Privacy
×
The wam
×
icona-ricerca
Home / Economia e Finanza / Termosifoni più bassi: controlli e sanzioni

Termosifoni più bassi: controlli e sanzioni

Termosifoni più bassi per ridurre il consumo di gas, vediamo a chi spetta il controllo e quali sono le sanzioni previste.

di The Wam

Settembre 2022

Termosifoni più bassi per ridurre il consumo di gas, il piano è noto: ma chi controlla e quali sono le sanzioni. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook. Scopri le ultime offerte di lavoro sempre aggiornate nella tua zona.

n fondo i controlli sono il nodo centrale della misura: gran parte delle famiglie riscalda la casa con un impianto autonomo, chi effettua le verifiche?

Scopri la pagina dedicata a tutti bonus attualmente attivi e disponibili.

Senza dimenticare che all’interno della strategia di razionamento, il ministero della Transizione Ecologica sarebbe propenso a imporre la riduzione di due gradi per la temperatura massima dei termosifoni nelle abitazioni che si trovano nelle zone più miti. Ma non solo: di ridurre anche di due ore il tempo massimo di utilizzo.

Su questo stesso argomento puoi leggere cosa potrebbe prevedere il nuovo decreto contro gli aumenti delle bollette, quali sono i bonus e gli sconti regionali, tutti i tagli in arrivo per il razionamento.

Termosifoni più bassi: i controlli

Bene, fin qui ci siamo: ma chi controlla? È il punto debole della strategia del governo per il risparmio energetico di tipo domestico. Chi andrà nelle case a verificare se viene rispettato il limite di temperatura massima e quello di accensione?

Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook. Scopri le ultime offerte di lavoro sempre aggiornate nella tua zona.

Termosifoni più bassi: impianti centralizzati

Beh, per i condomini dove ci sono impianti di riscaldamento sono centralizzati non dovrebbe essere difficile. Lì il compito può già essere affidato agli amministratori che sono responsabili del condominio. E del resto per gli eventuali controlli basterebbe verificare un solo impianto e senza entrare nelle abitazioni dei cittadini.

Secondo il piano, dei controlli a campione potrebbero essere effettuati anche dagli agenti della polizia municipale. Avranno la possibilità di somministrare delle sanzioni, la cifra esatta non è stata ancora stabilita in via ufficiale, ma si parla di multe fino a 3mila euro.

Per le abitazioni che sono riscaldate con un impianto autonomo la situazione ovviamente si complica. Sarà difficile consentire l’ingresso in casa dei vigili urbani. Mentre sarà ovviamente più agevole la verifica nei negozi e in tutti gli uffici che sono aperti al pubblico.

Nell’informativa del ministro oltre ai controlli a campione si fa riferimento anche a un monitoraggio della rete nei punti di prelievo. Un ruolo dovrebbero averlo anche le amministrazioni locali, ma come e in che modo resta ancora da definire.

Termosifoni più bassi: fasce orarie che cambiano

La riduzione a fasce dell’orario di accensione e della temperatura massima consentita potrebbe quindi variare da zona a zona, dipende quindi dall’area climatica in cui rientra ogni singolo territorio.

L’Italia prevede sei fasce climatiche, dalla A alla F, in funziona del clima medio del comune. Quindi a prescindere dalla posizione geografica (ci sono a esempio aree appenniniche del Sud molto più fredde di tante zone del Nord).

Gran parte del Paese rientra nella zona E (Milano, Bologna, Torino) e in quella D (Roma, Genova e Firenze). Napoli è nella fascia C e Palermo in quella B.

Prima di questa emergenza gli impianti nella zona E potevano essere accessi dal 15 ottobre al 15 aprile per un massimo di 14 ore;

nella zona D gli impianti potevano essere accessi dal primo novembre al 15 aprile e per un massimo di 12 ore.

Termosifoni più bassi: rispetto delle regole, come?

Le nuove regole porteranno un taglio di un’ora e il tetto dei 19 gradi.

Al momento resta una sola chance per il rispetto di queste riduzioni, anzi diverse:

La verità è che tutti dovremmo iniziare ad avere dei comportamenti più virtuosi per uscire superare l’inverno. E questo con o senza la sospensione totale delle erogazioni di gas russo. Anche se la possibilità che Mosca decida di sospendere a tempo indeterminato l’export di metano verso l’Europa è sempre più probabile: ha già annunciato la chiusura del Nord Stream il più importante gasdotto europeo a tempo indeterminato.

Termosifoni più bassi: poi tocca all’industria

I risparmi del gas domestico, così come sono stati immaginati dal governo, non sembrano imporre sacrifici così importanti ai cittadini e consentono di risparmiare fino a 6 miliardi di metri cubi di metano in un anno.

Per il governo si tratta di un piano sostenibile e leggero, ma entro il 15 ottobre dovrà essere presentato anche quello per il risparmio del gas a uso industriale. E lì la situazione è ovviamente un po’ più complicata.

Termosifoni più bassi: le sanzioni

Ma torniamo alle sanzioni previste. Il decreto con le nuove disposizioni dovrebbe essere pubblicato la prossima settimana. Se si fa riferimento al Testo unico sull’edilizia del 2001, ci sono dei riferimenti sul «risparmio e l’uso razionale dell’energia». Per chi non rispetta quei criteri sono state previste sanzioni fino a 2.582 euro.

È più probabile però che il ministero della Transizione ecologica si rifaccia a un decreto che assorbe una direttiva europea del 2005 sull’efficienza energetica nell’edilizia. In quel caso la sanzione amministrativa arriva a 3.000 euro.

Resta comunque il tema: chi andrà a controllare nelle case.

Termosifoni più bassi: controlli e sanzioni

Termosifoni più bassi: se la Russia chiude il gas

Ma è impossibile non porsi un’altra domanda: il razionamento del gas potrebbe essere sufficiente se la Russia dovesse decidere di sospendere del tutto l’erogazione del metano verso l’Europa?

Non giriamoci intorno: l’impatto avrebbe delle conseguenze drammatiche. Sarebbero necessarie delle drastiche riduzioni dei consumi, per le abitazioni civili e le industrie.

Anche per l’Italia, che pure meglio di altri si è mossa per diversificare l’import, puntando molto sull’Algeria.

Anche con gli stoccaggi al 100% sarebbe possibile soddisfare solo un quinto della nostra domanda di metano.

Gli attuali stoccaggi sono all’83%, consentono di coprire solo la prima parte dell’inverno. Ma se il flusso fosse azzerato (senza un adeguato ricambio da altre fonti) si resterebbe presto in affanno.

Potremo dire stop alla dipendenza dal gas russo solo nel 2024: un’eternità rispetto all’emergenza di oggi.

Chi ha letto questo articolo si è interessato anche:

Entra nel gruppo WhatsApp e Telegram

Canale Telegram

Gruppo WhatsApp