Cos’è il Fondo patrimoniale, come funziona, a cosa serve? E anche: il Fondo patrimoniale non è pignorabile? Mette al sicuro da rischi i fondi della famiglia?
Nell’articolo che state leggendo rispondiamo a queste domande. Il Fondo patrimoniale potrebbe essere uno strumento utile per la gestione delle finanze familiari, ma anche per mettere al sicuro determinati beni, in particolare quelli che sono destinati a far fronte ai bisogni quotidiani. Negli ultimi anni però, lo scudo è stato molto indebolito da alcune sentenze della Cassazione. Protegge poco e non certo come qualche anno fa.
Vi spiegheremo tutto nei dettagli. Partiamo dall’inizio.
Cos’è il Fondo patrimoniale
Il Fondo patrimoniale è stato introdotto con la riforma del diritto di famiglia. Ovvero, nel 1975.
Nell’articolo 167 si legge:
«Ciascuno o ambedue i coniugi, per atto pubblico, o un terzo, anche per testamento, possono costituire un fondo patrimoniale, destinando determinati beni, immobili o mobili iscritti in pubblici registri o titoli di credito, a far fronte ai bisogni della famiglia.
La costituzione del fondo patrimoniale per atto tra vivi, effettuata dal terzo, si perfeziona con l’accettazione dei coniugi. L’accettazione può essere fatta con atto pubblico posteriore.
La costituzione può essere fatta anche durante il matrimonio.
I titoli di credito devono essere vincolati rendendoli nominativi con annotazione del vincolo o in altro modo idoneo».
È tutto chiaro? Non proprio, vero. Non vi preoccupate, ora entriamo nei dettagli.
La costituzione del Fondo Patrimoniale
Quando si costituisce un Fondo patrimoniale in pratica creiamo un patrimonio autonomo di scopo.
Cosa significa? Che tutti i beni inseriti nel Fondo potranno essere utilizzati solo per i bisogni della famiglia.
In pratica lo scopo del Fondo patrimoniale è chiaro: tutelare i beni familiari dalla possibile aggressione dei creditori, in particolare quando ci sono delle difficoltà economiche, anche causate dal fallimento di una qualsiasi attività portata avanti dai due coniugi.
Ora è più chiaro, vero?
Tutti i beni inseriti nel Fondo patrimoniale avranno così un vincolo di destinazione. Ovvero: possono essere utilizzati solo per soddisfare i bisogno della famiglia.
Il Fondo patrimoniale non è oggi molto utilizzato, e capiremo insieme perché. Ha la funzione di scudo che difende la famiglia da possibili attività di creditori.
Vincolare una parte dei beni alle necessità familiari è uno strumento importante, dunque, per mettere a riparo da rischi le esigenze economiche dei vostri cari. Il legislatore l’ha immaginato proprio per questa funzione.
I creditori non hanno più la possibilità di pignorare i beni inseriti nel fondo patrimoniale, con l’esclusione di quei debiti che sono stati contratti per le esigenze della famiglia (istruzione, manutenzione della casa).
Ma come vedremo, questo aspetto del Fondo patrimoniale, è stato molto indebolito da recedenti sentenze della Cassazione. O meglio, si definizione esigenze di famiglia è diventata sempre pià vasta.
Cosa rientra nel Fondo patrimoniale?
All’interno del Fondo patrimoniale possono essere inseriti quei beni che sono ritenuti necessari per la famiglia.
Possono dunque rientrare:
- beni immobili
- beni mobili registrati
- titoli di credito
Inserire questi beni nel Fondo patrimoniale significa che sul bene viene fissato un vincolo di destinazione.
Cos’è questo vincolo? Semplice, quei beni sono essenziali per i bisogni della famiglia e in questo modo si tutelano da eventuali difficoltà future.
Chi può costituire il Fondo patrimoniale?
Questo fondo può essere costituito:
- dai coniugi
- da un terzo (ma deve essere perfezionato con l’accettazione di tutti e due i coniugi).
Come si costituisce?
Per dare vita a un Fondo Patrimoniale serve un atto pubblico. Deve essere redatto da un notaio. Nel documento verranno inseriti tutti i beni che si vogliono tutelare. Il costo per redigere e rendere valido il Fondo si aggira intorno ai 1.500 euro.
Possono far parte del Fondo patrimoniale sia i beni personali di un solo coniuge, sia i beni in comunione ordinaria o legale con il coniuge. Possono rientrare anche i beni che sono in comunione ordinaria con terzi.
I beni che rientrano nel Fondo patrimoniale seguono le stesse regole di quelli in comunione di beni e quindi il diritto di proprietà spetta a entrambi i coniugi. A meno che non sia stata stabilito in modo diverso nell’atto costitutivo.
Quanto dura?
Il Fondo Patrimoniale resta valido fino a quando il figlio più giovane è diventato maggiorenne. Può essere sciolto prima solo se i due coniugi che lo hanno costituito nel frattempo si sono separati o divorziati (quando cioè vengono meno gli effetti civili del matrimonio), ma solo ne non ci sono figli minori.
Davvero non può essere attaccato dai creditori?
Sì, il fondo è inattaccabile dai creditori. Ma solo a partire dall’anno successivo alla sua costituzione. Nel primo anno di vita è, diciamo, indifeso. A come vedremo la portata di questa inattaccabilità è stata molto ridotta negli anni.
Vantaggi e limiti del Fondo patrimoniale
Il fondo patrimoniale è inattaccabile solo per quei debiti contratti per esigenze voluttuarie, tipo una vacanza. O per intenti speculativi, come un investimento non riuscito.
Il limite è che invece attaccabile per tutte quelle spese fatte per necessità, sia lavorativa, sia personale.
C’è da dire che il Fondo patrimoniale ha subito colpi duri negli ultimi anni, proprio per la tutela dei beni che vengono inseriti. Può infatti essere aggredito quando il debito si riferisce ai beni della famiglia.
Cosa significa? Beh, c’è un lungo elenco di debiti che rientrano in questa categoria:
- da quelli nei confronti dell’Agenzia delle Entrate
- quelli con i fornitori dell’attività lavorativa
- la fideiussione prestata per l’azienda di famiglia
- quelli derivanti dall’attività professionale o imprenditoriale.
In pratica le sentenze della Cassazione hanno ridotto pian piano il potere “protettivo” del Fondo patrimoniale.
Anche la casa inserita nel Fondo patrimoniale prima poteva essere pignorata solo per debiti contratti per bisogni familiari (spese di istruzione, tasse sulla casa), ora invece può essere aggredita dai creditore per questioni che riguardano l’attività lavorativa.
In pratica il lavoro è stato ritenuto un bisogno della famiglia (perché necessario al suo sostentamento), e quindi anche i debiti generati dall’attività consentono di pignorare il fondo patrimoniale.
In pratica la giurisprudenza negli ultimi ani ha smontato pezzo dopo pezzo questa tutela per le famiglie italiane. Il Fondo ha ancora una sua utilità, ma non è più lo strumento sufficiente per mettere in sicurezza i beni dei nuclei familiari.
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