Tutti i diritti dei lavoratori con la Legge 104 (comma3). Sulla Legge 104 spesso concentriamo l’attenzione sui diritti dei caregiver, oggi vediamo quali sono invece i benefici per i lavoratori con disabilità, in particolare quelli con connotazione di gravità. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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Chiarire il quadro è importante, perché nel corso degli anni diverse sentenze della Cassazione hanno modificato, a volte ampliato o ristretto, le agevolazioni che sono riservate anche ai lavoratori per i quali è stata riconosciuta la Legge 104 (comma 3).
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Tutti i diritti dei lavoratori con la Legge 104: scelta della sede
Partiamo dalla sede di lavoro. Proprio come per chi assiste un familiare con disabilità grave, anche il lavoratore con la Legge 104 (articolo 3, comma 3) ha diritto a scegliere – quando è possibile – la sede più vicina al domicilio e non può essere trasferito in un’altra sede senza il suo consenso.
Mentre il secondo è un diritto indiscutibile, il primo, la scelta di una sede più vicina a dove vive, è soggetto a valutazioni da parte del datore di lavoro: ovvero quello spostamento è possibile se non arreca dei problemi all’organizzazione aziendale.
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Il lavoratore con disabilità grave può fare richiesta di trasferimento, il datore di lavoro può rifiutarsi, ma quel “no” deve comunque essere motivato. Il lavoratore con disabilità grave non deve svolgere lavori notturni.
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Tutti i diritti dei lavoratori con la Legge 104: permessi
Il lavoratore con la Legge 104 (comma 3) ha diritto a usufruire di due ore di permesso giornaliero (o tre giorni al mese), ovviamente retribuiti e coperti da contribuzione figurativa. Possono anche essere frazionati in mezza giornata.
La persona con disabilità deve comunque essere in possesso di un certificato di handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3 della legge 104 del 2002). Non sono ammessi altri certificati di invalidità.
E quindi i permessi sono esclusi ai lavoratori con la Legge 104 articolo 3, comma 1, che non hanno quindi la “connotazione di gravità”.
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Rispetto al lavoratore che ha la 104 perché deve assistere un familiare con disabilità, il lavoratore che usufruisce per se stesso della Legge 104 (comma 3) non ha ovviamente questo compito.
L’agevolazione è concessa in base alle sue esigenze e non per dedicarsi ad altri.
Tutti i diritti dei lavoratori con la Legge 104: congedo straordinario
Ma è proprio per questa ragione che il lavoratore con disabilità grave (e Legge 104) non può usufruire del congedo straordinario di due anni (retribuito).
Ha diritto al congedo straordinario solo il lavoratore Legge 104 che deve assistere un familiare disabile. Quel periodo non può dunque essere utilizzato per le proprie esigenze di salute.
E quindi, come ovvia conseguenza, il lavoratore disabile con la Legge 104 potrebbe usufruire del congedo straordinario solo se a sua volta (ed è possibile) deve assistere un familiare che è stato riconosciuto portatore di handicap in situazione di gravità.
Tutti i diritti dei lavoratori con la Legge 104:pagamento permessi
Ma quanto viene pagato il lavoratore con disabilità (e legge 104, comma 3) durante la fruizione del permessi?
Vediamo nel dettaglio:
- i permessi giornalieri sono indennizzati sulla base della retribuzione corrisposta;
- i permessi a ore sono indennizzati sulla base della retribuzione corrisposta.

Tutti i diritti dei lavoratori con la Legge 104: permessi non cumulabili
Una serie di sentenze hanno definitivamente chiarito che i due tipi di permessi (a ore o giornalieri) non sono fra loro cumulabili, ma alternativi: o si usufruisce dei tre giorni al mese o delle due ore giornaliere.
Elenco delle agevolazioni previste in base alla percentuale di invalidità riconosciuta
Per chi è assicurato Inps (circolare numero 133 del 2000) è consentita la variazione da fruizione a ore a fruizione in giornata (e viceversa), anche nello stesso mese. Ma solo a condizione che si siano verificate delle esigenze che non potevano essere preventivabili quando sono stati chiesti i permessi. Esigenze che devono comunque essere adeguatamente motivate e certificate dal lavoratore al datore di lavoro.
Questi permessi non spettano se il lavoratore è impegnato in un lavoro domestico o presso il proprio domicilio.
Il pagamento dei permessi spetta all’Inps, ma spesso sono anticipati dal datore di lavoro che poi scala le somme che a sua volta deve versare all’istituto.
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