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Vuoi pagare meno tasse? Vai in un piccolo Comune

Vuoi pagare meno tasse? Il governo introduce un'agevolazione per chi si trasferisce nei piccoli centri delle zone interne. La misura contenuta nella delega della riforma fiscale punta a ridurre lo spopolamento delle zone appenniniche.

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7' di lettura

Vuoi pagare meno tasse? La soluzione la offre il governo: trasferirsi in un piccolo Comune (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Pagare meno tasse, la riforma fiscale

Una norma contenuta nella delega per la riforma fiscale mira a fermare lo spopolamento di aree significative dell’Italia, in atto da anni. Tra i principi di questa legge delega per la riforma del fisco, c’è l’obiettivo di contrastare l’ormai costante desertificazione del paesi appenninici dove, in pratica, stanno rimanendo solo gli anziani.

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Agevolazioni per chi si trasferisce in un piccolo Comune

Il governo e la maggioranza intendono introdurre misure agevolative per un periodo limitato. Queste misure mirano a convincere residenti in Italia (ma anche all’estero) a trasferire la propria residenza nei comuni periferici e ultraperiferici. Questi sono i comuni individuati come tali nella Strategia per le aree interne.

La misura sarà fufficiente?

La questione è se la promessa di un fisco meno pesante sarà sufficiente per attrarre un numero significativo di contribuenti in questi centri isolati. Non solo l’Italia si è posta questo problema. Anche la Spagna, ad esempio, condivide con noi questa problematica, legata a un quadro generale di bassa natalità.

Esperimenti locali: l’Abruzzo

In Italia, particolarmente ad un livello locale, abbiamo avviato sperimentazioni recentemente, con l’Abruzzo come punto focale. Queste iniziative consistono nel riconoscimento di incentivi a coloro che decidono di trasferire la loro residenza in un centro di montagna.

Inoltre, nel nostro sistema normativo, esiste una legge specifica progettata per stimolare i pensionati, sia italiani che stranieri, a tornare dall’estero e stabilirsi in una regione del Mezzogiorno, pagando una tassa sostitutiva del 7% invece dell’Irpef ordinaria.

Sebbene nei primi anni di attuazione questa proposta abbia attratto soltanto poche centinaia di persone (268 nel 2021, l’anno più recente per cui disponiamo di dati), si sta tuttavia osservando una tendenza in crescita, seppure partendo da numeri relativamente bassi.

Le zone terremotate

Lo scorso anno, il meccanismo è stato esteso anche alle zone terremotate del Centro-Italia. Tuttavia, è ancora presto per valutare l’eventuale riscontro. In molti altri Comuni sono state invece avviate iniziative locali che prevedono un bonus anti-spopolamento.

Invecchiamento nei Comuni appenninici

L’entità del problema che affligge le zone più dimenticate dell’Italia è stata messa in evidenza di recente dall’Istat, nel suo Rapporto annuale. Il declino demografico, che ormai affligge tutto il Paese da almeno otto anni, risulta essere più pronunciato nelle aree interne.

Infatti, all’inizio del 2023, queste zone registravano un rapporto di 122,1 anziani (65 anni o più) per ogni 100 giovani (tra i 15 e i 34 anni). Nelle aree centrali, tale diseguaglianza è più moderata (116,7).

Tuttavia, anche considerando le fasce meno privilegiate, le medie non riescono a rappresentare pienamente i casi più estremi: ad esempio, nei comuni – principalmente quelli appenninici – dove il dislivello generazionale è ancora più marcato, con un rapporto che arriva fino a 160 anziani per 100 giovani, e in alcuni casi addirittura superiore.

I Comuni dove già si paga meno

Il vertice della classifica dei capoluoghi di provincia italiani con la tassazione aziendale più favorevole è occupato da Bolzano, seguita da Trento e, in terza posizione, Gorizia. Questa è l’immagine catturata dall’Osservatorio CNA nel suo rapporto 2023 intitolato “Comune che vai fisco che trovi”.

Bolzano presenta il livello di tassazione più competitivo (46,7%), che è inferiore di 6 punti percentuali rispetto al Total Tax Rate (Ttr) a livello nazionale (52,7%).

