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Bonus 200 euro e 150 euro giugno: cosa è rimasto e cosa no

Ecco un quadro generale sulle ultime notizie sul Bonus 200 euro e sul Bonus 150 euro: a chi spettano e cosa rimane.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

12' di lettura

Ancora oggi si parla dei Bonus da 200 e 150 euro. Ma a chi spettano e a quali prestazioni ci si riferisce? In questo approfondimento chiariamo le ultime notizie sul Bonus 200 euro e sul Bonus 150 euro (scopri le ultime notizie sul bonus 150 euro e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Nel corso del 2022 si è parlato molto di Bonus, a tal punto che qualcuno ha definito l’Italia come il “Paese dei Bonus”. In effetti, tra il conflitto in Ucraina e l’inflazione galoppante, lo scorso Governo ha cercato di trovare delle soluzioni, seppure temporanee, per supportare le famiglie in difficoltà.

Da qui, l’introduzione dei Bonus una tantum da 200 e 150 euro e delle agevolazioni per le bollette e per il carburante, oltre ad altri Bonus per chi ha un ISEE basso.

Nei prossimi paragrafi ci concentriamo sulle ultime notizie sul Bonus 200 euro e sul Bonus 150 euro e chiariamo chi è ancora in attesa di riceverli.

Ultime notizie sul Bonus 200 euro e sul Bonus 150 euro: cosa è rimasto

Visto che con tutti i Bonus introdotto nell’ultimo anno è facile fare confusione, è bene fare chiarezza almeno sulle agevolazioni che portano lo stesso nome.

In particolare, per quanto riguarda il Bonus 200 euro, questo può fare riferimento a due tipi di prestazioni economiche:

  • il cosiddetto Bonus carburante, che consiste in un’esenzione fiscale destinata ai lavoratori del settore privato;
  • il Bonus una tantum da 200 euro introdotto a maggio 2022 dal Decreto Aiuti, che spetta una sola volta a diverse categorie di beneficiari, tra cui pensionati, titolari di disoccupazione e lavoratori.

Invece, quando si parla di Bonus 150 euro si fa riferimento all’indennità una tantum entrata in vigore con il Decreto Aiuti ter a settembre 2022. Si tratta di un’estensione del Bonus 200 euro, e segue infatti gli stessi principi (per esempio spetta una sola volta).

In tutti e tre i casi, ci sono ancora persone che non hanno ricevuto la loro agevolazione.

Ciò che ci preme chiarire, quindi, è che non sono stati introdotti nuovi Bonus da 200 o 150 euro, ma si tratta sempre di arretrati mai erogati o di esenzioni ancora non riconosciute. In alcuni casi era necessario fare domanda per ottenere l’agevolazione, mentre in altri casi il contributo economico era previsto in automatico.

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Ultime notizie sul Bonus 200 euro e sul Bonus 150 euro: chi aspetta i 200 euro

Come anticipato, quando si parla di ultime notizie sul Bonus 200 e sul Bonus 150 euro non si intendono nuovi Bonus introdotti di recente, ma di agevolazioni entrate in vigore lo scorso anno e che devono ancora essere riconosciute ad alcuni beneficiari.

Scopri gli ultimi pagamenti del Bonus 200 euro di dicembre e leggi anche cosa fare se lo hai ricevuto due volte. Dai un’occhiata alle nuove date del Bonus 150 euro di dicembre 2022 e gennaio 2023 e scopri tutti i passaggi per fare domanda del Bonus 150 euro, nonché le categorie che devono richiedere l’indennità una tantum.

Ultime notizie sul Bonus 200 euro e sul Bonus 150 euro: a chi spetta Bonus carburante

Partiamo innanzitutto dal Bonus 200 euro rivolto ai lavoratori del settore privato per fornire un supporto sul pagamento del carburante.

