Ultime novità sul Reddito di cittadinanza + esempi

Scopri le ultime novità sul Reddito di cittadinanza e le nuove misure proposte dal Governo per sostituire il Rdc.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

10' di lettura

Le ultime novità sul Reddito di cittadinanza sono contenute nella bozza del Decreto Lavoro stilata alcuni giorni fa. In questo approfondimento vediamo quali sono le nuove misure proposte per sostituire il Rdc e cosa cambia per gli attuali percettori (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Dopo tanti mesi di discussione, sembra che la Mia, la Misura di inclusione attiva, non andrà a sostituire il Reddito di cittadinanza. Al suo posto, invece, potrebbero esserci altre misure proposte dal Governo solo negli ultimi giorni.

In particolare, la nuova bozza di relazione tecnica del Decreto Lavoro contiene alcune informazioni su tre possibili misure che saranno attivate tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Il nuovo strumento sostitutivo del Rdc sarebbe la Garanzia per l’Inclusione, anche detta Gil, che prevede una platea di destinatari ridotta rispetto al Reddito di cittadinanza.

A questa si dovrebbero affiancare anche due misure, ossia la Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal), e la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal).

Prima di spiegare in cosa consistono questi strumenti, basandoci sui dettagli pervenuti finora, chiariamo che si tratta in ogni caso di ipotesi. Quindi è possibile che le misure inserite nella bozza del Decreto Lavoro subiscano nuove modifiche nei prossimi giorni.

Indice

Ultime novità sul Reddito di cittadinanza: tre misure in arrivo

Dalla decisione del Governo di abolire definitivamente il Reddito di cittadinanza, sono state proposte diverse misure di sostegno alla povertà e di inclusione lavorativa, ma nessuna che si sia rivelata convincente per tutti.

Per mesi, infatti, si è parlato di tornare al Reddito di Inclusione o Rei, attivo prima del Rdc, e poi si è passati alla Mia, la Misura di Inclusione attiva che è stata al centro delle discussioni politiche ed economiche fino a poco tempo fa.

Adesso, invece, l’esecutivo ha messo sul tavolo ancora un’altra proposta: si tratta di tre misure, una principale e due secondarie, inserite nell’ultima bozza del Decreto Lavoro.

La misura principale, che andrebbe a sostituire il Reddito di cittadinanza, si chiama Gil, cioè Garanzia per l’Inclusione, e dovrebbe essere attivata dal 1° gennaio 2024 per supportare chi adesso percepisce il Reddito di cittadinanza, ma solo in parte.

Accanto alla Gil ci sarebbero due strumenti di sostegno lavorativo, uno previsto da settembre 2023 e uno da gennaio 2024. Si tratta della Pal, Prestazione di accompagnamento al lavoro, e della Gal, Garanzia per l’attivazione lavorativa.

Mentre la Gil sarebbe destinata ai cosiddetti non occupabili, ossia coloro che non si trovano nelle condizioni di lavorare per questioni di salute, di età o familiari, le altre due misure sono pensate per chi rientra negli occupabili, quindi chi avrebbe la possibilità di lavorare.

Visto che questa notizia è ancora nuova e c’è tanta confusione (anche da parte nostra) in merito alle nuove prestazioni, nei prossimi paragrafi cerchiamo di capire come dovrebbero funzionare e quali differenze ci sarebbero con il Reddito di cittadinanza.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

Nel frattempo, ecco un video con i primi dettagli su Gil, Gal e Pal.

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Ultime novità sul Reddito di cittadinanza: Gil per non occupabili

Come è prevedibile, la confusione sulle ultime novità del Reddito di cittadinanza e sul futuro dei percettori è ancora molta. L’unico modo per sapere con certezza cosa succederà nei prossimi mesi e soprattutto dal 2024, quando il Rdc sarà abolito, è aspettare la pubblicazione ufficiale dei Decreti attuativi.

Secondo la bozza del Decreto Lavoro pubblicata alcuni giorni fa, l’idea dell’esecutivo è di introdurre la Garanzia per l’Inclusione o Gil, una misura che dovrebbe sostituire il Reddito di cittadinanza da gennaio 2024. L’obiettivo di questa prestazione è sostenere le famiglie che vivono in condizione di disagio economico e non hanno la possibilità di lavorare.

