Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla Tari 2023: scadenze ed esenzioni applicabili (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Tari 2023: scadenze di pagamento
- Tari 2023: elenco delle esenzioni e delle riduzioni
- Tari 2023: esistono agevolazioni per disabili?
- Tari 2023: come si richiede l’esenzione?
- Tari 2023: come rateizzare i pagamenti?
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Tari 2023: scadenze di pagamento
Partiamo subito dicendo che, a stabilire le scadenze per il pagamento della TARI, cioè la tassa sui rifiuti, sono i Comuni, quindi le date variano di zona in zona.
In linea generale, comunque, queste sono sempre fissate più o meno negli stessi periodi, quindi per la TARI 2023 dobbiamo aspettarci un calendario di questo tipo:
- I rata di acconto, entro la fine di aprile;
- II rata di acconto, entro la fine di luglio;
- Saldo, a fine anno.
La normativa nazionale (Legge 147/213) stabilisce solo che ogni anno ci debbano essere almeno due rate semestrali di cui il saldo deve essere dopo il 30 novembre o anche l’anno successivo.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.
Questo perché l’aggiornamento delle tariffe della Tari viene pubblicato ogni anno entro il 28 ottobre e così nel calcolo del saldo si può tenere conto del nuovo tariffario.
Per il regolamento dettagliato del tributo si può consultare la sezione del sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) dedicata alla Tari.
Se invece quello che vi interessa è conoscere le aliquote del vostro comune, allora potete usare il database online del MEF, dove effettuando una ricerca è possibile visualizzare tutte le delibere comunali aggiornate sulle tariffe della Tari.
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Tari 2023: elenco delle esenzioni
La legge prevede che in tutta Italia, a prescindere dalla zona di residenza, ci siano delle situazioni in cui si può beneficiare di una riduzione o dell’esenzione dalla TARI, in questo modo:
- una riduzione della quota da pagare variabile in proporzione alle quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani che il produttore dimostra di aver avviato al riciclo;
- la TARI è dovuta nella misura massima del 20%, se c’è un mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti che secondo l’autorità sanitaria ha creato situazioni di danno o pericolo alle persone o all’ambiente;
- la TARI è dovuta nella misura massima del 40% nelle zone in cui non è effettuata la raccolta.
I Comuni possono poi applicare ulteriori esenzioni e riduzioni della TARI ad alcuni soggetti, ma a loro completa discrezione.
Gli enti locali hanno la facoltà di scegliere se applicare o meno queste agevolazioni e perciò non sono attive in modo uniforme in tutta Italia.
Ad ogni modo, i soggetti a cui, per legge, può spettare un’esenzione o una riduzione sono:
- i soggetti ritenuti dall’ente locale meritevoli di tutela possono avere delle agevolazioni “a prescindere da una minore produttività di rifiuti delle utenze“. Ad esempio, le famiglie numerose o con reddito basso possono avere un bonus sociale Tari, ma i requisiti e le caratteristiche sono a discrezione dei comuni;
- abitazioni con unico occupante;
- abitazioni e locali per uso stagionale;
abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero; - fabbricati rurali ad uso abitativo;
- attività di prevenzione nella produzione di rifiuti (in particolare: utenze domestiche che abbiano avviato il compostaggio domestico).
Tari 2023: esistono esenzioni per disabili?
Nel caso di invalidi e disabili non esiste una normativa nazionale che dia diritto ad esenzioni o riduzioni per l’importo della TARI.
La Legge 104 infatti non disciplina in alcun modo questo tributo e ogni comune può decidere in autonomia se e quali agevolazioni applicare per invalidi e disabili in merito alla tassa sui rifiuti.
Tuttavia, va anche detto che sono molti i comuni che garantiscono esenzioni e riduzioni della Tari alle famiglie e nelle abitazioni dove vivono disabili. Anche in questo caso si dovrà effettuare un ricerca sul sito del proprio ente locale, per conoscere se ci sono agevolazioni attive in questo senso.

Tari 2023: come si richiede l’esenzione?
La Tari fa parte di quei tributi gestiti dai Comuni, quindi anche la domanda di esenzione va presentata al Comune di residenza, il quale stabilisce anche la modalità di presentazione delle domande e le scadenze per presentarla.
Ad esempio, a Roma è possibile inviare la richiesta di esenzione in modalità telematica, collegandosi servizi on line del Comune di Roma, nella scheda “Servizi Tributari”, dove sarà necessario effettuare l’accesso con SPID o CIE (Carta d’Identità Elettronica).
Per conoscere i dettagli in merito alla richiesta di esonero dalla Tari, dovete quindi consultare il sito del vostro ente locale, nella sezione dedicata ai tributi.
In ogni caso, se si richiede l’esenzione per reddito, nei comuni in cui è attiva, è sempre necessario aver compilato prima la DSU 2023 ed essere in possesso l’ISEE aggiornato.
In alternativa, si può comunque richiedere l’aiuto di Caf e Patronati, che presenteranno la richiesta di esenzione al posto vostro.
Tari 2023: come rateizzare i pagamenti?
A partire dal 1° gennaio 2023 c’è però una novità importante che riguarda la Tari, poiché tutti i comuni dovranno garantire ad alcuni cittadini la possibilità di rateizzare ulteriormente il pagamento.
L’ulteriore rateizzazione è concessa solo se l’importo della rata di partenza è di almeno 100 euro e solo alle persone che si trovano in una di queste condizioni:
- sono titolari del Bonus sociale luce e gas e/o del Bonus sociale acqua;
- sono utenti in condizioni di disagio economico, dove però i criteri specifici sono decisi dai comuni;
- quando l’importo addebitato supera del 30% il valore medio riferito ai documenti di riscossione emessi negli ultimi 2 anni.
La richiesta di rateizzazione va sempre fatta al comune interessato, ma modalità e tempistiche variano da zona a zona e sono a discrezione delle autorità locali.
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