In questo approfondimento vi parleremo di Legge 104 per il figlio non convivente: come funziona? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Legge 104 per il figlio non convivente: ne ha diritto?
La domanda che ci poniamo in questo approfondimento sulla Legge 104, è la seguente: spetta il congedo straordinario, se il figlio non convive con il genitore in situazione di disabilità grave?
Sì, l’agevolazione lavorativa prevista dal comma 5, dell’articolo 42, del decreto legislativo numero 151 del 2001 spetta anche in caso di non convivenza con il genitore disabile grave (Legge 104, articolo 3, comma 3), poiché il requisito della convivenza non è un criterio prioritario per stabilire la spettanza del beneficio.
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Legge 104 per il figlio non convivente: la sentenza della Corte Costituzionale
A stabilirlo è stata una sentenza della Corte Costituzionale, la numero 232 del 7 dicembre 2018, i cui effetti immediati sono stati confermati dalla circolare numero 49 dell’INPS, pubblicata il 5 aprile 2019.
La sentenza della Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 42, comma 5, del decreto legislativo numero 151 del 2001, “nella parte in cui non include nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo ivi previsto, e alle condizioni stabilite dalla legge, il figlio che, al momento della presentazione della richiesta del congedo, ancora non conviva con il genitore in situazione di disabilità grave, ma che tale convivenza successivamente instauri, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente, del padre e della madre, anche adottivi, dei figli conviventi, dei fratelli e delle sorelle conviventi, dei parenti o affini entro il terzo grado conviventi, legittimati a richiedere il beneficio in via prioritaria secondo l’ordine determinato dalla legge”.
Legge 104 per il figlio non convivente: come funziona?
In pratica, la Corte Costituzionale ha stabilito che il figlio che non convive col genitore disabile da assistere, al momento della presentazione della domanda, debba essere incluso nell’elenco dei beneficiari del congedo straordinario, ma soltanto se sono mancanti, deceduti o pure loro invalidi, tutti gli altri familiari legittimati a richiedere l’agevolazione lavorativa e a condizione che, successivamente, si instauri una convivenza con il genitore disabile grave da assistere.
Chi sono i beneficiari del congedo straordinario?
Il congedo straordinario è quell’agevolazione lavorativa che permette al lavoratore dipendente di assentarsi da lavoro per un periodo non superiore a 2 anni, anche frazionato, in tutta la sua vita lavorativa, per assistere il coniuge o un familiare con disabilità grave.
Ai sensi dell’articolo 42, comma 5, del decreto legislativo numero 151 del 2001, il congedo straordinario va concesso secondo il seguente ordine di priorità:
- il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente della persona disabile in situazione di gravità;
- il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente o della parte dell’unione civile convivente;
- uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- uno dei fratelli o delle sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente oppure entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- un parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente oppure entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli o sorelle conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- uno dei figli non ancora conviventi con la persona disabile in situazione di gravità, ma che tale convivenza instauri successivamente, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori, i figli conviventi, i fratelli o le sorelle conviventi e i parenti o affini entro il terzo grado conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.
Legge 104 per il figlio non convivente: quando fare la dichiarazione di convivenza?
Nella sua circolare, l’INPS ha precisato che il figlio non convivente, al momento della presentazione della domanda per il congedo straordinario, deve dichiarare, sotto la propria responsabilità, ai sensi dell’articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica, numero 445 del 2000, che provvederà a instaurare la convivenza con il familiare disabile in situazione di gravità.
Quando va instaurata la convivenza? Entro l’inizio del periodo di congedo richiesto. La convivenza va poi mantenuta per tutta la durata dell’agevolazione.
![Legge 104 per il figlio non convivente](https://thewam.net/wp-content/uploads/2024/01/Legge-104-per-il-figlio-non-convivente.jpg)
Faq sul congedo straordinario Legge 104
Si ha diritto al congedo straordinario se il disabile è ricoverato in ospedale?
No, non se ne ha diritto. L’eccezione riguarda i casi in cui la presenza del familiare sia richiesta dalla struttura sanitaria.
Si può svolgere un’altra attività lavorativa mentre si usufruisce del congedo straordinario?
No, non sarà possibile svolgere alcun tipo di lavoro durante il periodo coperto da congedo straordinario. Anche perché al lavoratore spetta un’indennità mensile che corrisponde all’importo dell’ultima retribuzione percepita prima di assentarsi da lavoro.
Cosa spetta al lavoratore durante la fruizione del congedo straordinario?
Il periodo di congedo straordinario è coperto economicamente e anche a livello contributivo, fino a un certo importo, grazie ai contributi figurativi versati, utili ai fini del diritto e della misura della pensione.
Cosa rischia chi non fruisce correttamente del congedo straordinario?
Chi non rispetta la legge e non assiste il familiare per cui si ha diritto al congedo straordinario, commette due illeciti: uno di carattere civile, nei confronti del datore di lavoro o dell’azienda per la quale presti servizio (può scattare il licenziamento per giusta causa). L’altro di natura penale nei confronti dell’INPS, che paga lo stipendio nel periodo di congedo, e dello Stato. In questo caso si configura il reato di indebita percezione del trattamento economico o di truffa ai danni dello Stato.
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