Infatti, la Gil sarebbe destinata ai cosiddetti non occupabili, ossia nuclei familiari in cui è presente almeno un componente minorenne a carico o con un’età minima di 60 anni, oppure con una disabilità che consenta l’accesso all’assegno di invalidità civile anche temporaneo, cioè almeno al 74%.

A questo, si aggiungono anche altri requisiti che riducono ancora di più la platea di destinatari. In particolare, per accedere alla Gil è necessario:

  • avere la residenza in Italia da almeno 5 anni (unico requisito positivo rispetto al Rdc);
  • avere un ISEE del nucleo familiare non superiore a 7.200 euro all’anno, contro i 9.360 euro previsti dal dl 4/2019 (normativa sul Rdc);
  • avere un reddito familiare non superiore a 6.000 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza che sarà diversa rispetto a quella del Rdc. Nello specifico, la scala di equivalenza del richiedente avrà il valore di 1, alla quale si aggiunge:
    • 0,4 per ogni componente maggiorenne;
    • 0,15 per ogni minore fino a tre anni;
    • 0,10 per ogni minore oltre i tre anni.
  • avere un patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro (esclusa la casa di abitazione);
  • avere un patrimonio mobiliare non superiore a 10.000 euro. A tal proposito, non bisogna possedere imbarcazioni da diporto o auto di cilindrata superiore ai 1.600 cc e moto oltre i 250 cc.

Quindi, rispetto al Reddito di cittadinanza, da gennaio 2024 avranno accesso a questa misura solo i percettori che rientrano nei non occupabili e che hanno un reddito ancora più basso rispetto a quello previsto dal Rdc.

Quindi, se oggi un nucleo familiare ha un ISEE non superiore a 7.200, ma al suo interno non ci sono componenti con disabilità, minori a carico o di almeno 60 anni, da gennaio 2024 potrebbe non ricevere più alcun supporto economico dallo Stato.

Allo stesso modo, un nucleo familiare con un minore a carico che oggi ha un reddito non superiore a 7.000 euro, avrà accesso alla Gil, ma riceverà un importo inferiore rispetto al Rdc. Il motivo è che la scala di equivalenza per figli minorenni non vale più 0,2 ma potrebbe valere o 0,15 o addirittura 0,10 per figli con più di tre anni.

A proposito di importi, nel prossimo paragrafo vediamo cosa cambierebbe con la Garanzia per l’Inclusione.

Leggi quali sono le somme previste con l’Rdc, i limiti di prelievo in contanti e le spese vietate con i contributi economici, i motivi che causano la sospensione del reddito di cittadinanza e i reati che fanno perdere l’Rdc.

Ultime novità sul Reddito di cittadinanza: in foto, una donna con espressione confusa e le mani nei capelli.

Ultime novità sul Reddito di cittadinanza: come cambiano gli importi

Nel paragrafo precedente abbiamo condiviso con i nostri lettori le ultime novità sul Reddito di cittadinanza, e in particolare quali attuali percettori sarebbero esclusi dalla Gil da gennaio 2024.

Oltre ai requisiti di reddito e residenza, una novità da non sottovalutare è l’importo che si potrebbe ricevere con la nuova misura economica. In particolare, la Garanzia per l’Inclusione dà diritto a un massimo di 500 euro al mese (6.000 euro all’anno) e a un contributo per l’affitto di 280 euro aggiuntivi per chi vive in una casa in locazione.

In questo modo, un nucleo familiare composto da una sola persona avrebbe diritto a 780 euro al mese, quindi uguale al Reddito di cittadinanza.

Ma allora cosa cambia? A cambiare è il calcolo della scala di equivalenza. Come sappiamo, l’importo previsto va moltiplicato per la scala di equivalenza e adeguato al numero e al tipo di componenti del nucleo familiare.

Mentre con il Reddito di cittadinanza la scala di equivalenza corrisponde a 1 per il richiedente, a 0,4 per i maggiorenni e a 0,2 per i minorenni, la Gil dovrebbe funzionare diversamente. Secondo la bozza del Decreto Lavoro, infatti, i minorenni avrebbero diritto a un importo inferiore rispetto al Rdc.

