
Il vaccino Pfizer non è ancora arrivato in Italia ma già può essere acquistato nel darkweb, internet profondo, nel quale si può accedere utilizzando un browser Tor (niente Google, dunque). La scoperta del “vaccino clandestino” è stata fatta da un gruppo di hacker italiani, il team cybersecurity di Yarix, una società che si occupa di sicurezza informatica.
In questo caso, gli hacker buoni, si sono inoltrati nel deep web per scoprire come il mercato nero si stia muovendo per il vaccino contro il coronavirus.

Market volatili per evitare controlli
«Con il nostro team di cyberthreat intelligence – ha dichiarato all’Agi Andrea Bressan, uno dei componenti del guppo – abbiamo cercato annunci che potessero essere legati alla pandemia. Un lavoro complesso, perchè sul darkweb le risorse non sono indicizzate, e dunque bisogna conoscere l’indirizzo finale del sito per poterlo visitare».
«I market in questa parte della rete – ha spiegato Bressan – sono molto volatili: oggi esistono, domani non più, o magari cambiano forma, nel tentativo di rimanere nell’anonimato e per difendersi dalle indagini della polizia».
Vaccino Pfizer, centinaia di inserzioni e 5,6 venditori
«Sono una ventina i black market famosi – aggiunge-, che hanno messo in mostra test rapidi, farmaci inizialmente vietati dall’Aifa, come l’idrossiclorochina. E, nell’ultimo periodo, proprio il vaccino Pfizer-Biontech, sfruttando il fatto che sia il primo entrato in commercio».
Gli investigatori del dark web hanno trovato «5 o 6 venditori che si dichiarano basati in Inghilterra o in America, e che hanno sparso sul darkweb almeno un centinaio di inserzioni. Si tratta di negozi già accreditati tra i clienti per la vendita di droga, allucinogeni, oppiacei. E che hanno scelto questo nuovo mercato proprio basandosi sull’affidabilità dimostrata in passato. Va però detto che, se un eventuale compratore volesse una dose del vaccino, sarebbe impossibile per lui verificare che si tratti di un preparato reale; per assurdo andrebbe fatto analizzare in un laboratorio proprio della casa madre, perché la formula è segreta».

In vendita anche certificati falsi sui test dei tamponi
Ma il mercato nero legato al coronavirus non si occupa solo del vaccino, che è il business in arrivo, ma anche di tanto altro. A partire dai certificati falsi.
«In un ‘blog’ russo – continua Bressan aqll’Agi – abbiamo trovato attestati di positività e negatività falsi, con tanto di firma del medico, per una somma di circa 100 euro. Altri marketplace illegali hanno deciso di non pubblicare annunci di questo tipo per evitare l’attenzione mediatica e delle forze dell’ordine e subirne le conseguenze (il grosso business in questo caso è legato a droga e farmaci)».
Per accedere basta un computer
Accedere a questi mercati è più semplice di quanto si pensi.
«Basta un computer – dichiara Bressan – ma non ci arriva da Google. È necessario un browser con opzioni aggiuntive e un software specifico in grado di navigare in questa rete confinata in un altro estremo rispetto a quella normale. Poi, servono conoscenze informatiche in grado di aggirare l’assenza di indicizzazione. Una volta dentro, si ha davanti una semplice piattaforma di commercio, molto simile ad Ebay, per fare un esempio, dove emergono le categorie, una barra di ricerca, e una serie di annunci».
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