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Tasse Draghi: stangate o tagli col nuovo governo?

Tasse Draghi: riforma del Fisco tra le priorità del governo guidato dall’ex Presidente BCE. Come potrebbero cambiare le imposte? Vediamo le ipotesi.

3' di lettura

Tasse Draghi: la riforma del Fisco è tra le primissime priorità dell’esecutivo guidato dall’ex Presidente della BCE ormai prossimo all’insediamento.

Come potrebbero cambiare le imposte? Si va verso una rimodulazione delle aliquote Irpef. (Qui trovi il link al nostro canale youtube con le video-guide; qui invece la pagina riservata ai concorsi).

Indice:


Tasse Draghi: verso un sistema “progressivo”

La riforma della fiscalità tra le priorità del prossimo governo Draghi.

Non è ancora ben chiaro in che modo si articoleranno le (molto attese, come abbiamo scritto qui) modifiche al sistema Irpef basato sugli “scaglioni”: d’altra parte, l’ex Presidente della BCE ha già fatto capire di voler declinare il Fisco in modo decisamente più “progressivo”.

Niente aumento delle imposte, così come sembra escluso il varo della Flat Tax, per quello che è possibile ipotizzare al momento.

Draghi vorrebbe lanciare un meccanismo con aliquote crescenti in base al reddito. In pratica, più il reddito è alto più la percentuale di tasse da pagare è consistente.

Questo quello che sembra avere in mente il prossimo Presidente del Consiglio ma la “progressività” può essere applicata in modi molto diversi tra loro.

L’ipotesi “Sistema Tedesco”

Un sistema di tassazione “progressivo” molto studiato è quello tedesco. In Germania, per dirla in breve, esistono degli scaglioni, ma all’interno di questi non viene applicata un’unica aliquota (come in Italia) ma un range che varia appunto in base al reddito.

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Quindi, esiste una No Tax Area, sotto una certa soglia non si pagano tasse, e poi un ampio scaglione di reddito (va dai circa 9.170 euro fino a quasi 56mila euro) in cui la percentuale di tassazione si muove tra un minimo del 14% e un massimo del 42%.

Nello scaglione successivo (oltre i 56mila euro e fino ai 266mila circa), l’aliquota oscilla tra il 42% e il 45%. Il funzionamento è uguale anche nello scaglione superiore (oltre i 266mila euro): in pratica, si parte da una percentuale del 45% che, appunto, sale insieme al reddito.

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