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Tasse per pensionati che lavorano: quanto si paga

Tasse per pensionati che lavorano: quanto si paga se si riprende a lavorare una volta andati in pensione? Ecco cosa c'è da sapere.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

6' di lettura

Come funzionano le tasse per pensionati che lavorano? Quanto si paga? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Tasse per pensionati che lavorano: si può lavorare in pensione?

Non sono pochi i pensionati che riprendono a lavorare, soprattutto se si arriva a fatica a fine mese, visti gli assegni da fame. Il decreto legislativo numero 112 del 2008 consente il cumulo dei redditi da lavoro con le pensioni.

Alcune tipologie di pensioni, come quelle di vecchiaia, di anzianità o alcune formule anticipate come quella ordinaria, Opzione Donna consentono una ripresa dell’attività lavorativa.

Altre misure, invece, limitano le entrate da lavoro o prevedono tagli dell’importo della prestazione (l’Ape Sociale, pensione di reversibilità o l’Assegno di invalidità ordinario) o, addirittura, vietano la ripresa dell’attività lavorativa prima del compimento dell’età per la pensione di vecchiaia.

Ci riferiamo a Quota 100, Quota 102 e Quota 103 (è possibile cumulare soltanto redditi da lavoro occasionale, fino a 5.000 euro lordi l’anno), mentre la pensione di inabilità lavorativa è incompatibile con qualsiasi prestazione lavorativa.

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Tasse per pensionati che lavorano: le aliquote IRPEF

Premesso questo, possiamo introdurci nell’argomento del nostro approfondimento: come funzionano le tasse per pensionati che lavorano?

Se lavorare mentre si è in pensione è assolutamente legale, è altrettanto obbligatorio rispettare i limiti di reddito imposti dalla legge e dichiarare i redditi derivanti dall’attività lavorativa.

Il pensionato è obbligato a pagare le tasse sui redditi da lavoro: dunque non sempre riprendere un’attività lavorativa, mentre si percepisce una pensione, è un vantaggio, dal punto di vista economico.

Le tasse sono più alte, se il reddito è più alto. Dunque, non ci sono soltanto aspetti negativi nel riprendere a lavorare mentre si è in pensione.

Le aliquote IRPEF sono le stesse: attualmente il sistema fiscale è strutturato su quattro fasce di reddito:

  • da 8500 euro fino a 15.000 euro si applica il 23%;
  • da 15.001 a 28.000 euro si applica il 25%;
  • da 28.001 a 50.000 euro si applica il 35%;
  • oltre i 50.001 euro si applica il 43%.

Sotto gli 8500 euro c’è la cosiddetta “No Tax area”. Per calcolare la nuova Irpef si deve fare riferimento ai metodi illustrati nel Tuir, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi.

Tasse per pensionati che lavorano: quanto si paga?

Su una pensione di 15.000 euro lordi si paga il 23% di IRPEF, ovvero la percentuale più bassa di tutte. Chiaramente, cumulando il reddito da lavoro al reddito della pensione, il rischio concreto è di compiere un salto nella seconda fascia di reddito, quella per cui si paga il 25% di IRPEF.

Facciamo un esempio: un pensionato con un assegno annuale lordo da 15.000 euro, versa allo Stato 3.450 euro di IRPEF (il 23% del suo reddito).

Se riprendesse a lavorare e guadagnasse 20.000 euro l’anno, rientrerebbe nella seconda fascia di reddito e verserebbe allo Stato non più il 23% di IRPEF, ma il 25%, pari a 4.700 euro (3.450 euro per redditi fino a 15.000 euro più 1.250 euro sommati sui restanti 5.000 euro di redditi).

Andrebbe ancora peggio se il reddito cumulato superasse i 28.000 euro lordi annui (ad esempio 30.000 euro): a quel punto il pensionato rientrerebbe nella terza fascia di reddito e pagherebbe il 35% di IRPEF, con un esborso annuo di 7.400 euro.

Difficilmente unendo il reddito da pensione con il reddito da lavoro supererebbe i 50.000 euro di reddito lordo annuo. Ma se dovesse accadere verserebbe allo Stato il 43% di IRPEF.

La migliore soluzione, per evitare di pagare molte tasse, sarebbe quello di rimanere nel limite dei 15.000 euro lordi annui o superarlo di poche migliaia di euro.

Tasse per pensionati che lavorano
Tasse per pensionati che lavorano: in foto un pensionato a lavoro.

Faq sulle tasse per pensionati che lavorano

Posso lavorare mentre sono in pensione?

Sì, è possibile lavorare mentre si è in pensione. Questo è permesso dal decreto legislativo numero 112 del 2008, che consente il cumulo dei redditi da lavoro con le pensioni. Alcuni tipi di pensioni come quelle di vecchiaia, di anzianità o alcune formule anticipate consentono la ripresa dell’attività lavorativa a prescindere da tagli e limitazioni.

Ci sono limiti al lavoro durante la pensione?

Ci sono alcune limitazioni a seconda del tipo di pensione che si riceve. Ad esempio, per alcune misure come l’Ape Sociale, la pensione di reversibilità o l’Assegno di invalidità ordinario, ci sono restrizioni sul reddito da lavoro. Inoltre, per Quota 100, Quota 102 e Quota 103, ci sono limiti specifici sul reddito da lavoro occasionale.

Come funzionano le tasse per i pensionati che lavorano?

Se lavorare durante la pensione è legale, è anche obbligatorio rispettare i limiti di reddito imposti dalla legge e dichiarare i redditi derivanti dall’attività lavorativa. Il pensionato è obbligato a pagare le tasse sui redditi da lavoro. Le aliquote IRPEF sono le stesse per tutti, indipendentemente dal fatto che si stia lavorando o meno durante la pensione.

Quanto pagano di tasse i pensionati che lavorano?

L’importo delle tasse pagate dipende dall’importo totale del reddito. Per redditi fino a 15.000 euro, si paga il 23% di IRPEF. Se il reddito totale (lavoro più pensione) supera questa cifra, si entra in una fascia di reddito superiore e si paga un’ aliquota IRPEF più alta.

Esistono strategie per limitare le tasse pagate dai pensionati che lavorano?

Una strategia potrebbe essere quella di cercare di rimanere nel limite dei 15.000 euro lordi annui di reddito. Se si supera questo limite di poche migliaia di euro, si entra nella seconda fascia di reddito, per cui si paga il 25% di IRPEF.

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