Questo Bonus, chiamato anche Bonus Benzina, è stato introdotto nel 2022 ed è stato rinnovato dal Governo anche per il 2023. Si tratta di un’esenzione fiscale che può raggiungere il limite massimo di 200 euro ed è corrisposta ai destinatari sotto forma di buoni.

La differenza rispetto all’anno scorso è che l’esenzione avviene solo sul piano fiscale, e non anche su quello contributivo.

Per ottenere questa agevolazione sul proprio conto bancario non c’è bisogno di fare domanda, in quanto è il datore di lavoro a riconoscere l’esenzione fiscale ai propri dipendenti.

Ultime notizie sul Bonus 200 euro e sul Bonus 150 euro: a chi è rivolto il Bonus una tantum

Invece, per quanto riguarda l’altro Bonus 200 euro che è ancora atteso da qualcuno, si tratta dell’indennità una tantum del Decreto Aiuti, introdotta a maggio dell’anno scorso.

Il contributo economico è destinato a una platea piuttosto ampia di cittadini, costituita principalmente da titolari di pensione, lavoratori del settore pubblico e privato, lavoratori autonomi, titolari di disoccupazione (Naspi, Dis-Coll e disoccupazione agricola) e percettori di Reddito di cittadinanza.

Il requisito principale per ottenere il Bonus da 200 euro, che spetta una sola volta per beneficiario, è possedere un reddito complessivo riferito al 2021 non superiore a 35.000 euro. Anche se la maggior parte dei destinatari ha ricevuto la prestazione economica, ancora oggi c’è chi è rimasto senza soldi.

Tra queste persone ci sono per esempio i nuclei familiari percettori di Reddito di cittadinanza, per i quali si sono verificati diversi ritardi. Il motivo principale dei ritardi è che l’INPS ha rafforzato i controlli per evitare di erogare il Bonus due volte alla stessa famiglia.

Si ricorda, infatti, che a differenza degli altri beneficiari, per i percettori di Rdc il Bonus spetta all’intero nucleo familiare e non ai singoli componenti. Di conseguenza, chi ha ricevuto i 200 euro più volte nella stessa famiglia è tenuto a restituirlo.

Lo stesso, ovviamente, vale anche per i singoli beneficiari che appartengono ad altre categorie, per esempio ai lavoratori dipendenti che hanno due datori di lavoro. Anche in questo caso il Bonus può essere erogato una sola volta.

Infine, tra i cittadini in attesa del Bonus 200 euro emergono anche i lavoratori autonomi e liberi professionisti senza Partita IVA. Per questa categoria il Bonus una tantum è stato esteso solo nel 2023, in quanto fino a poco fa erano esclusi dal contributo da 200 euro.

In particolare, per ottenere il Bonus 200 euro hanno dovuto presentare un’apposita domanda entro il 30 aprile 2023.

Ultime notizie sul Bonus 200 euro e sul Bonus 150 euro: in foto, diverse banconote da 200 euro.

Ultime notizie sul Bonus 200 euro e sul Bonus 150 euro: a chi spettano i 150 euro

Nei paragrafi precedenti abbiamo fatto un riepilogo dei Bonus 200 euro e di chi li attende ancora. Adesso, invece, passiamo ai Bonus da 150 euro.

Analogamente al Bonus 200 euro, anche quello da 150 euro è stato introdotto da un Decreto apposito per contrastare l’inflazione. Il contributo economico spetta una sola volta per beneficiario o per nucleo familiare nel caso di famiglie con Reddito di cittadinanza.

La platea di destinatari è molto simile a quella prevista per il precedente Bonus una tantum, ma la differenza principale è che il requisito reddituale corrisponde a 20.000 euro, anziché 35.000 euro. Di conseguenza i cittadini che possono averne diritto sono molti di meno.

Il Bonus da 150 euro una tantum è stato introdotto a settembre 2023 e prevedeva due fasi di pagamento. La prima, a partire da novembre fino a dicembre 2022, riguardava soprattutto coloro che non dovevano fare domanda, per esempio titolari di pensione, lavoratori dipendenti, collaboratori domestici e titolari di Rdc.

