estate?

A proposito degli stoccaggi. Come detto in Italia siamo poco oltre il 50%, per evitare razionamenti anche consistenti dell’energia bisogna arrivare almeno al 90%. Ma ci sono solo pochi mesi per raggiungere quella soglia. Un traguardo sempre più complicato. Anzi, il timore concreto è che si potrebbe ricorrere a quelle riserve già durante l’estate.

Il che significa che il governo potrebbe chiedere a famiglie e imprese di iniziare a ridurre i consumi già tra qualche settimana. (ma possiamo rinunciare al gas russo?)

Cosa che è già stata imposta alle pubbliche amministrazioni che dovranno limitare l’uso dei condizionatori.

Tagli alle forniture del gas: industrie ferme

L’altro passaggio sarà quello di interrompere le forniture di gas agli impianti industriali che sono ritenuti «interrompibili», in pratica quelli che accettano di bloccare le proprie produzioni per tutelare il sistema delle forniture nel Paese.

Come già ampiamente annunciato potrebbero essere riattivate le centrali a carbone, così da ridurre l’uso del gas per la produzione di energia elettrica.

Tagli alle forniture del gas: stagnazione economica

Le conseguenze dello stop alle erogazioni avrebbe conseguenze dirette sull’economia di tutti i Paesi Europei. L’Italia potrebbe finire in stagnazione (causando una progressiva riduzione della crescita, con ricadute importanti sia sul Pil sia sull’economia reale).

Una situazione da allarme rosso. I Paesi europei hanno assicurato un sostegno reciproco in caso di difficoltà, ma bisognerà vedere. La situazione è molto complicata.

Ricordiamo che l’ultima decisione di Gazprom è una riduzione del 15% delle forniture all’Italia e del 40% alla Germania. La Russia ha già sospeso del tutto le forniture di metano a numerosi Paesi europei, e tra questi Polonia e Finlandia.

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