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Home / Pensioni » Previdenza e Invalidità / Tredicesima maturata defunto

Tredicesima maturata defunto

Tredicesima maturata dal defunto: si perde o spettano agli eredi? Ecco cosa dice la legge e come presentare eventuale domanda.

di Carmine Roca

Novembre 2023

Che fine fa la tredicesima maturata dal defunto? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Tredicesima maturata dal defunto: che fine fa?

Quando il pensionato muore, che fine fa la tredicesima maturata? In questo caso si parla di ratei maturati e non riscossi, ovvero quelle somme di denaro che il pensionato deceduto, ovviamente, non potrà riscuotere.

La tredicesima maturata fino al decesso, in ogni caso, non verrà persa. La legge prevede che in causa di morte del titolare di pensione, ad avere diritto al rateo della tredicesima saranno i suoi eredi.

Il rateo, infatti, fa parte dell’asse ereditario e deve essere ripartita tra tutti gli eredi, tranne se il pensionato abbia fornito disposizioni diverse, tramite testamento.

Oltre al rateo, spettano agli eredi anche le eventuali somme non ancora riscosse dal pensionato.

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A chi spetta la tredicesima maturata dal defunto?

Come detto, la tredicesima maturata dal defunto spetta agli eredi, secondo questo ordine di priorità:

Se il coniuge superstite diventa titolare della pensione di reversibilità, i ratei della tredicesima spettano d’ufficio, senza presentare domanda.

Altrimenti, se i ratei spettano agli altri eredi, sarà necessario presentare domanda all’INPS indicando tutti gli eredi beneficiari.

Come si calcola il rateo della tredicesima?

La tredicesima è una mensilità aggiuntiva che matura ogni mese: un rateo corrisponde a 1/12 della retribuzione lorda annua.

Se il pensionato ha ricevuto la pensione da gennaio a dicembre, riceverà la tredicesima per intero.

Quindi, ad esempio, in caso di decesso del pensionato a settembre, gli eredi avranno diritto a 9 mesi di tredicesima maturata (tanti quanti sono i mesi dell’anno da gennaio a settembre).

Come presentare domanda per la tredicesima maturata dal defunto?

Come detto, se l’erede è soltanto il coniuge del pensionato o della pensionata defunta, questi non dovrà presentare domanda per la tredicesima maturata dal defunto.

Invece, gli altri eredi, per ottenere la liquidazione della tredicesima maturata e non riscossa, dovranno inoltrare domanda all’INPS.

Possono farlo autonomamente, accedendo all’area “Domanda prestazione pensionistica online”, sul sito dell’INPS. Quindi, una volta autenticati con una delle credenziali in possesso, è necessario cliccare sulla sezione “Prestazioni destinate a eredi e parenti di pensionati” e successivamente sul riquadro “Rateo – quote di pensione e tredicesima agli eredi”.

In alternativa, è possibile farsi assistere da un patronato. Alla domanda vanno presentati questi documenti:

Tredicesima maturata dal defunto
Tredicesima maturata dal defunto: in foto una coppia di pensionati.

Faq sulla tredicesima

Cosa accade alla pensione quando una persona muore?

Quando un titolare di pensione INPS muore, va comunicato il decesso all’ente entro le 48 ore successive. Successivamente si passa alla fase: pensione ai superstiti. Quando un titolare di pensione muore, per i suoi eredi scatta questa prestazione che si suddivide in:

Su quali pensioni spetta la tredicesima?

La tredicesima spetta anche ai pensionati ma non a tutti. Possono beneficiarne infatti solo i cittadini e le cittadine titolari di:

Quando viene pagata la tredicesima?

In genere, la tredicesima arriva a dicembre a quasi tutti i lavoratori. In particolare, per i dipendenti pubblici, è previsto l’accredito della mensilità extra entro i primi quindici giorni dell’ultimo mese dell’anno. I lavoratori privati invece, possono ricevere la tredicesima anche in un altro momento. La normativa infatti ammette anche la dilazione dell’assegno nelle dodici mensilità dell’anno.

La tredicesima spetta a chi percepisce prestazioni di invalidità?

La tredicesima mensilità non viene erogata a tutti i beneficiari di prestazioni assistenziali, ma solo a quelli che ne hanno diritto. Ad esempio non spetta ai titolari di indennità di frequenza e a chi percepisce l’accompagnamento.

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