In teoria, per i figli di età fino a 3 anni la scala di equivalenza è pari a 0,15, mentre per chi ha più di 3 anni scende a 0,10, riducendo ancora di più la somma spettante ogni mese.

Di conseguenza, a essere danneggiate dalla Gil non sarebbero solo le famiglie occupabili, ma anche quelle non occupabili con figli minori a carico, in quanto devono aspettarsi un importo più basso rispetto al Reddito di cittadinanza.

Infine, un altro dettaglio importante che distingue la Gil dal Rdc è la durata: mentre il Rdc dura 18 mesi e può essere rinnovato per altri 18 mesi finché si rispettano i requisiti, la Garanzia per l’Inclusione dura 18 mesi solo la prima volta, mentre può essere rinnovato per altri 12 mesi dopo la sospensione di un mese.

Ultime novità sul Reddito di cittadinanza: Gal e Pal per occupabili

Finora abbiamo visto che la platea di beneficiari del Reddito di cittadinanza sarà notevolmente ridotta se al posto della misura che conosciamo sarà introdotta la Gil o Garanzia per l’Inclusione.

Una delle novità che sta facendo parlare di più è l’esclusione totale dei nuclei familiari occupabili, quindi che non abbiamo un componente con disabilità, con almeno 60 anni o minorenne. Quindi che fine fanno gli occupabili da gennaio 2024?

Al momento l’esecutivo ha pensato anche a questo, proponendo due misure da attivare tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.

La prima è la Pal, o Prestazione di accompagnamento al lavoro: si tratta di un sostegno transitorio che sarà erogato da settembre 2023 a tutti coloro che termineranno il Reddito di cittadinanza dopo 7 mesi. Quindi, gli occupabili che hanno il Rdc fino a luglio, saranno scoperti il mese di agosto e potranno fare domanda della Pal da settembre 2023.

Ma attenzione: questo strumento è destinato solo a chi ha sottoscritto un Patto per il Lavoro e si trovano nelle misure di politiche attive del Rdc per l’inserimento lavorativo.

Il sussidio consiste in 350 euro al mese, ma non è ancora chiaro se questo importo spetti all’intero nucleo familiare o ai singoli componenti che rispettano i requisiti.

Dopo questo strumento transitorio, che dovrebbe durare solo fino a dicembre 2023, entrerà in vigore la Gal, ossia la Garanzia per l’attivazione lavorativa. Questa misura dovrebbe essere introdotta dal 1° gennaio 2024 e sarebbe destinata solo ai nuclei familiari che non hanno i requisiti per la Gil, quindi per l’appunto gli occupabili. Anche in questo caso, l’importo è di 350 euro al mese, ma non si sa se a persona o a nucleo familiare.

La misura può essere richiesta solo da chi ha un’età compresa tra 18 e 59 anni e possiede un reddito ISEE non superiore a 6.000 euro. La durata massima è di 12 mesi e almeno per il momento non è previsto un rinnovo.

Sulla base di queste novità, possiamo immaginare che i nuclei familiari occupabili saranno ancora più danneggiati rispetto ai non occupabili. Se tutto va bene, infatti, potranno ricevere un sostegno economico (molto inferiore al Rdc) solo coloro che hanno un ISEE molto basso, al di sotto della soglia prevista oggi per il Reddito di cittadinanza.

Per esempio, se oggi un nucleo familiare percepisce il Rdc e ha un ISEE di 7.200 euro, ma non comprende disabili, minori o over 60, si ritroverà senza alcun supporto economico da gennaio 2023.

Allo stesso modo, un nucleo familiare occupabile, ma con ISEE di 6.000 euro, che oggi riceve 500 euro al mese, si ritroverà a percepire un importo irrisorio e solo per il 2024.

In attesa di avere ulteriori aggiornamenti dall’esecutivo sulle ultime novità del Reddito di cittadinanza, consigliamo ai nostri lettori di consultare la sezione Ultime notizie di TheWam.net.

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