La seconda fase, invece, doveva essere conclusa entro la fine di febbraio 2023 e riguardava sia i titolari di disoccupazione, per cui non era prevista una domanda, sia tutti i destinatari che hanno dovuto richiedere il contributo economico.

La maggior parte delle domande sono scadute il 31 gennaio 2023, ma c’è anche una categoria di beneficiari che ha potuto richiedere il Bonus 150 euro entro il 30 aprile 2023. Si tratta dei cittadini, già menzionati nel paragrafo precedente, che sono liberi professionisti ma non hanno una P.IVA.

Tra questi si ricordano per esempio gli specializzandi di Medicina e Chirurgia, che in un primo momento sono stati esclusi dai due Bonus una tantum. Per questi destinatari il pagamento sarebbe previsto proprio a giugno 2023.

Prima di inviare la domanda entro il 30 aprile, questa categoria di beneficiari doveva assicurarsi di possedere questi requisiti:

  • avere percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro nel periodo d’imposta 2021 per il bonus 200 euro, o non superiore a 20.000 euro per quello da 150 euro;
  • essere già iscritti alla gestione autonoma con posizione attiva alla data del 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del decreto Aiuti;
  • attività lavorativa avviata al 18 maggio 2022
  • avere effettuato entro il 18 maggio 2022, per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 e con scadenze di versamento entro il 18 maggio 2022, almeno un versamento contributivo, totale o parziale, alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità;
  • non essere titolare di trattamenti pensionistici diretti alla data del 18 maggio 2022;
  • non aver percepito l’indennità una tantum ad altro titolo.

Per tutti gli altri beneficiari, invece, gli accrediti dovevano essere terminati a febbraio, ma come molti hanno notato così non è stato. Ancora oggi, infatti, c’è chi attende ancora i 150 euro.

Per fornire un quadro ancora più completo, ricordiamo brevemente chi ha diritto al Bonus 150 euro del Decreto Aiuti ter, sia con domanda sia in automatico:

  • lavoratori dipendenti, con una retribuzione lorda per il mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro nella retribuzione erogata nella competenza  del mese di novembre 2022, previa dichiarazione del lavoratore  di non essere titolare di prestazioni pensionistiche o di averlo ricevuto da altro datore;
  • titolari di  uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di  pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, oppure  trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022, con reddito  personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non  superiore per l’anno 2021 a 20.000 euro;
  • lavoratori domestici già beneficiari dell’indennità da 200 euro del DL 50 2021, che abbiano in essere uno o più rapporti di lavoro, alla data di entrata in vigore del decreto;
  • disoccupati con indennità di disoccupazione NASPI e DISCOLL percepite nel mese di novembre 2022;
  • percettori di indennità di disoccupazione agricola di competenza del 2021;
  • titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, con contratti attivi alla data del 24/09/2022, iscritti alla Gestione separata,  non titolari di pensioni  e non  iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • dottorandi e agli assegnisti di ricerca, con contratti attivi alla data del 24.9.2022, iscritti alla Gestione separata, non titolari di pensioni  e non  iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • Collaboratori sportivi, beneficiari di una delle indennità previste dall’articolo 10 commi da 1 a 9 del decreto-legge 22 marzo 2021 n. 41;
  • Lavoratori iscritti al Fondo Spettacolo, con almeno 50 contributi giornalieri versati nel 2021;
  • lavoratori  autonomi,  privi  di partita IVA, non iscritti ad altre forme  previdenziali  obbligatorie che nel 2021 siano stati titolari di contratti autonomi  occasionali  (articolo 2222  del  codice civile);
  • lavoratori  intermittenti e  stagionali   del   turismo,   degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport, che nel 2021 abbiano svolto almeno 50 giornate di lavoro;
  • incaricati  alle  vendite  a domicilio, con reddito  nell’anno  2021  derivante  dalle  medesime attività superiore a 5.000 euro, titolari di  partita  IVA  attiva, iscritti alla data di entrata in vigore  del decreto  alla Gestione separata;
  • nuclei familiari beneficiari del Reddito di cittadinanza, restano esclusi i nuclei in cui e’ presente almeno un beneficiario delle indennità per altri requisiti.

