Tirocini per sole persone svantaggiate: incostituzionale

Cosa sono i tirocini per persone svantaggiate e perché è una decisione incostituzionale? Scopriamolo insieme.

6' di lettura

Nell’articolo di oggi ci occuperemo dei tirocini per persone svantaggiate (scopri tutti gli annunci e le offerte di lavoro sempre aggiornati. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Cosa sono i tirocini per persone svantaggiate?

I tirocini extracurricolari per persone svantaggiate sono stage retribuiti presso aziende e finalizzati ad agevolare l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati e disabili.

Non esiste una vera definizione costituzionale di “persona svantaggiata”, ma si intendono i soggetti con difficoltà di inclusione sociale.

La circolare del n. 168/1998 del Ministero delle Finanze stabilisce che la “valutazione della condizione di “svantaggio” costituisca un giudizio complessivo inteso ad individuare categorie di soggetti in condizioni di obiettivo disagio, connesso a situazioni psico-fisiche particolarmente invalidanti, a situazioni di devianza, di degrado o grave disagio economico-familiare o di emarginazione sociale“.

La Regione che organizza i tirocini ha discrezionalità nell’identificare quali sono le categorie dei soggetti svantaggiati, che comprendono sempre: persone caratterizzate da condizioni di disabilità (art. 1, co. 1 , legge 68/99) o persone svantaggiate ai sensi della legge n. 381/1991.

Questi tirocini vengono svolti presso aziende private e possono durare 12 mesi, per i soggetti svantaggiati, o 24 mesi, per i disabili. Il datore di lavoro al termine del periodo di stage può scegliere se assumere o meno il tirocinante.

Per quanto riguarda la retribuzione dei tirocini, questa varia da zona a zona, ad esempio la Regione veneto con il DGR 1816/2017 ha stabilito che l’indennità minima di tirocinio sia pari a 450,00 euro o 350,00 euro (con buoni pasto).

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Tirocini per persone svantaggiate: la Regione Veneto fa ricorso

La Regione Veneto ha presentato ricorso il 28 febbraio 2022 alla Corte Costituzionale, in merito alla legge di bilancio 2022 (n. 234 del 30 dicembre 2021). L’organo infatti sostiene che la legge con alcuni articoli violi le norme costituzionali proprio in merito all’attivazione dei tirocini per persone svantaggiate.

Il ricorso chiede, tra le altre cose, la revisione del l’art. 1, comma 721 della legge di bilancio 2022. Si tratta del comma che modifica le linee guida in materia di tirocini extracurriculari e stabilisce che “la revisione della disciplina debba avvenire secondo criteri che ne circoscrivano l’applicazione in favore di soggetti con difficoltà di inclusione sociale“.

Più semplicemente, la legge di bilancio del 2022 ha deciso di limitare i tirocini extracurricolari ai soggetti svantaggiati ed i disabili, cioè le persone con difficoltà di inclusione sociale. La scelta del governo di limitare questo tipo di stage a disabili o persone svantaggiate è stata giustificata nel fatto che bisogna ridurne l’utilizzo e l’abuso da parte delle aziende, spingendole invece ad assumere i dipendenti.

Tuttavia, il ricorso della Regione Veneto parte dal presupposto che questa norma della legge di bilancio si anticostituzionale. Ovvero, violi gli articoli della Costituzione (artt. 3, 117, quarto comma, e 120), che stabiliscono che le scelte in merito alla “formazione professionale” siano di competenza esclusiva delle Regioni.

Il ricorso sostiene che spetti solo alle Regioni stabilire linee guida e decidere come organizzare i tirocini e chi ammettere.

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Tirocini per persone svantaggiate. In foto uno screen della circolare del n. 168/1998 del Ministero delle Finanze.

Tirocini per persone svantaggiate: la sentenza della Corte Costituzionale

Ad aprile 2023 è arrivata finalmente la sentenza (n. 70/2023) della Corte costituzionale, che potete scaricare in versione integrale, cliccando sul pulsante Download in fondo all’articolo.

Nella sentenza la Corte si è pronunciata a favore della Regione Veneto decretando:

l’illegittimità costituzionale di una disposizione statale che limitava la promozione dei tirocini extracurricolari unicamente a favore di neo-diplomati o neo-laureati entro e non oltre dodici mesi dal conseguimento del relativo titolo di studio poiché, intervenendo «in via diretta in una materia che non ha nulla a che vedere con la formazione aziendale», determinava «un’indebita invasione dello Stato in una materia di competenza residuale delle Regioni».

Nel caso in esame, la disposizione statale impugnata circoscrive l’applicazione dei tirocini curriculari a soggetti con difficoltà di inclusione sociale, escludendo la possibilità per le regioni di introdurre, in sede di accordo, ogni diversa scelta formativa”.

Semplificando, la Corte Costituzionale concorda che non possa essere lo Stato a decidere chi ammettere o meno ai tirocini, perché la Costituzione, come sostiene la Regione Veneto, stabilisce che questa sia una cosa di competenza delle Regioni. Di conseguenza, saranno le autorità regionali a scegliere le categorie da ammettere ai tirocini e l’organizzazione dell’offerta formativa.

Tirocini per persone svantaggiate: le altre novità della legge di bilancio

Ma questa non è l’unico intervento della legge di bilancio 2022 in materia di tirocini, poiché come abbiamo detto spesso le aziende abusano di questo strumento, più vantaggioso per loro rispetto ad assumere un lavoratore dipendente.

Per questo motivo l’articolo 1 (comma 723) della legge di bilancio 2022 stabilisce, anche che:

“il tirocinio non costituisce rapporto di lavoro e non può essere utilizzato in sostituzione di lavoro dipendente. Se il tirocinio è svolto in modo fraudolento, eludendo le prescrizioni di cui al periodo precedente, il soggetto ospitante è punito con la pena dell’ammenda di 50 euro per ciascun tirocinante coinvolto e per ciascun giorno di tirocinio, ferma restando la possibilità, su domanda del tirocinante, di riconoscere la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a partire dalla pronuncia giudiziale”.

Provando a semplificare, se un datore di lavoro utilizza i tirocinanti al posto dei lavoratori dipendenti per risparmiare, questo è tenuto al pagamento di una multa di 50 euro per ogni giorno che ognuno dei tirocinanti ha lavorato. In alternativa, se il tirocinante chiede di essere assunto, il datore di lavoro può farlo ed evitare così la sanzione.

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