Al secondo posto si posiziona Trento, che vanta un Ttr inferiore alla media nazionale (47,9%) sebbene possieda un’onerosa tassazione locale legata agli immobili strumentali. La terza posizione è occupata da Gorizia, con un Ttr del 48,5%.

I Comuni dove si paga di più

La situazione è completamente diversa per Agrigento, Vercelli e Biella, le quali occupano le ultime posizioni della classifica, con un Ttr che oscilla tra il 56,9% e il 58%. Ciò che contribuisce in modo significativo è l’alto livello di tassazione degli immobili produttivi ai fini dell’Imu, la cui incidenza sul Ttr supera in media l’1,06% del totale dei tributi dovuti, sia per gli immobili classificati come C3 che come C1.

Considerando le maggiori città, Roma si posiziona all’83esima posizione con il 53,4%, mentre Milano è al 24esimo posto con il 51,3%. A questo proposito potrebbe interessarti un articolo che spiega come pagare meno tasse legalmente.

Potresti essere interessato a un articolo che spiega perché con la riforma fiscale la tredicesima è più ricca; abbiamo anche visto se con la riforma fiscale in arrivo che prevede meno tasse e aiuti chi potrà beneficiarne; e infine c’è un post che verifica mse con la no tax area unica si risparmia e quanto.

Riforma fiscale, primi decreti a settembre

La riforma nel suo complesso passa ora al Senato. I primi decreti legislativi del governo potrebbero arrivare a partire da settembre.

Copertura finanziaria per pagare meno tasse

L’ipotesi di anticipare una parte delle misure nella legge di Bilancio mira a recuperare le necessarie coperture finanziarie. In questo modo, le prime concrete riduzioni di imposta scatterebbero dal 2024.

La linea Draghi

Tra i 187 voti favorevoli alla riforma, ci sono quelli di un pezzo di opposizione, che hanno sottolineato la continuità tra questo provvedimento e la delega del governo Draghi.

Riforma fiscale dopo 50 anni

La legge si pone un obiettivo decisamente ambizioso: riordinare tutti gli aspetti della fiscalità italiana a cinquant’anni dalla riforma degli Anni Settanta.

Pagare meno tasse con la Flat Tax

La legge contiene indicazioni molto generali, ma anche riferimenti dettagliati a singole norme. In materia di Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, il numero di aliquote e scaglioni dovrebbe scendere da quattro a tre, con l’obiettivo di una tassazione piatta.

Addio Irap?

Per quanto riguarda l’Irap (imposta regionale sulle attività produttive), questa dovrebbe essere gradualmente superata, prioritariamente per società di persone e studi professionali. Se ne parla però ormai da anni.

Vuoi pagare meno tasse? Vai in un piccolo Comune
Nella foto un piccolo Comune di un’area interna del Paese.

FAQ (domande e risposte)

Come si può fare per pagare meno tasse?

Il governo ha introdotto una norma nella delega di riforma fiscale per incentivare il trasferimento nei piccoli comuni, proponendo agevolazioni fiscali. Potrebbe essere una soluzione per ridurre la tassazione, almeno per qualche anno. In alcuni Comuni iniziative di questo tipo sono già state avviate, con alterni successi.

Dove si pagano meno tasse in Italia?

Attualmente i comuni con la tassazione più bassa per le imprese sono Bolzano, Trento e Gorizia. Tra quelli dove si paga di più ci sono Agrigento e Biella.

Cosa farà il governo per ridurre le tasse?

Il governo intende introdurre una serie di misure agevolative, a partire dalla riduzione degli scaglioni dell’Irpef e fino alla graduale introduzione della flat tax, la tassa piatta. Tra queste misure trova spazio, ovviamente, anche l’agevolazione per chi decide di trasferirisi in un piccolo Comune.

Che succede se non paghi le tasse?

Non pagare le tasse è un reato che può portare a sanzioni pecuniarie e in alcuni casi (quelli più gravi) alla detenzione (da 4 a 8 anni). È importante sempre adempiere ai propri obblighi fiscali, magari utilizzando lo strumento della rateizzazione.

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