Ultime notizie sul Bonus 200 euro e sul Bonus 150 euro: come sapere quando arrivano i Bonus

Nel caso dei Bonus 200 e 150 euro una tantum, i cittadini che non hanno ancora ricevuto il proprio contributo economico possono tenere sotto controllo lo stato dei pagamenti attraverso il fascicolo previdenziale del cittadino.

Si tratta di una sezione dell’area riservata del sito INPS, alla quale si può accedere con le credenziali SPID, CIE O CNS. Una volta entrati in MyInps, è necessario cercare il “fascicolo previdenziale del cittadino” dalla barra di ricerca e selezionare il risultato corrispondente.

A questo punto, dal menu a sinistra bisogna cliccare prima su Prestazioni e poi su Pagamenti. Da qui, basta cliccare sull’anno di riferimento, poi sulla prestazione interessata e infine sulla categoria di appartenenza per il Bonus una tantum.

In questo modo apparirà una tabella con la data di pagamento e la categoria di riferimento.

FAQ sul Bonus 200 euro e 150 euro

Chi può beneficiare dei Bonus da 200 euro e da 150 euro?

I bonus da 200 euro e da 150 euro sono stati introdotti per supportare le famiglie in difficoltà. Il bonus da 200 euro si riferisce a due tipi di prestazioni economiche: il Bonus carburante destinato ai lavoratori del settore privato e il Bonus una tantum da 200 euro introdotto dal Decreto Aiuti, destinato a pensionati, titolari di disoccupazione e lavoratori. Il bonus da 150 euro, invece, è un’estensione del bonus da 200 euro e segue gli stessi principi. In tutti e tre i casi, ci sono ancora persone che non hanno ricevuto la loro agevolazione.

Qual è lo stato attuale dei Bonus da 200 euro e da 150 euro?

I Bonus da 200 euro e da 150 euro non sono nuovi. Si tratta di bonus introdotti nel corso del 2022, e si riferiscono a arretrati mai erogati o esenzioni ancora non riconosciute. In alcuni casi, era necessario fare domanda per ottenere l’agevolazione, mentre in altri casi il contributo economico era previsto in automatico.

Chi sta ancora aspettando i 200 euro?

Gli individui che aspettano il Bonus da 200 euro comprendono pensionati, titolari di disoccupazione, lavoratori e nuclei familiari che percepiscono il Reddito di cittadinanza. Anche alcuni lavoratori autonomi e liberi professionisti senza Partita IVA sono in attesa del Bonus 200 euro, esteso a loro solo nel 2023.

A chi spetta il Bonus carburante da 200 euro?

Il Bonus carburante da 200 euro, anche noto come Bonus Benzina, è rivolto ai lavoratori del settore privato. Questo bonus è un’esenzione fiscale che può raggiungere il limite massimo di 200 euro ed è corrisposta ai destinatari sotto forma di buoni. L’esenzione viene riconosciuta direttamente dal datore di lavoro.

A chi spettano i 150 euro del Bonus?

Il Bonus da 150 euro spetta a una platea di destinatari molto simile a quella del Bonus da 200 euro. Tuttavia, il requisito reddituale per beneficiarne corrisponde a 20.000 euro, anziché 35.000 euro. Di conseguenza, i cittadini che possono averne diritto sono molti di meno. Questo Bonus è stato introdotto per contrastare l’inflazione e spetta una sola volta per beneficiario o per nucleo familiare nel caso di famiglie con Reddito di cittadinanza.

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