Se conoscete qualcuno con la testa leggermente piatta e un po’ allungata, ebbene dovete saperlo: quel tipo o quella tipa hanno più geni del dna che derivano dagli uomini di Neanderthal. Sì, proprio quegli ominidi primitivi, non diretti antenati della nostra specie, che si sono estinti dopo l’arrivo dell’homo sapiens.
Neanderthal: come miste di specie diverse
I Neanderthal vivevano già in Europa, quando hanno fatto la comparsa i nostri antenati provenienti dall’Africa. Quarantamila anni fa (circa). Ed è ormai accertato che ci sia stato un incrocio tra loro. Lo conferma un dato che dovrebbe ricordarci che siamo (un po’) tutti neanderthaliani e quelle persone con la testa piatta da Neanderthal lo sono solo un po’ di più: la maggior parte degli europei, infatti, ha geni del Neanderthal nel Dna, con una percentuale che varia tra l’uno e il due per cento. Il che ci induce a pensare che ci siano state all’epoca molte coppie miste. Cioè sesso tra specie umane diverse (altro che questione di razze).

Testa piatta da Neanderthal: migrazioni imposte dai cambiamenti climatici
Gli incontri tra le due specie – secondo i ricercatori della Arizona State University e della University of Colorado di Denver – si sono verificati quando i nostri lontani cugini hanno iniziato a spostarsi in territori sempre più lontani per tentare di arginare gli effetti dei cambiamenti climatici (glaciazione). Gli incontri tra Sapiens e Neanderthal si sono così intensificati, dando vita a generazioni miste. Col tempo il Dna dei Neanderthal si è ridotto, assorbito da quello delle popolazioni di homo sapiens, molto più numerose.
Ma torniamo alla testa piatta da Neanderthal. E ai segni di quella ibridizzazione che molti di noi portano ancora, e con una certa – ma non significativa – evidenza.
Su Newscientis, Clare Wilson, analizza il lavoro che Simon Fischer,dell’Istituto Max Plank per la psicolinguistica nei Paesi Bassi, ha svolto sugli effetti di questa ibridizzazione. Lo scienziato è partito da una domanda: i geni comuni tra Homo sapiens e Neanderthal possono avere avuto qualche effetto sulla forma della nostra scatola cranica (testa piatta)? Eh sì, perché è proprio nella forma del cranio che le due razze si differenziano in modo più evidente. Il nostro è a forma di palla, quello dei nostri cugini molto meno.
Testa piatta da Neanderthal: scannerizzati i crani di migliaia di europei
L’equipe di Fischer ha scannerizzato le teste di 4mila e 500 europei, con uno scanner cerebrale e sequenziato i loro genomi alla ricerca di 6mila e 700 frammenti di Dna, patrimonio che ci sarebbe stato trasmesso direttamente dai Neanderthal. Due di questi frammenti sono risultati collegati con una testa piatta da Neanderthal degli europei esaminati.
Il nostro cranio, rispetto a quello dell’altra specie umana, isola meglio le cellule nervose da quella parte del cervello che conosciamo come cervelletto e può consentire la crescita di cellule nervose in una struttura che si chiama putameni.
In media le persone con una percentuale maggiore di dna Neanderthal potrebbero avere cervelletti e putameni leggermente meno efficaci. Ma niente paura lettori dal cranio schiacciato, l’effetto è talmente tanto sottile che non può essere percepito.
Lo studio conferma un’ipotesi già nota: la combinazione tra specie diverse(sapiens, neanderthal, ma anche i misteriosi denisoviani), ha arricchito il nostro Dna, che resta comunque per larga parte dell’homo sapiens.

Testa piatta da Neanderthal: la canzone del Banco
A proposito di amori primitivi, ascoltata da questa ottica, la famosa canzone del Banco del Mutuo Soccorso, 750.000 anni fa… l’amore? (dall’album Darwin, 1972), sembra raccontare il sentimento di un uomo di Neanderthal per una donna Sapiens. Questo il testo:
Già l’acqua inghiotte il sole
ti danza il seno mentre corri a valle
con il tuo branco ai pozzi
le labbra secche vieni a dissetare
Corpo steso dai larghi fianchi
nell’ombra sto, sto qui a vederti
possederti, si possederti… possederti…
Ed io tengo il respiro
se mi vedessi fuggiresti via
e pianto l’unghie in terra
l’argilla rossa mi nasconde il viso
ma vorrei per un momento stringerti a me
qui sul mio petto
ma non posso fuggiresti fuggiresti via da
me
io non posso possederti possederti
io non posso fuggiresti
possederti io non posso…
Anche per una volta sola.
Se fossi mia davvero
di gocce d’acqua vestirei il tuo seno
poi sotto i piedi tuoi
veli di vento e foglie stenderei
Corpo chiaro dai larghi fianchi
ti porterei nei verdi campi e danzerei
sotto la luna danzerei con te.
Lo so la mente vuole
ma il labbro inerte non sa dire niente
si è fatto scuro il cielo
già ti allontani resta ancora a bere
mia davvero ah fosse vero
ma chi son io uno scimmione
senza ragione senza ragione senza ragione
uno scimmione fuggiresti fuggiresti
uno scimmione uno scimmione senza ragione
tu fuggiresti, tu fuggiresti…
Se volete ascoltarla, ecco il video (è un capolavoro di prog sentimentale primitivo…)
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